Il 26enne di Hérémence conquista infine il primo trionfo in gigante, lasciandosi alle spalle il grigionese Gino Caviezel in un mercoledì da incorniciare
Una prima manche imperiosa, in cui Loïc Meillard dà prova di tutta la sua classe, nel gigante in notturna di Schladming disertato da quel Marco Odermatt costretto stavolta a dover seguire gli altri da lontano, e lo fa esultando per l’irresistibile serpentone tra i paletti nel neocastellano trapiantato a Hérémence, in Vallese. Ma non ci sono soltanto gli applausi dell’illustre connazionale leader di Coppa del mondo: anche il norvegese Henrik Kristoffersen, che era in testa nella prima manche fino – appunto – all’arrivo di Meillard, deve rendere omaggio al ventiseienne rivale, che gli rifila un distacco superiore al secondo. Il solo, a riuscire a limitare i danni sul primo tracciato è un’altro rossocrociato, quel Gino Caviezel sceso quattro concorrenti dopo, con il pettorale numero 10, e che al pari del romando è l’unico a dare l’impressione di saper digerire il tracciato disegnato dall’italiano Valter Girardi sui 390 metri di dislivello della Planai, che porta gli atleti da quota 1’148 a 758 metri sul livello del mare.
In una seconda manche in cui ci sono cinque svizzeri al cancelletto di partenza di un percorso molto più filante, tracciato dall’allenatore dei francesi Kevin Page, con il passare del tempo nella parte alta della pista la nebbia sembra farsi sempre più fitta, con l’austriaco Marco Schwarz – quattordicesimo dopo la prima discesa – che rimane a lungo in testa, per la gioia del pubblico di casa. Tanto da riuscire infine a salire sul podio, riuscendo a resistere anche all’assalto del norvegese Kristoffersen, nel rush finale per il successo finale sulle nevi della Stiria. Partito con 1’’74 di vantaggio su Schwarz, Gino Caviezel riesce infine a superare l’austriaco, pur se per soli 22 centesimi, sinonimo per il grigionese di terzo podio in Coppa del mondo. Poi, appunto, arriva il gran momento di Loïc Meillard, che deve difendere 64 centesimi di margine sul connazionale, e ci riesce con grande classe e disinvoltura, chiudendo con un vantaggio di cinquantanove centesimi. Basta e avanzano al vallesano per centrare il primo trionfo in gigante, in un mercoledì da incorniciare che regala alla Svizzera una spettacolare doppietta. Anche senza sua maestà Marco Odermatt.