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‘La mia speranza è di calcare un giorno i campi veri’

Wimbledon, la mecca del tennis, e la sua erba accolgono per la terza volta Susan Bandecchi. ‘Una superficie che mi piace sempre di più’

Il lato nascosto di Wimbledon
(Carine06 [CC BY-SA 2.0])
27 giugno 2023
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Wimbledon, là dove l’erba è più verde, l’attenzione ai dettagli si acuisce e il tennis si fa più nobile, fin dal nome della via in cui si trova il club (Church Road). In campo però è vera lotta, ieri sono infatti iniziate le qualificazioni e oggi è il turno di Susan Bandecchi (Wta 368), impegnata nel pomeriggio contro l’argentina Maria Carle. La ticinese tra l’altro sabato compirà 25 anni «e sarebbe un sogno festeggiare con in tasca la qualificazione». La possibilità c’è anche perché l’erba è la superficie più sorprendente del panorama tennistico, sulla quale può accadere di tutto. Da un lato la stagione su erba è la più corta, dall’altro trovare campi su cui allenarsi è complesso. «Esatto. Infatti, fino a due anni fa ti avrei detto che non mi piace, ma più ci giochi e più riesci ad adattarti, in particolare quest’anno avendovi potuto disputare due tornei di fila, mi sono trovata meglio, ma è sempre un ‘work in progress’ e adesso mi sta piacendo un po’ di più».

Wimbledon poi nel circuito tennistico è veramente un luogo a sé: «La cosa brutta di Wimbledon, mi perdoneranno gli amici inglesi, è che è l’unico slam le cui qualificazioni non si disputano sui campi in cui si svolge il torneo principale, ma in un circolo accanto. Al di là di questo vedere tutti questi prati e i giocatori vestiti di bianco fa sempre un bell’effetto, stiamo pur sempre parlando del tempio del tennis e la mia speranza è, un giorno, di calpestare i ‘veri’ campi di Wimbledon».

‘L’obiettivo è entrare nel tabellone’

In Inghilterra c’è però sempre l’incognita della meteo: «Fino a domenica era caldo e soleggiato, da oggi (ieri per chi legge, ndr) le temperature si sono abbassate ed è ventoso, ma almeno non dovrebbe piovere e in fondo per giocare va bene se non fa troppo caldo».

Insomma le prospettive sembrano essere buone per Bandecchi, per provare a cogliere un risultato storico: «L’obiettivo sarà sempre quello di riuscire a qualificarsi, ma visto il periodo da cui arrivo, tra l’infortunio e altro, bisogna prendere partita per partita. Anche perché è la terza volta che vengo qua e finora non ne ho mai vinta nemmeno una. Per cui vincere la partita di oggi è il primo obiettivo e la qualificazione quello grosso. C’è poi l’obiettivo personale di esprimere il mio gioco, come negli ultimi due tornei, quindi continuare su quella via». Anche grazie a una condizione fisica perfettamente messa a punto… «La primavera è andata così così, ho fatto un mese in America, ma non è stata una grande esperienza, né a livello di risultati, né a livello personale, visto che non mi è piaciuta e per questo ho fatto un po’ fatica. Poi una volta tornata a casa è andata meglio, al Roland Garros ho perso subito, ma disputando una buona partita. Poi è andata sempre meglio e gli ultimi due tornei sull’erba sono andati molto bene, ho ritrovato il livello che avevo prima di infortunarmi. Ho giocato bene e sconfitto avversarie molto più avanti di me in classifica».

La superficie va conosciuta e assimilata con l’aumentare dell’esperienza… «Ciò che ho capito è che sull’erba la partita può cambiare più in fretta, è qualcosa che ho sofferto gli altri anni: pensi di avere la partita a tuo favore e poi in un attimo cambia, o viceversa. Su questa superficie, insomma, non è mai finita e va tutto molto veloce».

A chi vanno dunque i favori dei pronostici? «Sicuramente Rybakina con il fatto che ha vinto l’anno scorso e sta andando bene è sicuramente tra le mie favorite, Swiatek sinceramente non so come sia sull’erba, quindi non la citerei, mentre Sabalenka è un’altra da tenere d’occhio. A livello maschile invece dico Nole».

‘Due anni fa litigammo in campo’

L’avversaria di Bandecchi è, appunto, la 23enne argentina Maria Carle (Wta 141), contro cui la ticinese si era imposta nel precedente scontro diretto a Salinas, in tre set. «Sì, ho vinto l’unico precedente, ma stiamo parlando di due anni fa, quando era classificata più indietro di me e avevamo giocato su un cemento lento. In campo avevamo pure litigato, non nutriamo certo simpatia l’una per l’altra, per cui sarà anche una questione di nervi. È una terraiola che corre molto, di rovescio gioca principalmente ‘back’. Sarà difficile perché non lascia mai andare un punto, del resto se ha questo ranking ed è testa di serie delle qualificazioni un motivo c’è».

È dunque ora di concentrarsi sul torneo e sulla propria prestazione: «Il tempo libero non è tanto, sono riuscita a vedere qualche game di Riedi, ma in generale mi concentro più su di me, allenamento, fisioterapia e poi riposo. Ogni tanto è necessario staccare la spina, oltretutto la mia migliore amica è qua a Londra con me e voglio stare un po’ con lei».

Il pubblico conosce bene l’ambiente del tabellone principale di uno slam, in cosa si differenzia quello delle qualificazioni? «La grossa differenza rispetto al tabellone principale, anche se non l’ho mai vissuto direttamente, è il pubblico, ieri i biglietti per le qualificazioni erano esauriti e c’erano 3’000 persone, nel tabellone principale ce ne saranno sicuramente molte di più».

Le qualificazioni: ‘Uno passa, senza gufare’

Intanto nelle qualificazioni gli svizzeri impegnati sono ben nove: «Penso che tra femmine e maschi, senza voler gufare, almeno uno si qualificherà: le possibilità ci sono». Ieri è stata già la volta del primo turno maschile, con Dominic Stricker e Leandro Riedi, capaci di superare bene il primo ostacolo, mentre sono subito stati bocciati gli altri. Riedi è stato l’artefice della sorpresa di giornata, grazie al 7-5 6-4 con cui ha tolto di scena la testa di serie numero 2 delle qualificazioni, l’australiano Thanasi Kokkinaki. Stricker (testa di serie numero 10) ha dal canto suo avuto la meglio sullo statunitense Steve Johnson, sconfitto pure lui 7-5 6-4. Henri Laaksonen non ha invece avuto alcuna chance contro il finlandese Otto Virtanen (6-1 6-4), mentre Antoine Bellier si è lasciato sorprendere dall’inglese Toby Samuel (numero 543 dell’Atp), che si è imposto 6-4 7-6 (7-5). Già al capolinea anche Alexander Ritschard, sconfitto 5-7 7-6 (7-5) 6-2 da un altro britannico, Billy Harris (Atp 337).