A Marsiglia niente podii nemmeno dal 470 misto e dal kitesurf. ‘Avevamo sempre preso le decisioni giuste, ma purtroppo non nella Medal Race’
Ci ha creduto fino all’ultimo, Elena Lengwiler. Alla fine, però, la ventottenne sangallese con un passato da hockeista, nel Grasshopper, in B, ha fallito l’accesso alla finale del kitesurf, dovendo cedere strada all’americana Daniela Moroz. Un duello che l’elvetica avrebbe dovuto vincere ad ogni costo per arrivare in finale a giocarsi le medaglie, e invece dopo una buona partenza è finita in acqua riuscendo comunque a rialzarsi e persino a rimontare l’avversaria, addirittura precedendola al fotofinish. Il problema, però, è che alla fine si è vista appioppare un punto di penalità per un contatto con la rivale, ciò che ha fatto svanire improvvisamente i suoi sogni da podio. «Era una buona giornata, finalmente con condizioni buone (10 nodi di vento e mare calmo, ndr), ma a conti fatti è stato uno smacco» ammette Elena Lengwiler. Che, tuttavia, non si dispera: «Partecipare ai Giochi è stata comunque un’esperienza grandiosa».
Anche Yves Mermod e Maja Siegenthaler cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno («Quantomeno a Marsiglia abbiamo trascorso una settimana magnifica», dice la bernese), sta di fatto che la coppia rossocrociata in lizza nel 470 misto a un certo punto occupava il terzo posto nella Medal Race, prima di effettuare una scelta tattica costata cara, puntando tutto sul lato destro, immaginando che il vento si comportasse come nei giorni precedenti, ciò che invece non è successo. «Spesso, durante le regate abbiamo preso le decisioni giuste, ma nella Medal Race non è stato il caso, e questo ci ha relegato nelle retrovie» aggiunge amareggiata Maja Siegenthaler, che assieme al suo compagno s’è dovuta accontentare dell’ottavo posto finale.