La beniamina di casa numero uno al mondo e la statunitense in semifinale hanno superato in due set rispettivamente l’americana Keys e la polacca Swiatek.
La finale dell’Australian Open femminile metterà di fronte l’australiana Ashleigh Barty (Wta 1) e la statunitense Danielle Collins (30).
Barty giocherà per la prima volta la finale del torneo di casa dopo aver superato in semifinale la statunitense Madison Keys, arresasi senza opporre particolare resistenza con il risultato di 6-1 6-3 in poco più di un’ora di gioco (62’), nella quale non è mai riuscita a rubare il servizio all’avversaria. La 25enne del Queensland sabato a Melbourne andrà dunque a caccia del suo terzo titolo dello Slam dopo i trionfi al Roland Garros nel 2019 e all’ultimo Wimbledon, le uniche due finali di un Major che ha fin qui disputato.
Ma la pressione di proseguire nel suo cammino senza macchie sarà poca roba rispetto a quella generata dalle attese di un popolo intero, quello australiano, che aspetta un vincitore di casa ormai dal successo di Chris O’Neil nel torneo femminile del 1978, mentre tra gli uomini bisogna addirittura tornare al 1976 e al trionfo di Mark Edmonson. Barty è tra l’altro la prima australiana a raggiungere l’ultimo atto a Melbourne dal 1980 (allora ci era riuscita Wendy Turnbull).
La numero uno al mondo sembrerebbe comunque avere le spalle abbastanza larghe e sufficiente solidità nel gioco da resistere al peso delle aspettative. Basti pensare che dall’inizio del torneo ha perso la miseria di 21 giochi nelle sei partite disputate, rimanendo in campo poco più di sei ore totali.
In finale Barty si ritroverà però l’ostacolo sulla carta più ostico, una Danielle Collins in grande forma e che al penultimo atto non ha avuto problemi a sbarazzarsi pure lei in due set e senza particolari problemi della sua avversaria, la polacca Iga Swiatek (9), superata 6-4 6-1 in 1 ore e 18 minuti di gioco.
Operata lo scorso aprile a causa dell’endometriosi (le è stata asportata una ciste grande quanto una pallina da tennis), la 28enne a stelle e strisce disputerà sabato la sua prima finale di un appuntamento dello Slam, lei che finora non era andata oltre ai quarti raggiunti nel 2020 al Roland Garros dopo essere approdata tardi sul circuito, avendo dato la precedenza agli studi universitari (è laureata in “media studies and business”). A prescindere da come andrà la finale con Barty (quest’ultima è in vantaggio 3-1 negli scontri diretti), da lunedì Collins entrerà per la prima volta in carriera nella top-10 mondiale.