Ai Mondiali francesi non riesce la rimonta alla ticinese, che era già quarta dopo la prima prova. E venerdì tocca a Odermatt
C’è solo la medaglia di legno per Lara Gut-Behrami – che era campionessa in carica – nel gigante iridato di Méribel. Sono soltanto 9, alla fine, i centesimi che hanno tenuto fuori dal podio la campionessa di Comano. L’oro è andato alla donna dei record – l’americana Mikaela Shiffrin – che ha preceduto al traguardo di 12/100 l’italiana Federica Brignone - già trionfatrice in combinata e reduce da un’influenza - e di 22/100 la norvegese Ragnhild Mowinckel. A 33/100 ammonta invece il ritardo dalla vincitrice per Lara Gut-Behrami, che tornerà dunque dalla Francia senza alcun podio conquistato: qualcosa davvero di insolito. Per la Shiffrin si tratta della tredicesima medaglia iridata, la settima (la prima in gigante) del metallo più prezioso.
La ticinese ha perso gara e medaglia nella prima manche, quando aveva sciato perfettamente fino alle ultime porte: poi però un errore ha pregiudicato la sua prestazione, facendole accumulare 67/100 di ritardo dalla leader Shiffrin. Anche nella seconda prova, tracciata da un tecnico elvetico, Lara ha sciato molto meglio in alto per poi commettere qualche errore e perdere terreno nella parte conclusiva. Grande delusione per la padrona di casa Tessa Worley: la doppia campionessa del mondo, che era seconda dopo la prima manche, ha commesso un brutto errore nella seconda prova mentre stava sciando meglio di ogni altra avversaria, ed è caduta.
Venerdì, a Courchevel, saranno invece gli uomini a misurarsi nel gigante, gara che - secondo tutti i pronostici - dovrebbe finire nel carniere di Marco Odermatt, che ha vinto addirittura dieci degli ultimi giganti disputati, chiudendo due volte secondo, altrettante al terzo posto, mentre in un’occasione non aveva preso parte alla competizione (a Schladming, per non forzare un ginocchio leggermente infortunato a Kitzbühel). Ogni risultato che non sia la conquista della medaglia d’oro, dunque, per l’elvetico suonerebbe come un fallimento.
L’avversario più pericoloso per Odi, dunque, sarà lo stesso Marco: perché potrebbe farsi tradire dalla tensione, dato che le gare di un giorno, si sa, ogni tanto riservano sorprese. La sua superiorità nel gigante, ad ogni modo, è netta nei confronti di ogni possibile rivale e gli conferisce enormi margini di sicurezza. Se non commette errori, dunque, è difficile immaginare che un altro sciatore possa fare meglio di lui. Dopo la discesa libera della scorsa settimana, che gli ha regalato il suo primo titolo mondiale, il campione olimpico aveva dato parte del merito agli sci, a suo dire perfettamente preparati. Dopo il deludente quarto posto in superG, invece, aveva attribuito ogni colpa soltanto a se stesso, senza cercare alcuna scusa: segni di grande maturità e onestà.
C’è comunque attesa anche nei confronti di un altro svizzero, e cioè Loïc Meillard, che dispone ancora di due gare per andare in cerca di un alloro. Le prime due competizioni a cui ha preso parte a Courchevel non sono andate troppe bene per il ragazzo di Hérémence, ma il suo successo nella gara notturna di Schladming permette alla vallesano di origine neocastellana di prendere il via del gigante senz’altro fra i favoriti per una medaglia, specie se saprà sciare come in Austria. Brillante secondo dietro a Meillard proprio a Schladming, pure Gino Caviezel avrà la possibilità di dire la sua, anche in virtù della sua buona prova sulle nevi francesi disputata in occasione delle finali stagionali dello scorso anno, quando aveva chiuso quinto. Il quarto rossocrociato al cancelletto sarà Thomas Tumler, 33enne grigionese che in gigante è salito una sola volta sul podio in carriera, nel dicembre 2018 a Beaver Creek, e che quest’anno come miglior risultato ha soltanto un quattordicesimo posto.
Fra i pretendenti a una medaglia, i più accreditati vengono dal nord Europa. Secondo nella graduatoria dei valori nella specialità, Henrik Kristoffersen - iridato nel 2019 - è uno da inserire sempre fra i papabili. Quest’anno, però, una sola volta è riuscito a fare meglio di Odermatt, quando è giunto secondo in Alta Badia dietro al suo connazionale Braathen. Proprio quest’ultimo pare aver fatto la scommessa più azzardata di questi Mondiali: operato di appendicite solo due settimane fa, è giunto in Savoia nelle ultime ore. Prenderà parte al gigante di venerdì o si concentrerà unicamente sullo slalom in cartellone domenica? Il novero dei possibili conquistatori di medaglie si completa infine con lo sloveno Zan Kranjec, il tedesco Alexander Schmid - tre volte iridato nel parallelo - e il francese Alexis Pinturault, che dopo essersi messo al collo l’oro di combinata potrà sciare a mente libera.