Tennis

Venti mesi di carcere (sospesi): condanna definitiva per Allegro

Nulla da fare per il ricorso: il Tribunale federale si allinea con la corte vallesana nel caso dell'ex tennista, accusato di coazione sessuale

L’ex tennista elvetico
(Keystone)
1 giugno 2023
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Il Tribunale federale ha respinto il ricorso presentato dall'ex tennista Yves Allegro contro la condanna a 20 mesi di carcere sospesi condizionalmente per coazione sessuale: la sentenza della giustizia vallesana è quindi definitiva.

I fatti risalgono all'ottobre del 2014 a Tallin, capitale dell'Estonia, in occasione di una riunione di allenatori della federazione europea di tennis (Tennis Europe). Allegro, allora allenatore in seno a Swiss Tennis, aveva abusato nella sua camera d'albergo di una collega austriaca dopo una serata in cui entrambi avevano consumato alcol in abbondanza.

L'indomani entrambi avevano sostenuto di non ricordare precisamente quanto avvenuto. Allegro si era scusato via Sms del comportamento inadeguato. Quarantotto ore più tardi la donna aveva affermato di ricordare progressivamente i fatti, prendendo consapevolezza di una possibile aggressione sessuale dopo aver provato forti dolori.

Decisione non arbitraria

In una lunga sentenza, il Tribunale federale respinge il ricorso dell'ex tennista. La valutazione del tribunale vallesano delle prove e delle perizie non è apparsa arbitraria. Le ferite e gli ematomi subiti dalla vittima non potevano essere spiegati solo con le cadute della sera.

Secondo il Tribunale federale, l'istanza precedente aveva potuto senza dubbio concludere che la delegata austriaca era stata "chiaramente traumatizzata" dopo che le erano tornati in mente frammenti di memoria. Questo trauma si è protratto anche dopo il ritorno nel suo Paese e l'ha costretta ad assentarsi dal lavoro e a sottoporsi a un trattamento psicoterapeutico a lungo termine.

Allegro non è riuscito a dimostrare quella che ha definito la mancanza di "credibilità generale" della vittima. Al contrario, il tribunale vallesano aveva ritenuto che le incongruenze nelle spiegazioni e negli atteggiamenti della vittima non mettessero fondamentalmente in discussione le sue accuse, che erano supportate da altre prove convergenti. Inoltre, le imprecisioni potevano essere spiegate dal trauma subìto.

Stupro o coazione

Per quanto riguarda la coazione sessuale in sé, i giudici vallesani avevano ammesso che la vittima, all'epoca 35enne, avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea di avere un rapporto con l'allenatore quando lo aveva accompagnato nella sua camera da letto. Ciò era tanto più vero se si considera che i due avevano "flirtato intensamente" durante la serata.

In queste circostanze, la corte cantonale aveva escluso lo stupro. D'altra parte, era stato accertato che il condannato aveva usato la coercizione quando la vittima si è opposta a che continuasse.

Secondo il Tribunale federale, questo approccio è coerente in quanto si basa su una valutazione delle prove non arbitraria e su una corretta applicazione della legge. La condanna di Yves Allegro per coazione sessuale è quindi confermata.

I giudici federali hanno inoltre respinto le richieste del ricorrente di risarcimento del danno morale (15'000 franchi) e delle spese processuali (17'793 franchi) riconosciute alla vittima.