Montepremi di 60mila dollari per la competizione che si giocherà dal 4 all'11 aprile sui campi del Tennis Club Bellinzona. Stefano Brunetti: 'Indotto e visibilità'
Il Ticino è terra di artisti, recitava uno slogan turistico rimasto nella memoria. Ma è anche terra di tennis e sarà proprio una terra (quella rossa dei terreni da gioco) a ospitare un altro appuntamento di rilievo. Pochi giorni dopo l'Atp Challenger maschile di Lugano (22-28 marzo), a Bellinzona dal 4 all’11 aprile si svolgerà un Itf W60, torneo femminile con montepremi di sessantamila dollari.
Come spiega alla Regione il presidente del Tennis Club Bellinzona e direttore della competizione, «rinviato quello di Chiasso, Swiss Tennis su spinta dell’Itf (Federazione internazionale di tennis) ha voluto un torneo su questa superficie», la cui stagione culmina con il Roland Garros. La prima proposta - precisa Stefano Brunetti - era organizzare un W25», ossia un evento con montepremi di 25mila dollari. «C’è però stata la forte volontà dell’Itf di proporre un appuntamento di alto livello, che coprisse il buco nel calendario creatosi dopo che i due W60 previsti, entrambi in Francia, sono stati annullati a causa dei problemi legati alla pandemia». A tale intento Itf ha alzato di ulteriori 13mila dollari il suo apporto finanziario; seguita da Swiss Tennis, che contribuisce a sua volta. Dei 110mila franchi che costituiscono il costo dell’organizzazione, 85mila arriveranno dalle due federazioni. «Il resto è a carico nostro, ma in pochi giorni abbiamo ottenuto il sostegno di diversi sponsor. Ci manca tuttavia quello principale, che darebbe il nome al torneo. Abbiamo pochi giorni per consolidare il gruppo dei patrocinatori, così da avere un certo margine di sicurezza in caso di ulteriori spese che un evento di questa portata, per noi una prima, potrebbe comportare».
Resta ovviamente l’incognita relativa al coronavirus. In attesa d'incontrare il medico cantonale, «abbiamo inviato il ‘risk assessment’ a Itf dopo l’approvazione di Swiss Tennis e il piano di protezione è quasi completato». Prezioso in tal senso l’apporto di Marco Jardini (presidente Tc Caslano e membro del comitato organizzatore di Bellinzona), vista la sua esperienza nella pianificazione dell'Itf maschile giocato a Caslano a settembre.
«Un W60 è un appuntamento assai attrattivo. Tanto più che nelle medesime date, di livello superiore a quello di Bellinzona saranno in programma solamente i tornei di Charleston (W500) e Bogotà (W250)». Nella capitale ci si potrà dunque attendere un tabellone (quello principale prevede ben 48 giocatrici) di tenniste «di alto calibro». La wild card a disposizione degli organizzatori, sarà messa in palio in un torneo pianificato dal 26 al 28 marzo, al quale saranno invitate le 12 migliori ticinesi.
Per allestire un torneo, non basta però disporre dei campi. Sono in effetti diversi i servizi da mettere a disposizione di atlete e accompagnatori: suggerimenti per alberghi nella regione («abbiamo già inserito sul sito del Tcb i link degli hotel»); trasporto da e per hotel, campi e strutture varie («grazie al supporto del garage Winteler); pasti («il ristorante per le tenniste sarà allestito nella tenda del Prisma»); servizio di fisioterapia (messo a disposizione dallo studio Albasini, che aprirà liberamente la propria palestra alle giocatrici»); player’s lounge, «che arrederemo comme il faut». Quest’ultima area sarà ricavata in una tra le palestre delle Scuole Nord e delle Medie 1. «L’uso di quella delle elementari ci è già stato confermato; per lo spazio delle Medie si dovrà ottenere l'autorizzazione del Dipartimento educazione cultura e sport. Confidiamo che il Decs - buttà lì Brunetti - comprenda l’importanza dell’avvenimento e faccia un passo in nostro favore; poiché tra i due ambienti, è quello che si presta decisamente meglio». In entrambi i casi non si andrà a intralciare il programma scolastico o a creare contatti con docenti e allievi, visto che il torneo si svolgerà nella settimana delle vacanze di Pasqua.
Pur essendo tutto sommato ancora freschi di esperienza dei Campionati svizzeri giovanili, co-ospitati per tre edizioni insieme ai club di Giubiasco e Locarno, il Tcb non ha deciso a cuor leggere di lanciarsi nel progetto. L'approvazione del comitato è stata data a fine febbraio, dopo una lunga discussione in cui erano emersi scetticismi e timori per l’impegno finanziario e organizzativo. «Abbiamo accettato la sfida, perché in un questo periodo duraturo di assenza di manifestazioni, l'evento porterà notevole indotto e visibilità alla città. Un grazie va anche alle strutture alberghiere che collaborano con noi, offrendo in parte prestazioni gratuite».
Le partite si giocheranno su campi in Red Plus, due dei quali saranno coperti con un pallone pressostatico, così da garantire lo svolgimento con qualsiasi tempo. I costi aggiuntivi per differire - dal 22 marzo com’era previsto - lo smontaggio della struttura, saranno in gran parte assunti dalla Città di Bellinzona proprietaria di sedimi e strutture.