Tennis

Roger Federer getta la spugna: niente Australian Open

‘Avrei dovuto essere al 100 per cento da ottobre. Ma non lo sono nemmeno adesso’

Non inizierà in Australia il 2021 di Federer (Keystone)
28 dicembre 2020
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Grandi aspettative non se le era fatte nessuno, men che meno gli organizzatori degli Australian Open, la prima tappa dei tornei dello Slam che, secondo una facile previsione, faranno a meno della presenza di Roger Federer. Il basilese ha infatti ufficializzato il proprio forfait per l'appuntamento di Melbourne in calendario dall'8 al 21 febbraio, tenendo fede a quanto aveva già preannunciato circa il non completo recupero dalla doppia operazione al ginocchio destro che l’ha tenuto ai margini del tennis per pressoché tutto il 2020 (non gioca proprio dallo Slam australiano dello scorso gennaio, in luglio ha subìto una seconda operazione in artroscopia al ginocchio in quattro mesi).

Federer salterà così per la prima volta il primo torneo dello Slam della stagione del tennis che scatta, secondo tradizione, dall’altra parte del mondo. Come detto, la lunga convalescenza, più lunga di quanto inizialmente previsto, costringe Federer alla dolorosa rinuncia, per non compromettere la parte centrale di un’annata, il 2021, che prevede i Giochi olimpici ma soprattutto lo vedrà protagonista a Wimbledon e agli Us Open, i due appuntamenti sui quali fa maggiore affidamento per tornare a riassaporare la gioia più grande in un torneo “major” cha manca dal 2018 (vinse proprio a Melbourne). Nessuna sorpresa, quindi, se non la conferma di quanto era nell’aria. «La mia priorità è l’estate, con Wimbledon, i Giochi olimpici e gli Us Open», aveva spiegato poche settimane fa.

«Roger non ha avuto abbastanza tempo per preparare come si deve un torneo del Grande Slam, e si è detto molto deluso di non poter essere a Melbourne nel 2021, Gli auguriamo tutto il meglio per la preparazione al rientro che avverrà più avanti in stagione e confidiamo di vederlo a Melbourne nel 2022», ha spiegato in un comunicato il direttore del torneo Craig Tiley.

Ritiro ormai prossimo

Gli organizzatori confidavano che lo slittamento di tre settimane, dal 18 gennaio all’8 febbraio, resosi necessario per allestire un piano sanitario conforme alle norme contro la propagazione del Covid-19, potesse permettere a Federer di recuperare, ma le loro speranze si sono infrante contro la realtà: il basilese (che nel 2021 festeggerà i 40 anni), pur avendo svolto parte della preparazione a Dubai come è solito fare ogni anno, dando così l’impressione che il recupero fosse ormai stato quasi completato, non può permettersi di anticipare i tempi del rientro, al fine di potersi ritagliare ancora qualche mese da protagonista su un circuito dal quale presto dovrà prendere congedo in maniera definitiva. Ricordiamo infatti che Roger l’ipotesi di un ritiro l’ha ormai ribadita pubblicamente, dopo averla più o meno velatamente evocata, negli scorsi mesi. Lo scorso luglio aveva detto che «l'ora della pensione si avvicina e so che il circuito mi mancherà molto. Avrei anche potuto smettere subito, ma voglio ancora approfittare un po’ del tennis che amo così tanto». A metà dicembre, in occasione della cerimonia per la consegna dell’Award quale miglior sportivo degli ultimi 70 anni, aveva aggiunto di aver sperato di essere «ristabilito per la metà di ottobre, ma purtroppo sono lontano da quell’obiettivo. Per gli Australian Open - lasciò intendere - rischio di non farcela». 

Mai assente nelle 21 edizioni alle quali ha preso parte (vincendone 6, 2004, 2006, 2007, 2010, 2017, 2018), Roger non potrà ripetere l’impresa memorabile del 2017, quando sbancò il torneo al rientro da sei mesi di inattività per un intervento chirurgico al ginocchio sinistro. «Ha fatto enormi progressi, in questi mesi, pensando al ginocchio e alla sua condizione atletica», ha precisato Tony Godsick, il manager dell’elvetico il quale ha dato l’appuntamento a fine febbraio. L’indicazione temporale c’è, ora resta da capire dove avverrà l’attesissimo rientro, visto che il calendario dell’Atp al momento si ferma proprio alle date degli Australian Open (8-21 febbraio).

La bolla di Melbourne

È senza una delle sue principali attrazioni e in condizioni molto particolari che gli Australian Open avranno luogo, tre settimane le date originali ribaltate dall’emergenza sanitaria. A proposito della quale, il numero degli spettatori sarà ridotto della metà, giocatrici e giocatori dovranno arrivare in Australia con voli charter che saranno loro riservati a partire dal 15 gennaio per osservare un periodo di quarantena di due settimane in una “bolla sanitaria” allestita e messa in sicurezza nei pressi del Melbourne Park, la struttura che ospiterà il torneo. I tennisti soggiorneranno in alberghi a loro riservati che potranno lasciare per un massimo di cinque ore al giorno per gli allenamenti. Le qualificazioni avranno luogo - anche questo in maniera del tutto inedita - a Doha per gli uomini e a Dubai per le donne dal 10 al 13 gennaio.