I Campionati svizzeri si sono conclusi sabato con il successo dell'urano al fotofinish e della lucernese in solitario
I Campionati svizzeri ci hanno offerto sabato mattina due prove di altissimo livello nelle categorie principali con impegnati i quadri A e B delle squadre nazionali. Il folto stuolo di appassionati presenti ha insomma avuto modo di assistere – soprattutto in campo maschile – a una gara tiratissima che sin dalle prime battute ha fatto capire che i pretendenti alla vittoria sarebbero stati parecchi. Molti atleti che nel corso dell’inverno si erano tolti scarse soddisfazioni si sono presentati al via di questa 50 km a stile classico con il chiaro pensiero di mirare al podio. E così dopo la fucilata che ha decretato la partenza si è notata subito la piega che avrebbe preso la gara. Al comando del plotone composto da quaranta fondisti si sono issati in modo perentorio cinque atleti, ossia Jonas Baumann, Jason Rüesch, Valerio Grond, Roman Furger e addirittura l’ex internazionale Toni Livers. I quattro più giovani le hanno tentate tutte pur di staccarlo ma Toni non ha mollato nemmeno di un centimetro. E così, dopo un’infinità di tentativi di uscite sempre rintuzzati, allunghi micidiali, cambiamenti di ritmo per innervosire gli avversari, dopo poco più di due ore di gara, il campionato si è risolto in volata. Ma attenzione, per capire che aveva vinto si è dovuto ricorrere al fotofinish e qui il preciso cronometrista Daniel Biedermann ha messo nero su bianco che la medaglia d’oro era vinta da Roman Furger con un centimetro su Toni Livers e due centimetri su Jason Rüesch. Un esito di maratona semplicemente da incorniciare.
Andiamo ora nel campo femminile dove si è gareggiato sulla distanza di 30 km pure a stile classico. Altra fucilata per far partire un plotone di trenta atlete, ma qui le cose hanno subito fatto capire che ci sarebbe stata una sola protagonista numero 1, ossia la fortissima Nadine Fähndrich già vincitrice venerdì della prova sprint. La lucernese forte della classe e dei ritmi internazionali ha preso subito il largo e le avversarie pur di alto lignaggio l’hanno vista soltanto alla fine. L’argento è andato a Lea Fischer e il bronzo a Giuliana Werro staccate però di oltre tre minuti.
Uomini: 1. Roman Furger, Altdorf, 2h.02’58’’, 2. Toni Livers, Davos a 1 cm., 3. Jason Rüesch, Davos a 2 cm. 4 Valerio Grond, Davos a 2’’, 5. Jonas Baumann, Splugen a 17’’, 6. Curdin Riaz, S. Moritz a 1’39’’, 7. Cedric Steiner, Davos a 1’54’’, 8. Janik Riebli, Langis a 1’55’’, 9. Antonin Savary, Riaz a 2’20’’, 10. Cyril Fähndrich, Horw a 3’19’’. Seguono 30 fondisti.
Donne: 1. Nadine Fähndrich, Horw 1h.19’43’’, 2. Lea Fischer, Berna a 3’22’’, 3. Giuliana Werro, Zernez a 3’24’’, 4. Nina Ridnear, Vaduz a 5’54’’, 5. Carla Wohlear, Berna a 6’25’’, 6. Flavia Ludigger, Berna a 6’50’’, 7. Malia Elmer, Riedern a 8’15’’, 8. Giana Wohler, Berna a 8’43’’, 9. Bianca Buholzer, Horw a 10’45’’, 10. Sara Gerber, Am Bachtel a 15’02’’. Seguono 15 fondiste.