Il serbo è stato sconfitto dal russo Daniil Medvedev in tre set 6-4 6-4 6-4 nella finale a New York
S'infrange all'ultimo match il sogno di Novak Djokovic di completare il Grande Slam 52 anni dopo Rod Laver: la finale degli Us Open la vince il russo Daniil Medvedev, numero due del mondo che supera il serbo in tre set 6-4 6-4 6-4, e si aggiudica il primo Slam della sua carriera. Le lacrime di Nole, acclamato dal pubblico dell'Arthur Ashe, al cambio campo sul 4-5 del terzo set, sono l'immagine simbolo di questo match, come la racchetta distrutta dopo l'ennesimo errore. Da un lato c'è un Djokovic nervosissimo, imbrigliato dall'emozione di quel traguardo storico, dall'altro c'è un Medvedev che non sbaglia praticamente nulla. Il russo non concede nulla al serbo, demolendogli il sogno a colpi di racchetta vincendo il primo Slam della sua carriera in un Arthur Ashe completamente schierato per Djokovic.
Un Djokovic a tratti irriconoscibile scarsissima sensibilità nei colpi che generalmente gli escono facilmente e grande nervosismo fin dalle prime battute. Medvedev ha messo in campo il 62% delle risposte, ha chiuso la finale con 31 vincenti a 38. Ha giocato una partita a scacchi perfetta, con i suoi colpi sempre molto personali ma tremendamente efficaci. Ha assorbito il gioco dell'avversario, come è solito fare Djokovic, e cambiato il piano di gioco per togliere punti di riferimenti. Ha giocato soprattutto benissimo di rovescio e così ha scritto l'inizio di una nuova era.
È la prima volta che uno dei migliori esponenti della nuova generazione vince uno Slam contro un Fab Four. "Per me sei il migliore di sempre", ha commentato il russo a fine gara rivolgendosi a Djokovic che a sua volta si è congratulato con il vincitore: "Splendida partita e splendido torneo, se c'era qualcuno che meritava un titolo Slam sei tu - le parole del serbo - Prima della partita pensavo a cosa avrei detto sia se avessi vinto sia se avessi perso: anche se non ho vinto il mio cuore è pieno di gioia, mi avete fatto sentire speciale. Avete toccato il mio animo, a New York non mi ero mai sentito così mi avete incoraggiato. Ci rivediamo presto". In tribuna c'era Rod Laver, l'ultimo a completare il Grande Slam nel 1969, un record, che rimane all'australiano.