L'elvetico, al primo successo in una discesa di Coppa del mondo, ha preceduto il francese Sarrazin di 0”58 e il norvegese Kilde di 0”81
Non ci sono più aggettivi per descrivere Marco Odermatt. Dopo quattro successi in gigante e uno in superG, il fenomeno nidvaldese ha conquistato il sesto successo stagionale e si è aggiudicato la prima discesa libera di Wengen, disputata su tracciato abbreviato (recuperava la prova annullata a Beaver Creek). Sembra incredibile – anche perché è il campione del mondo in carica –, ma per Odermatt si è trattato della prima vittoria in una discesa libera di Coppa del mondo, dopo numerosi secondi posti, tra i quali quelli di questo inverno in Val Gardena e a Bormio (battuto di 9 centesimi da Sarrazin). Che prima o poi il successo sarebbe arrivato era praticamente scontato, alla luce della classe del campione elvetico. Tuttavia, nella Lauberhorn-sprint ha ribadito di essere attualmente su un altro pianeta. Su un tracciato di un chilometro più corto rispetto a quello tradizionale che gli atleti affronteranno sabato, “Odi” ha rifilato 0”58 al francese Sarrazin, sempre più a suo agio con la velocità pura, ma soprattutto 0”81 al norvegese Aleksander Kilde che fino a oggi aveva dimostrato di avere qualcosa di più rispetto all’elvetico nella discesa libera. Certo, Kilde è reduce da un paio di giorni di influenza (mercoledì non ha preso parte all'ultimo allenamento), ma ciò nulla toglie alla prestazione di un Odermatt che ha attaccato dal primo all’ultimo metro. Particolarmente efficace è stata l’entrata nella stradina e la Kernen-S, passaggio nel quale non ha minimamente frenato o corretto la linea, uscendo con una velocità tale da permettergli di fare la differenza nella seconda parte di gara. Nessuno, insomma, è riuscito a tenere il ritmo del rossocrociato, tant’è che soltanto in tre (oltre ai due sul podio, anche l’italiano Florian Schieder a 0”94) sono riusciti a rimanere al di sotto del secondo.
Buona anche la prestazione collettiva degli azzurri, che oltre a Schieder hanno piazzato Dominik Paris al quinto e Mattia Casse al settimo posto. Per contro, al di là di Odermatt, la prova della Nazionale rossocrociata non è stata particolarmente brillante. Tra i primi dieci si è inserito soltanto Justin Murisier, proprio al decimo rango con un ritardo di 1”44. Alle sue spalle, Niels Hintermann a 1”52 e Alexis Monney a 1”58.
Da segnalare, purtroppo, anche l’incidente occorso a Marco Kohler, partito con il numero 35 e vittima di una caduta in arretramento nell'Hanneggschuss, dove gli atleti raggiungono velocità di 145 km/h. Sbilanciato su un salto, è caduto male ed ha subito richiesto l'intervento dei sanitari, il cui arrivo ha costretto gli organizzatori a fermare l’altro elvetico Franjo von Allmen che era già partito dal cancelletto. La gara è stata interrotta per circa mezz'ora. Kohler è riuscito, con l'aiuto dei sanitari, a raggiungere il lato della pista, da dove è stato trasportato all'ospedale con l'elicottero. Secondo quanto ha affermato ai microfoni della Srf dal direttore del settore alpino di Swiss Ski, Walter Reusser, lo sfortunato 26.enne bernese si sarebbe infortunato al ginocchio destro. Per lui, il Lauberhorn è davvero maledetto: nel 2020 era caduto nella S finale di Wengen quando fungeva da apripista, procurandosi la rottura dei legamenti mediali e crociati, del tendine rotuleo e del menisco del ginocchio sinistro. Quest'anno si era piazzato ottavo in Val Gardena e decimo a Bormio, risultati che stava confermando prima della caduta (al secondo intertempo aveva il settimo crono).
Ottima, per contro, la prestazione di Von Allmen, il quale, dopo essere risalito in partenza si è reso protagonista di una brillante discesa che lo ha portato al 14° posto a 1”63 da Odermatt.
Giornata storta per gli austriaci, il migliore dei quali – Otmar Striedinger – si è dovuto accontentare dell’ottavo posto. Vincent Kriechmayr, che sul Lauberhorn si era già imposto nel 2019 e nel 2022, ha chiuso alle spalle di Monney, con un distacco di 1”62.
Il programma di Wengen proseguirà oggi con un superG che dovrebbe dare vita a un nuovo testa a testa tra Odermatt e Kilde, vincitore dodici mesi or sono sia della discesa, sia del superG. Sabato, terza prova dedicata ai velocisti, con la classica del Lauberhorn, mentre domenica si chiuderà con uno slalom.
Venerdì ad Altenmarkt le donne saranno pure loro impegnate in un superG, prima della discesa di sabato e di un nuovo superG domenica. Nelle prove in vista della libera, tripletta italiana con Federica Brignone, Nicol Delago e Sofia Goiggia ai primi tre posti. La migliore delle elvetiche è stata Lara Gut-Behrami con il sesto posto a 1”12 dalla Brignone. Ottaca Corinne Suter (a 1”16). Seguono Joana Haehlen al 13° rango, Priska Nufer al 15°Michelle Gisin al 17° e Jasmine Flury al 19°.