Sci

Il giorno della verità per Gut-Behrami: c'è il suo super-G

La ticinese, reduce da quattro successi consecutivi nella disciplina, è la favorita della gara che (meteo permettendo) domani aprirà il Mondiale di Cortina

8 febbraio 2021
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Il giorno della verità. Nemmeno il tempo di prendere le misure con un Mondiale partito zoppicando (pioggia e neve hanno portato all’annullamento della combinata femminile di oggi nonché al super-G maschile di domani, riprogrammato per giovedì) e già speciale di suo per colpa delle restrizioni Covid, che Lara Gut-Behrami è subito chiamata a giocarsi la sua carta migliore per andare a caccia di quella medaglia d’oro che finora le si è sempre negata a un grande evento: il supergigante.

Lo annuncia la sua stessa natura di sciatrice istintiva che la porta a essere una delle migliori al mondo nell’interpretare, facendosi trasportare dalle sensazioni del momento, una disciplina in cui non sono previste prove ma solo ricognizioni. Lo certificano i numeri. Quelli della carriera, che parlano di quasi la metà dei podi totali ottenuti in Coppa del mondo (57) conquistati appunto nel super-G (25), specialità nella quale ha pure vinto due coppe di cristallo (2014 e 2016). E quelli recenti, con le quattro vittorie consecutive da cui è reduce la 29enne di Comano che non lasciano dubbi su chi sia la favorita per la gara di domani.

Quei pezzi di puzzle tornati al posto giusto

«Capisco che si parli di medaglia d’oro, in fondo non si va ai Mondiali semplicemente per sciare bene – afferma una Gut-Behrami che in bacheca vanta già cinque medaglie iridate, tre d’argento (super-G, discesa e supercombinata) e due di bronzo (sempre nelle due discipline veloci) –. Dal passato però ho imparato che non si vince niente prima di scendere in pista. Per ora, mi sono semplicemente guadagnata il diritto di andare in partenza in quattro discipline con la consapevolezza di non aver niente da perdere, da difendere o da temere».

Già perché il dominio in super-G in fondo è solo la naturale conseguenza di una crescita globale della protetta di papà Pauli, capace in questo inverno di andare a podio anche in discesa, gigante e parallelo e che sembra finalmente essere tornata sui suoi migliori livelli, come non accadeva da prima del grave infortunio occorsole ai Mondiali di St. Moritz 2017... «Non credo che ci sia stato un déclic – precisa la diretta interessata –. Negli ultimi anni, ho faticato a trovare la fluidità e i dettagli che mi mancavano. Il lavoro quotidiano però ha finito per pagare e sono riuscita a rimettere insieme i pezzi del puzzle e a inanellare con costanza delle manche di alto livello».

Merito anche della collaborazione iniziata due anni or sono con il preparatore atletico Alejo Hervas… «Alejo è il pezzo del puzzle che mi permette di avanzare e ottimizzare il tutto. Ho scoperto ampi margini di miglioramento, non pensavo di arrivare a 30 anni (il prossimo 27 aprile, ndr) e sentirmi così bene fisicamente. Ho imparato nuove tecniche di allenamento e sono sempre curiosa di individuare nuovi metodi per spostare i miei limiti e raccogliere nuove sfide».

La 29enne di Comano: ‘Sto bene, anche mentalmente’

Intanto la sfida di domani – il via è previsto alle 13 meteo permettendo, visto che le previsioni sono tutt’altro che incoraggianti – sarà con le varie Mikaela Shiffrin (non al top ma pur sempre detentrice del titolo), Federica Brignone (anche la vincitrice della scorsa generale di Cdm non sta forse attraversando il suo miglior momento ma gareggerà sulle nevi di casa), Ester Ledecka (campionessa olimpica in carica) e Petra Vlhova, brillante seconda nell’ultima prova di Garmisch e al comando della generale davanti proprio alla ticinese. Senza dimenticare le altre elvetiche, con Corinne Suter detentrice del globo di specialità e mai fuori dalle dieci in stagione (due volte sul podio, che aveva centrato anche due anni fa ai Mondiali di Are) e Michelle Gisin pronta a soprendere. Anche se, alla luce degli ultimi risultati e del vissuto stesso della ticinese, la sfida più grande sembra essere con se stessa… «Gennaio è stato un mese lungo e complicato, con molti viaggi e sollecitazioni. L’ho accusato a Crans-Montana, dove le tensioni si sono manifestate (anche fisicamente, attraverso crampi e dolori muscolari, ndr) in maniera quasi insopportabile. Ora invece sto bene, anche mentalmente. Saranno Mondiali particolari, senza pubblico ed eventi di contorno. Le giornate saranno simili a quelle di Coppa del mondo, mentre solitamente a un Mondiale le sollecitazioni sono molte di più, specie quando conquisti una medaglia».

E chissà che dalla bolla, non escano le bollicine (di champagne).Â