La sciatrice di Comano s'impone anche nel gigante delle finali di Sun Valley, mentre Brignone si assicura la sfera di cristallo della specialità
Lara Gut-Behrami ha scritto un'altra pagina di storia. Nel gigante delle finali di Sun Valley la sciatrice di Comano ha infatti messo tutte in riga, conquistando il primo acuto della stagione fra le porte larghe. Un trionfo sinonimo però anche di 100esimo podio della carriera sul circuito maggiore, traguardo raggiunto da mostri sacri quali ad esempio Mikaela Shiffrin, Lindsey Vonn e Vreni Schneider, nonché di almeno dieci vittorie in tre specialità differenti. Ossia discesa, superG e, appunto, gigante. Un record in campo femminile, mentre in ambito maschile ci erano riusciti solo Pirmin Zurbriggen e Hermann Maier.
Due giorni dopo il trionfo in superG e la conquista della sfera di cristallo, la 33enne ha chiuso in bellezza una stagione cosparsa di alti e bassi. Un inverno iniziato sotto una cattiva stella, sicché la ticinese aveva dovuto rinunciare a Sölden. Le buone sensazioni hanno faticato a tornare, ma la 33enne non si è mai lasciata prendere dallo sconforto esprimendosi di nuovo su alti contenuti. Gut-Behrami ha posto le basi per la vittoria numero 48 della carriera, la terza in questa stagione, realizzando il miglior crono nella prima manche. Nella seconda, più filante e meno arzigogolata, ha invece amministrato il vantaggio accumulato rifilando 14 centesimi a Federica Brignone. Già (praticamente) sicura di essersi accaparrata pure la coppetta di gigante, complice l'uscita di scena di una fin troppo aggressiva e nervosa Alice Robinson, costretta però a pazientare a lungo in partenza a causa dell'infortunio capitato a Paula Moltzan, la valdostana ha mantenuto i nervi ben saldi. Era necessario ‘solo’ un tredicesimo posto, ma l'italiana non si è accontentata staccando di 0"66 la terza classifica, Sara Hector.
Le temperature in rialzo, le difficili e differenti condizioni della neve (soprattutto col passare delle atlete) e l'ostica prima tracciatura hanno mietuto parecchie vittime illustri. Una pioggia di uscite, distacchi abissali. Nella seconda discesa ha salutato la competizione pure Camille Rast, in corsa per una top ten. Una top ten in cui ha chiuso Wendy Holdener, capace di recuperare due posizioni terminando la sua fatica settima. Una bella iniezione di fiducia in vista dello slalom di giovedì, in cui la natia di Vétroz spera di riscattarsi conquistando definitivamente il pettorale rosso a scapito di Zrinka Ljutic.