Nel superG iridato, la ticinese detentrice del titolo chiude solo sesta. Giovedì tocca ai maschi, con Marco Odermatt in pole position
Ai Mondiali di Méribel, Lara Gut-Behrami ha dovuto cedere il suo titolo iridato. La ticinese ha infatti dovuto accontentarsi del sesto posto finale nel superG vinto dall’italiana Marta Bassino, al suo secondo successo iridato dopo quello conquistato nel parallelo di Cortina due anni fa. Argento per la grandissima statunitense Mikaela Shiffrin (alla sua 12ª medaglia iridata), staccata di 0"11, e bronzo - condiviso - per l’austriaca Cornelia Hütter e per la norvegese Kajsa Vickhoff Lie, entrambe a 0"33 dalla vincitrice. Perfetta la gara della Bassino, specie nel finale, dove è riuscita a fare la differenza. Dopo la vittoria della Brignone nella combinata, si tratta del secondo oro azzurro a questi Mondiali.
Lara Gut-Behrami aveva cominciato benissimo, con un vantaggio a metà gara che ammontava a 4/10. Poi, però, ha perso tutto il margine nella parte bassa del tracciato, chiudendo come detto sesta, a soli 4/100 dal podio. «Non era un superG troppo veloce», ha detto la ticinese, «ma c’era troppa differenza fra la prima e la seconda parte. Potessi tornare indietro, eviterei di farmi guidare così tanto dal terreno e dal tracciato. Sopra, invece, avevo spinto molto bene. Qui ci sono molti dossi, è difficile fare velocità. Nella parte conclusiva mi sono un po’ addormentata sul terreno, spero di spingere di più in occasione della discesa libera di sabato».
Più a suo agio nella parte veloce che in quella tecnica, Michelle Gisin ha chiuso decima a 0"69. Più lontane le altre elvetiche: Johana Hälen ha finito in 13ª posizione. Ventesima invece Corinne Suter, reduce dall’incidente di Cortina. Jasmine Flury ha terminato al 22° rango.
Giovedì toccherà agli uomini sfidarsi nel superG e Marco Odermatt è senz’altro il grande favorito. Delle sei gare di questa specialità disputate quest’anno, infatti, l’elvetico ne ha conquistate ben quattro, e due altre volte è salito sul podio (2° e 3°). A Cortina d’Ampezzo, addirittura, ha trionfato due volte in sole 24 ore, fra l’altro dopo un leggero infortunio occorsogli in occasione della prima discesa libera di Kitzbühel. Marco, consigliato da Beat Feuz, aveva fatto visitare e curare il ginocchio da specialisti bavaresi. Il leggero infortunio - una contusione al menisco - invece di demoralizzare il nidvaldese, lo ha reso più responsabile. Ora infatti il leader della generale di Coppa del mondo ha capito che, se vuole preservare il suo fisico, non per forza deve disputare tutte le gare in calendario, e soprattutto non deve rischiare ogni volta fino al proprio limite.
Ad ogni modo, la guarigione del ginocchio è stata così veloce e completa che Odermatt è tornato presto a sentirsi in piena forma, per il sollievo di tutti gli appassionati, che su di lui fanno grande affidamento e che in lui nutrono enormi speranze. Lui, comunque, non è il tipo che sente troppo la pressione: «Non voglio che il successo diventi per me un’ossessione, non lo è mai stato e non lo sarà qui in Francia», ha detto il fenomeno nato a Buochs. «Ora ho tre buone occasioni: se andrà bene, meglio per me. E se invece andrà male, non sarà certo un problema: la mia carriera non finirà certo dopo questi Mondiali, e nemmeno al termine della corrente stagione». Del resto, Odermatt ha tutte le ragioni di stare tranquillo: ha già vinto molte gare (ben otto solo dallo scorso ottobre), la generale di Coppa del mondo e un oro olimpico (in gigante lo scorso anno), e ciò semplifica ulteriormente la situazione.
Gli altri rossocrociati in lizza giovedì sono Loïc Meillard, Stefan Rogentin et Gino Caviezel. La presenza di quest’ultimo ha fatto molto arrabbiare Justin Murisier, che avrebbe preferito una qualificazione interna, dato che Caviezel non è mai salito sul podio nel corso di questa stagione. Fra gli avversari, Marco Odermatt dovrà guardarsi soprattutto dal norvegese Kilde - due vittorie in superG quest’anno - e dal francese Alexis Pinturault, vincitore dell’oro in combinata martedì proprio grazie all’ottima prestazione fornita nel superG. Senza dimenticare, ovviamente, l’austriaco Vincent Kriechmayr.