A Praga, Svizzera battuta 2-0 dalla Russia in una finale caratterizzata da un inusuale cambio di giocatrice nella Nazionale russa
L’attesa continua per il tennis femminile svizzero, ancora alla ricerca del primo titolo della Billie Jean King Cup (ex Fed Cup). La sconfitta subita sabato a Praga nella finale contro la Russia (2-0) lascia un sapore particolarmente amaro.
Delusione, frustrazione e rabbia si mescolano nei discorsi degli svizzeri a fine gara. A far saltare la mosca al naso, la sostituzione di Anastasia Pavlyuchenkova (Wta 12) con Liudmila Samsonova (Wta 40), annunciata appena 20 minuti prima dell’inizio del primo match.
«O sono stati sfortunati perché la Pavlyuchenkova era davvero infortunata (era ufficialmente infortunata al ginocchio sinistro, ndr), o l’hanno fatto apposta, e allora sarebbe barare – ha detto il capitano Heinz Günthardt, che non aveva mai vissuto nulla di simile nella sua carriera –. Non sapevo nemmeno che si potesse manipolare la formazione con così poca difficoltà e sostituire la numero 1 con la 5ª, ha continuato lo zurighese. Una numero 5 (Liudmila Samsonova) che aveva vinto i primi due duelli contro Belinda Bencic, mentre il suo record contro Jil Teichmann è 0-2...
«Sembra che anche le russe ne fossero consapevoli», ha sottolineato ironicamente Belinda Bencic, battuta 3-6 6-3 6-4 dalla Samsonova nel secondo singolare. Jil Teichmann (Wta 39), che è stata battuta 6-2 6-4 da Daria Kasatkina (Wta 28) nel match di apertura, ha definito “sporco” il comportamento del team russo.
Frustrata da questo modo poco cerimonioso di utilizzare una regola che permette cambiamenti dell’ultimo minuto in caso di infortunio, la delegazione svizzera non poteva tuttavia non riconoscere la superiorità dell’avversario. «I russi hanno giocato molto bene. Si sono dimostrati la squadra migliore», ha detto Heinz Günthardt.
Belinda Bencic, che aveva vinto le sue prime tre partite di singolare della settimana, ha tenuto i nervi saldi fino al 6-3 3-3 di sabato. Ma la sangallese, al rientro dopo essersi infortunata al ginocchio destro all’inizio di ottobre, fisicamente non poteva reggere contro la russa.
La Svizzera deve quindi pazientare ancora prima di vincere finalmente la Billie Jean King Cup. L’unica finale precedente era stata quella di Ginevra nel 1998, quando Martina Hingis e Patty Schnyder erano state sconfitte 3-2 dalla Spagna di Arantxa Sanchez e Conchita Martinez.
Ma questa generazione di giocatrici, guidata dalla due volte medaglia olimpica Belinda Bencic, ha dimostrato a Praga che la vittoria non è un’utopia. Il titolo è a portata di mano.
La Svizzera si è garantita un posto nella fase finale del torneo del 2022 grazie all’accesso in finale a Praga. Belinda Bencic e Jil Teichmann, che hanno entrambe 24 anni e ancora molto margine di miglioramento, avranno fame di vendetta. Si spera che non debbano rimpiangere l’occasione persa a Praga, dove all’appello mancavano molte stelle del circuito Wta.