laR+ IL DOPOPARTITA

Il Lugano rialza la testa. ‘Ora guardiamo in alto’

I tre punti ottenuti a Friborgo permettono ai bianconeri di muovere la classifica dopo un periodo negativo, restando in corsa per un posto ai play-in

A Peltonen e compagni servono i punti e l’aiuto degli special team. ‘Serve un passo avanti’
(Keystone)
16 febbraio 2025
|

Friborgo – Hanno l’aria davvero sollevata i giocatori del Lugano nel corridoio degli spogliatoi, al termine di una partita, quella di sabato a Friborgo, in cui la vittoria era d’obbligo, perché la squadra bianconera arrivava da un periodo in cui quasi nulla ha funzionato e all’orizzonte era tornato a manifestarsi lo spettro della sfida playout con l’Ajoie. Pur se la sfida della Bcf Arena ha nuovamente messo in luce le ancora troppe imprecisioni e insicurezze di Alatalo e compagni, il risultato dà energia e motivazione per affrontare le ultime partite a una squadra allenata di Uwe Krupp a cui va dato atto di non aver gettato la spugna, ma di aver migliorato alcuni piccoli dettagli per ritornare alla vittoria, come conferma Giovanni Morini. «Eravamo tutti consapevoli dell’importanza di questa partita – spiega l’attaccante bianconero –, ed eravamo pure consapevoli che nei precedenti incontri ci era sempre mancato qualcosa, soprattutto in alcuni momenti che non abbiamo saputo gestire con lucidità. Sabato però siamo riusciti a portare a casa la posta piena contro una grandissima squadra come il Friborgo».

Questa vittoria non deve però illudere la piazza bianconera, infatti la partita è stata contraddistinta su entrambi i fronti da un gioco confuso e impreciso, in una serata decisa soprattutto degli errori individuali. In questo senso basta pensare alla prestazione del portiere friborghese Galley, poco lucido su almeno una delle tre reti subite. Sul fronte ticinese a destare apprensione sono le molte sbavature commesse da giocatori chiave, dai quali è lecito aspettarsi prestazioni più solide e convincenti, soprattutto in questo momento della stagione, come nel caso di un Santeri Alatalo autore dell’ennesimo errore banale in superiorità numerica, che ha permesso alla squadra di casa di trovare il momentaneo pareggio. La prestazione non è stata delle migliori sia sul piano del gioco che su quello individuale, ma, a differenza delle recenti partite, i giocatori bianconeri sono stati bravi nella gestione dei momenti cruciali. «L’hockey è questo, e le sbavature ci saranno sempre – continua Morini –. Quando si vuole aumentare l’intensità e la velocità, soprattutto in un ‘back to back’ in cui si è più stanchi, è normale che ci siano degli errori, ma alla fine vince la squadra che ne commette di meno e capitalizza quelli avversari».

Parlando di momenti chiave, nelle ultime settimane si è messo in evidenza un problema soprattutto mentale di Carr e compagni nella gestione delle situazioni importanti. Basti pensare ad esempio alle trasferte di Zugo e Ginevra, durante le quali i bianconeri hanno per lunghi tratti dominato gli avversari, portandosi in doppio vantaggio, ma in entrambe le partite sono crollati nel terzo tempo, dimostrando fragilità mentale e mancanza di determinazione nell’assicurarsi il risultato. Ciò che è stato evidente anche nella sconfitta casalinga di venerdì sera contro il Berna, con quella rete subita a una manciata di secondi dalla terza sirena. Contro il Friborgo, invece, i ticinesi sono stati abili a controllare il risultato fino alla fine, meritandosi la vittoria. «Abbiamo discusso con lo staff su come migliorare – continua Morini –. Ci sono state delle lacune in alcuni dettagli e abbiamo peccato nella gestione di alcuni momenti decisivi. Vista la situazione, con tanta pressione per ottenere dei punti, in altre occasioni ci è mancata la tranquillità necessaria per affrontare i terzi tempi, mentre stavolta abbiamo creduto di più in noi stessi e ce l’abbiamo fatta».

Un altro spunto di riflessione sono le situazioni speciali, fondamentali soprattutto in un finale di regular season ma che risultano inefficaci, con un powerplay sterile e spesso non in grado di pungere nei momenti decisivi, e un boxplay troppo fragile e disorganizzato, che spesso concede reti evitabili. «Noi abbiamo giocato partite molto disciplinate, mentre non abbiamo avuto molte occasioni in superiorità numerica – spiega il coach bianconero Uwe Krupp –. Con l’uomo in meno, però, sabato abbiamo avuto un’efficacia del 50% appena: gli special teams rivestono un ruolo molto importante e sarà fondamentale fare passi in avanti in questo senso».

Nonostante il successo di Friborgo, il Lugano si trova ancora in una situazione di classifica del tutto incerta, e per Krupp e i suoi uomini sarà fondamentale andare a punti il più possibile nelle prossime sfide, pur se l’obiettivo dei play-in al momento sembra difficile da raggiungere (infatti, sostanzialmente i bianconeri dovrebbero vincere tutte le partite, sperando magari anche in qualche passi falsi degli avversari) l’obiettivo dev’essere anche quello di evitare un pericoloso ‘spareggio’ con l’Ajoie di Greg Ireland. Tuttavia, la speranza è l’ultima a morire, anche perché il decimo posto dista solti quattro punti, pur se Ambrì e Bienne hanno entrambi un match da recuperare. «Noi guardiamo in alto e puntiamo a ottenere più punti possibili. Poi – conclude Krupp – alla fine vedremo dove saremo».

BREAKING NEWS
12:28
A2/A13, confermato: Ufam propende per una variante di sponda destra