Il ginevrino sfiora la medaglia nello slalom in kayak: 57 centesimi di secondo fanno la differenza (a spese sue)
La differenza, al tirar delle somme, l'hanno fatta 57 centesimi di secondo. Un'inezia. Ma che, appunto, a pagaie ferme hanno relegato Martin Dougoud fuori dal podio nello slalom in kayak. Il ginevrino si è infatti dovuto accontentare dello scomodo quarto posto con il tempo di 89"44. Benché sia un piazzamento magnifico a questo livello, il kayakista romando sognava la medaglia. E l'ha anche sfiorata, considerato l'esile distacco dal terzo classificato. A risultargli particolarmente indigeste sono state le prime due porte della discesa finale, nella quale Dougoud è comunque riuscito a migliorare il tempo che aveva fatto segnare in semifinale. «Non è stata una settimana facile, caratterizzata dalle qualificazioni un po' sottotono e da una semifinale tesa – ha spiegato il ginevrino alla Rts –. Ho fatto fatica a liberarmi. Le prime due porte mi hanno dato qualche problema. Lo stesso copione della finale, in cui poi, però, mi sono lasciato andare e mi sono liberato. Ho commesso un paio di errori, ma ero sufficientemente lucido per fare quel che andava fatto. Non mi manca nulla: è lo slalom ed è così che va lo sport...». Al di là di tutto, dopo l'amara eliminazione di tre anni fa a Tokyo, Dougoud si è ampiamente riscattato.