Sul risultato di un set per parte, Alcaraz è costretto alla resa dai crampi e lascia campo libero al serbo. Senza grande storia anche l'altra semifinale
Da una parte Caspar Ruud, dall’altra Novak Djokovic. Il primo a qualificarsi alla finalissima del Roland-Garros, dopo aver superato nel pomeriggio il numero uno mondiale, lo spagnolo Carlos Alcaraz, con il punteggio di 6-3 5-7 6-1 6-1. In una partita che, in verità, dura solo lo spazio dei primi due set: già all’inizio del terzo, infatti, Alcaraz viene colpito da crampi al polpaccio e da lì in avanti, pur rimanendo naturalmente in campo, non è più in grado di controbattere alle iniziative del serbo. Un vero peccato, perché nelle prime due frazioni, lui e Nole se l’erano date di santa ragione, con giocate spettacolari, un ritmo elevatissimo e tanta potenza su ogni palla colpita. Djokovic ha iniziato meglio la sfida, ha rubato il servizio all’avversario già al secondo turno di servizio e ha mantenuto il vantaggio fino alla conquista del primo set. Tuttavia, Alcaraz non si è dato per vinto e ha iniziato a macinare gioco, crescendo di game in game. Il finale della seconda frazione ha rasentato l’assurdo: dapprima l’iberico ha tolto il servizio all’avversario e si è portato sul 5-3. Subito dopo è andato avanti 40-0 su servizio del rivale, il quale ha però infilato sei punti consecutivi e si è velocemente riportato sul 5-5. Alcaraz non ha dato l’impressione di essere colpito nel morale e dopo aver portato a casa il suo turno di battuta (6-5), ha piazzato un break in bianco per chiudere il set. Poi, appunto, all’inizio della terza frazione, sull’ultima palla del secondo game, quella dell’1-1 di Djokovic, Alcaraz si è bloccato per un crampo.
Così, domenica Novak Djokovic scenderà in campo per la sua settima finale sulla terra battuta parigina. Dinnanzi, appunto, si ritroverà il norvegese Caspar Ruud, che nel match serale non lascia praticamente scampo al tedesco Alexander Zverev. Dopo aver vinto agevolmente il primo set (concluso sul 6-3 dopo 49 minuti di gioco), nella frazione centrale lo scandinavo a un certo punto è costretto a difendere due palle break sul 15-40, operazione che gli riesce anche per colpa di una smorzata un po' troppo avventurosa del rivale. Superato il momento difficile, Ruud si rimbocca le maniche e porta a casa anche il secondo set, e a quel punto il tedesco sparisce definitivamente di scena, con la terza e ultima frazione che si trasforma in un'autentica passeggiata per il ventiquattrenne di Oslo, che chiude sul 6-3 6-3 6-0 in poco meno di due ore e dieci di gioco.