Il belga ha preceduto l'italiano Filippo Ganna e il connazionale Wout van Aert. Stefan Bissegger ha chiuso al sesto posto, Stefan Küng all'ottavo
Remco Evenepoel (24 anni), reduce dal terzo posto al Tour de France, si è laureato campione olimpico della cronometro e succede allo sloveno Primoz Roglic, vincitore tre anni fa a Toikyo. Sotto la pioggia che ha perturbato la corsa parigina, il belga ha dominato dall'inizio alla fine, con una grandissima prestazione che gli ha permesso di precedere, al termine dei 32,4 chilometri del percorso, l'italiano Folkippo Ganna di 15” e il connazionale Wout van Aert di 26”. L'inglese Josh Tarling, che a inizio gara è stato costretto a fermarsi per cambiare bicicletta, ha mancato il podio di soli 2”. Sul fronte elvetico, Stefan Bissegger e Stefan Küng non sono riusciti a inserirsi nella lotta per le medaglie: il primo ha chiuso al sesto posto a 1’26” da Evenepoel ed ha staccato un diploma olimpico, il secondo si è dovuto accontentare dell'ottava piazza a 1’36” dal vincitore. «Certo, il sesto posto non è il risultato che speravo – ha commentato Bissegger –. Tuttavia, non è nemmeno vergognoso e va comunque bene. La prestazione è stata effettivamente buona. Ho fatto del mio meglio. Ho faticato un po‘ nelle curve perché il fondo stradale era bagnato. Ho guardato la gara femminile prima della partenza e forse sono stato un po’ troppo prudente, perché tra le donne c'erano state molte cadute. Credo comunque di essere stato vicino al limite, perché in alcune curve la bicicletta è scivolata via, segno che stavo comunque andando forte».
Evenepoel non ha dunque pagato le fatiche accumulate lungo le tre settimane della Grande Boucle ed ha messo in chiaro fin dal primo intertempo che l'uomo da battere era lui. Nel finale ha resistito pure al tentativo di rientro di Ganna, il quale negli ultimi chilometri ha saputo recuperare una quindicina di secondi rispetto a Van Aert, rimasto a lungo in testa alla classifica. E se Tarling può recriminare per avere dovuto cambiare il mezzo meccanico, con un'inevitabile perdita di tempo, Ganna ha rischiato di rovinare tutto a circa cinque chilometri dall'arrivo, quando ha avuto uno scarto sulla destra che l'ha portato a sfiorare le transenne, pur rimanendo miracolosamente (considerando l'asfalto estremamente viscido) in piedi. A quel punto sembrava che le speranze di medaglia gli fossero sfuggite di mano, ma nel finale, come detto, è stato in grado di piazzare una rimonta che lo ha portato sul secondo gradino del podio.