La ticinese vince la prima discesa di Crans-Montana e consolida il primato nella classifica di Coppa del mondo
Non ha davvero rivali Lara Gut-Behrami, che venerdì mattina si è aggiudicata con autorità la prima discesa libera di Crans-Montana. Ottimo per i colori rossocrociati anche il secondo posto di Jasmine Flury, che ha chiuso con lo stesso tempo dell'austriaca Cornelia Hütter. Per la ticinese si tratta del successo numero 44 in Coppa del mondo, 2 meno di Renate Götschl. Per quanto attiene alla discesa, per lei è invece la vittoria numero 13. Per la seconda volta in carriera, inoltre, la campionessa di Comano è riuscita a cogliere quattro successi consecutivi.
Nella parte tecnica Lara è stata impeccabile, mentre ha forse perso qualcosa nei tratti di scivolamento, ma la sua prova – su un tracciato leggermente accorciato – è stata davvero perfetta. A causa delle alte temperature, gli organizzatori hanno posto la linea del traguardo prima del classico schuss finale per salvaguardare l'incolumità delle atlete. Nella classifica di specialità, Gut-Behrami – al settimo successo stagionale – ora è a 41 lunghezze dall'italiana Sofia Goggia, la cui stagione è ormai finita a causa di un grave infortunio (frattura di tibia e perone). Nella classifica generale, invece, la ticinese ora vanta 105 punti di margine sull'americana Shiffrin, che tornerà a gareggiare solo all'inizio di marzo ad Are. Da segnalare anche il settimo posto finale per un'altra elvetica, Priska Nufer, che ha chiuso a 57/100 dalla vincitrice.
«Sono ovviamente contenta della mia gara», ha detto Lara, «e della regolarità che sto mostrando, specie perché non sono certo una che gestisce bene le nevi molli. In gara non avevo sensazioni troppo buone, ero fuori linea in molti passaggi dove di solito mi ero sempre trovata a mio agio. L'attitudine però era quella giusta, ho continuato ad attaccare fino alla fine. Appena sentivo l'aderenza ideale sotto gli sci, cercavo di fare più velocità possibile. Oggi a fare la differenza non sono state né le linee né la tecnica».
Interrogata sul suo stato di grazia, che le permette di dominare a prescindere dalle più disparate condizioni, la ticinese ha detto che non vede le cose proprio così: «So soltanto che sto stabilendo le giuste priorità. Bisogna saper gestire la fatica e le alte temperature, la stagione è ancora lunga. Semplicemente mi focalizzo su ciò che posso fare e sulle cose che per me davvero contano».
Con un'altra discesa in cartellone sabato e un superG domenica, Gut-Behrami sa che recuperare al meglio sarà fondamentale. «La cosa più importante è tagliare il traguardo in piedi ed evitare gli infortuni. Oggi qualche errore l'ho commesso, e ho lottato per rimanere in piedi. L'obiettivo è sciare bene senza correre rischi inutili. Oggi le condizioni della neve erano davvero al limite, è stata un'autentica sfida, del resto non poteva essere diverso, viste le alte temperature. È qualcosa con cui bisogna imparare a convivere, come per la stanchezza. Non mi era mai successo di vedere alzare la linea del traguardo, ma è stata la scelta più intelligente. Giungere fino in basso sarebbe stato troppo rischioso: in allenamento abbiamo visto un paio di ragazze faticare a fermarsi. Il Gps diceva che ieri io ho tagliato il traguardo a 137 km/h, una velocità con cui è davvero difficile riuscire ad arrestarsi, se la neve è molle e spaccata».