Il tecnico del Portogallo non fornisce indicazioni sullo status di Cristiano Ronaldo, che molti lusitani vorrebbero vedere in panchina
Chi ha assistito alla conferenza stampa di Fernando Santos alla vigilia dell’ottavo di finale tra Portogallo e Svizzera, è uscito dalla sala guardandosi negli occhi e chiedendosi quali siano stati i concetti espressi dal tecnico lusitano, il quale ha parlato per mezz’ora, riuscendo però a dire pochissimo, se non niente. Ad esempio, non ha fornito alcuna indicazione sullo status di Cristiano Ronaldo, per il quale parte dell’opinione pubblica lusitana auspicherebbe un posto in panchina e non nell’undici di partenza, e si è limitato a ricordare come la sua squadra abbia affrontato più volte negli ultimi anni quella rossocrociata... «È una compagine molto ben organizzata e altrettanto disciplinata», ha spiegato.
Per quanto attiene alla sua squadra, Fernando Santos ha precisato che «il Portogallo ha sempre l’obbligo di vincere. È una pressione necessaria e della quale i miei giocatori si nutrono».
Seduto al suo fianco, Ruben Dias ha evocato «una sfida aperta, un 50-50. La chiave per la vittoria sarà una prestazione scevra da errori», ha affermato il difensore del Manchester City, compagno di ruolo di Manuel Akanji alla corte di Pep Guardiola.