Come lo scorso anno, ma per motivi opposti, niente gare sotto il Cervino. Deludente weekend in Finlandia per le elvetiche dello Slalom
Dopo il fallimento del 2022, quando le competizioni furono annullate per mancanza di neve, quest'anno è stato l'eccessivo innevamento - oltre al vento - a costringere gli organizzatori a cancellare le gare transfrontaliere alle pendici del Cervino, e da più parti ci si interroga sul timing, o addirittura sulla necessità, di questo appuntamento. Dev'essere davvero dura per Franz Julen, l'uomo che ha impiegato anni per riuscire a organizzare, subendo oltretutto molte critiche, queste corse potenzialmente affascinanti ma che, di nuovo, non hanno potuto essere disputate. «Non mi sento comunque sconfitto», ha detto domenica alla stampa. «Mi dispiace soprattutto per i numerosi volontari che sono venuti da tutto il mondo e che si sono sforzati al massimo affinché le gare potessero essere disputate», ha specificato riferendosi alle sei competizioni che, a partire dallo scorso anno, come per colpa di un tragico destino, hanno dovuto essere annullate.
Gli spettatori, che per le due Discese maschili avevano in pratica acquistato tutti i biglietti disponibili, saranno rimborsati. Grazie alle assicurazioni, l'annullamento delle gare non sarà un peso, ma è innegabile che l'immagine delle stazioni sciistiche coinvolte - anche per polemiche scatenate per i danni naturalistici - ne risentirà parecchio.
Gli organizzatori ora devono interrogarsi se sia davvero opportuno prevedere gare simili nel mese di novembre, anche se non è che si vedano alternative. Già dopo le cancellazioni del 2022 si era parlato di un possibile spostamento a marzo o aprile, ma per i responsabili dell'organizzazione della parte vallesana questa ipotesi non è percorribile, dato che non sarebbe possibile trovare abbastanza sistemazioni alberghiere per gli atleti e i vari staff in piena stagione turistica. Inoltre, il lavoro di preparazione delle piste - in primavera - sarebbe ancora più oneroso e invasivo. «In quel periodo dell'anno», ha spiegato Julen, sopra il ghiacciaio ci sono da 5 a 7 metri di neve che andrebbero dapprima eliminati. E i crepacci andrebbero chiusi proprio nella stessa maniera in cui lo abbiamo fatto in queste ultime settimane.
Il mese di novembre, dunque, pare l'unica possibilità. A quell'altitudine (da 2'800 a 3'700 msm) la neve dovrebbe essere garantita, ma il vento è sempre un'incognita. Il bilancio intermedio è dunque molto negativo: in cinque giorni, si è potuto svolgere solo l'allenamento di mercoledì. «È ancora troppo presto per trarre conclusioni», hanno dichiarato congiuntamente Julen e Markus Waldner, direttore delle gare della Fis. Entrambi sperano ovviamente di poter finalmente vivere la ‘prima’ mondiale sulla Gran Becca il prossimo weekend, con le due Discese femminili in programma. «Non ci resta che concentrarci su queste due gare», ha ammesso Waldner.
Franz Julen si è detto comunque ottimista, ricordando che il piano ideato insieme alla Fis ha una durata di cinque anni. «Resto convinto di questo progetto», ha detto il 65enne, «noi siamo montanari, gente che lotta, tipi che non si arrendono facilmente». Sarà anche così, ma i dubbi restano, eccome.
Si è invece potuto correre regolarmente sulle nevi finlandesi di Levi, dove sabato e domenica si sono disputati due Slalom femminili. Nessun acuto rossocrociato, purtroppo, ha caratterizzato le due gare. Al successo della slovacca Petra Vlhova giunto sabato ha risposto la vittoria numero 89 in Coppa del mondo conquistata domenica dalla statunitense Mikaela Shiffrin. Nella prima gara, in cui la slovacca ha dominato entrambe le manche e ha chiuso in 1'50"59, la migliore rossocrociata è stata Mélanie Meillard, giunta settima, mentre Wendy Holdener ha dovuto accontentarsi della 12a piazza. Sul podio sono salite anche l'austriaca Liensberger e la tedesca Lena Dürr. Domenica invece, dopo aver dominato la prima prova, Vlhova ha inforcato nella seconda, lasciando campo libero alla Shiffrin, che sul podio ha preceduto la croata Leona Popovic e - di nuovo terza - la Dürr. La migliore elvetica è stata la svittese Holdener, ottava.
L'obvaldese Michelle Gisin, dopo aver chiuso al 13° posto la prima manche, si è classificata 15ª. Troppo prudente in alto, ha recuperato qualcosa nelle ultime porte del secondo tracciato, disegnato dal suo allenatore Denis Wicki, ma il danno ormai era fatto. Mélanie Meillard non purtroppo confermato quanto di buono aveva fatto il sabato: la sciatrice di Hérémence ha terminato solo 28ª. Un po' meglio di lei hanno fatto Camille Rast (19ª) e Nicole Good (21ª).
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