A un anno dal trionfo di Glasgow le rossocrociate di Günthardt, con Bencic che ha appena annunciato la sua gravidanza, puntano sullo spirito di squadra
Dopo il trionfo a sorpresa nell'edizione 2022, la Svizzera si appresta a difendere il titolo nella fase finale della Billie Jean King Cup. A Siviglia ritroverà quel ruolo di outsider che tanto bene le si addice, ma si presenta al via senza grandi certezze. A 64 anni, Heinz Günthardt ne ha già passate tante: vincitore di Wimbledon in doppio, allenatore per molti anni della leggenda Steffi Graf, capitano di Fed Cup… Tuttavia, mentre si preparava a volare in Andalusia, anche un veterano come lui è stato colto dall'emozione: «Mi sono asciugato qualche lacrima quando ho rivisto le immagini dell'anno scorso», ammette lo zurighese. A Glasgow, grazie alle sue giocatrici, la Svizzera aveva vinto il primo titolo mondiale a squadre nel settore femminile. Le quattro ragazze protagoniste a Glasgow - più l'esordiente Céline Naef - sono pronte a scrivere una nuova pagina di storia. «Il nostro obiettivo è, ovviamente, di difendere il titolo», afferma Heinz Günthardt.
Il motivo principale per cui questa volta ha convocato cinque giocatrici è l'incertezza che circonda Belinda Bencic. La scorsa settimana, la campionessa olimpica di singolare ha annunciato di aspettare un bambino per la prossima primavera. Sia Günthardt, sia Bencic hanno lasciato aperta la possibilità di scendere in campo in Spagna. «Lo scopriremo martedì, quando saranno fatte le nomine», ha detto con il sorriso sulle labbra la sangallese, che ha vinto tutte e cinque le partite della finale dello scorso anno (quattro in singolare e una in doppio). L'assenza della 14ª giocatrice al mondo sarebbe un duro colpo, anche se non gioca da metà settembre a causa di un'intossicazione alimentare e non può dirsi nella stessa condizione di forma di inizio anno.
Un motivo in più per appiccicarsi addosso con ancora più determinazione lo status di outsider, almeno in una prima partita sicuramente decisiva alla luce di gruppi formati soltanto da tre nazioni. Martedì alle 16 le rossocrociate affronteranno la Cechia, con la consapevolezza che soltanto la vincitrice di gruppo si qualificherà per le semifinali. E la Cechia, per quanto priva della finalista degli Open di Francia dello scorso anno Karolina Muchova (infortunata), può contare su due giocatrici della top 10: la vincitrice di Wimbledon 2023, Marketa Vondrousova, e la vincitrice degli Open di Francia 2021, Barbora Krejcikova.
Tutto ciò non cambia le ambizioni di Heinz Günthardt e del suo team. «Nel tennis femminile è tutta una questione di dettagli: due o tre punti percentuali fanno la differenza – spiega il capitano –. E grazie al nostro spirito di squadra, siamo spesso riusciti a raggiungere quel due o tre per cento. Inoltre, con il titolo del 2022 in bacheca, la pressione è diminuita: abbiamo già superato l'ostacolo una volta, quindi sappiamo di potercela fare».
Anche il ritorno alla ribalta di Viktorija Golubic (Wta 83) è fonte di speranza. La 31enne zurighese ha vinto gli ultimi due tornei – un Challenger a Rouen e un evento Itf a Shrewsbury – ed è imbattuta negli ultimi dieci incontri. Dopo una prima metà dell'anno difficile, aveva bisogno di un po' di tempo per "recuperare fisicamente e mentalmente". L’elvetica si presenta a questo torneo finale piena di fiducia e con la tranquillità di sapere che le è garantito un posto nel sorteggio del tabellone principale degli Australian Open 2024. Anche il ricordo dell'anno scorso le dà una motivazione in più: «È tutto l'anno che penso a quella vittoria. È piuttosto speciale vedere le forti emozioni che ancora crea, anche a dodici mesi di distanza».
È quello spirito di squadra su cui Günthardt e il suo team fanno affidamento per sperare di ripetersi. Anche se tutti sono consci di come la Svizzera sia finita in un vero girone di ferro: oltre alla Cechia, infatti, le rossocrociate dovranno affrontare gli Stati Uniti (giovedì). «Hanno senz’altro pensato la stessa cosa i nostri avversari quando hanno visto sorteggiato il nostro nome», afferma una Jil Teichmann che spera grazie al torneo finale di King Cup di chiudere su una nota positiva un 2023 complicato.