Il serbo domina il russo e accede per la nona volta alla finale degli Australian Open. In campo femminile atto finale tra Osaka e Brady
La bella favola di Aslan Karatsev, il 27.enne russo uscito dalle qualificazioni e capace di arrivare a giocarsi l'accesso alla finale, si è infranto contro la superiorità di Novak Djolkovic, numero uno della classifica Atp e otto volte vincitore degli Australian Open. Nonostante le condizioni fisiche che durante queste due settimane non sempre lo hanno sorretto, il serbo ha fatto un sol boccone dell'avversario con un eloquente 6-3 6-4 6-2. Nella finale di domenica affronterà il vincente della sfida che metterà di fronte il russo Daniil Medvedev e il greco Stefanos Tsitsipas.
Karatsev (Atp 114) ha retto il confronto soltanto nel corso dei primi giochi. Sul 3-3, però, Djokovic ha preso il sopravvento senza dare segno alcuno di quei problemi fisici di cui aveva parlato in occasione dei turni precedenti. Sorretto da un ottimo servizio (17 ace) non si è più voltato indietro, nonostante qualche calo di concentrazione qua e là.
Nel secondo set il serbo si è ritrovato sul 5-1, prima di permettere al russo – che a onor del vero non ha mai ceduto di un millimetro – di rientrare sul 5-4 e sprecare due palle di break per portarsi sul 5-5. Anche nell'ultima frazione Karatsev è rientrato dallo 0-2 al 2-2, prima di vedere Djokovic infilare quattro game consecutivi.
Saranno Naomi Osaka (numero 3 del tabellone) e Jennifer Brady (numero 22) a giocarsi la finale degli Australian Open. In semifinale la giapponese non ha lasciato alcuna possibilità a Serena Williams (6-3 6-4) che rimane così ferma a 23 titoli del Grande Slam.
Già vincitrice a Melbourne nel 2019, la Osaka rimane imbattuta in un torneo maggiore a partire dai quarti di finale, stadio che supera per la quarta volta in carriera. Oltre al successo in Australia, la sua bacheca conta pure i trofei degli Us Open del 2018 (grazie alla vittoria in finale proprio contro serena Williams) e del 2020.
Jennifer Brady dal canto suo ha dovuto ricorrere al terzo set per avere la meglio della ceca Karolina Muchova, superata 6-4 3-6 6-4. Per lei si tratterà, a 25 anni, della prima finale di un Grande Slam... «Ho le gambe che tremano e il cuore che batte all'impazzata. Si tratta di un obiettivo straordinario – ha affermato la statunitense –. Mi aspetta una partita molto difficile. Sono certa che sarò nervosa, ma al tempo stesso molto eccitata». Lo scorso anno la Brady aveva raggiunto le semifinali degli Us Open, ma era stata superata in tre set (7-6 3-6 6-3) da una certa... Naomi Osaka. I suoi progressi sono comunque incredibili. Prima del bel percorso a New York aveva subito quattro sconfitte consecutive al primo turno di un torneo dello Slam. Il déclic era giunto lo scorso agosto alla ripresa dell'attività dopo la pandemia, quando a Lexington aveva conquistato il suo primo titolo battendo in finale l'elvetica Jil Tiechmann.
Quanto a Naomi Osaka, non ha avuto difficoltà alcuna nel superare Serena Williams in 75’... «Nel corso dei primi giochi ho commesso diversi errori, ero nervosa e aveva paura, ma poi mi sono distesa. Per me la cosa più importante è di riuscire a divertirmi», ha commentato la 23.enne nipponica.
Per la Williams, 40 anni in settembre, si tratta di un'altra chance che prende il volo. La statunitense, il cui ultimo titolo del Grande Slam (il numero 23) risale al 2017 proprio in Australia, ha completamente sbagliato la partita. In particolare nel primo set, durante il quale ha commesso 16 errori diretti a fronte di appena 4 colpi vincenti... «Mi sarei potuta trovare sul 5-0, ma ho commesso così tanti errori...», ha affermato la statunitense.