Il tedesco numero tre al mondo ha preso a racchettate il seggiolone del giudice di sedia ed è stato squalificato dal torneo Atp 500 di Acapulco
Colpo di testa, o meglio di racchetta di Alexander Zverev, espulso dal torneo di Acapulco (Atp 500) per aver ripetutamente colpito appunto con la sua racchetta la sedia dell’arbitro al termine di un match del torneo di doppio, giocato assieme al brasiliano Marcelo Melo e perso 6-2 4-6 10-6 contro la coppia formata dal britannico Lloyd Glasspool e dal finlandese Harri Heliövaara. Dopo le strette di mano di rito, il 24enne tedesco si è avvicinato al seggiolone del giudice, il malcapitato italiano Alessandro Germani, e lo ha battuto con grande foga tre volte, rischiando più volte di colpire il piede dello stesso arbitro. Non pago, dopo essersi brevemente seduto, il numero tre al mondo si è rialzato sferrando un’altra racchettata e insultando l’arbitro, reo secondo Zverev di una mancata correzione in favore suo e del suo compagno durante il decisivo tie-break.
"A causa del comportamento antisportivo al termine della partita di doppio di martedì sera, Alexander Zverev è stato escluso dal torneo di Acapulco", la reazione dell’Atp a quanto accaduto. Il tennista tedesco avrebbe dovuto affrontare mercoledì negli ottavi di finale del singolare maschile il connazionale Peter Gojowczyk (a questo punto già qualificato per i quarti) dopo che al primo turno aveva avuto la meglio dello statunitense Jenson Brooksby al termine di una battaglia finita alle 4.54 di notte, facendone il match conclusosi più tardi nella storia del tennis professionistico. Zverev ora rischia, oltre a una multa bella salata, anche una squalifica prolungata dal circuito mondiale.