Due volte in doppio vantaggio, due volte recuperati, poi i bianconeri cedono di schianto in casa dello Zugo
Porte aperte, nei primi venti minuti di gioco alla Bossard Arena. Dove già al decimo minuto passato da una manciata di secondi, di segnature se ne contano ben quattro. Due per parte, con il Lugano che parte subito premendo sull'acceleratore, tanto da trovarsi avanti di due gol addirittura dopo nemmeno due minuti di gioco, ma con lo Zugo capace di cancellare il doppio vantaggio con un fulmineo uno-due piazzato nello spazio di trentotto secondi. Nemmeno il tempo di effettuare l'ingaggio e Olofsson si fa già spedire a purgare una penalità per sgambetto. E di quel powerplay ai bianconeri bastano appena ventisei secondi per chiuderlo con un gol, firmato da Carr che sporca la traiettoria di un tiro scoccato da Alatalo. Il raddoppio arriva all'1'52" con un polsino di Joly. Poi, però, lo Zugo inizia la sua di partita, e dopo un paio di buone occasioni, trova pure lui la via del gol. Al 10'16" Leuenberger si porta a spasso la difesa del Lugano, poi scodella un disco d'oro al centro che Balestra infila alle spalle di Schlegel trovando la sua prima rete in National League. Passa appena trentotto secondi e arriva anche il 2-2, stavolta a firma di Riva che, tutto solo sulla destra di uno Schlegel non irreprensibile nella circostanza, lo infila sotto i gambali. Sullo slancio, la formazione di Dan Tangnes ha pure l'occasione di trovare il gol del sorpasso, ma Muggli manca l'impatto con il puck all'altezza dello slot. Poco dopo è Hofmann a presentarsi tutto solo al cospetto del portiere bianconero, dopo aver saltato Dahlström, ma perde il duello personale. Sul rapido ribaltamento di gioco, Thürkauf si presenta pure lui solo soletto davanti a Genoni, ma anche il quel caso a vincere il duello personale è il portiere.
Il Lugano trova però il modo di riportarsi avanti in entrata di secondo tempo grazie a un tiro dalla lunga distanza di Aebischer che, forse leggermente corretto da Muggli (e forse pure da Verboon), supera Genoni. Il Lugano non è appagato, e continua a spingere, alla ricerca di un'ulteriore segnatura. Lo fa anche con maggiore insistenza quando si ritrova in superiorità numerica per il 2‘+2’ rimediata Hofmann contro la penalità singola di Aebischer, ma, pur soffrendo, gli svizzerocentrali si salvano. Poi, poco dopo aver passato il giro di boa di metà partita, il 2-4 però arriva per davvero, con una clamorosa autorete del poc'anzi citato Hofmann, che nel tentativo di smorzare un centro di Arcobello fa... un pallonetto a Genoni. Lo Zugo prova a reagire, e lo fa alzando il ritmo e il forechecking, per cercare di riportarsi sotto quanto prima, ma la difesa bianconera è brava a contenere le sfuriate dei Tori, e così allo squillo della seconda sirena il risultato sul tabellone segna ancora 2-4.
Lo Zugo prova a stringere i tempi in entrata di un terzo tempo che comincia con l'uomo in più, ma anche quest'occasione sfuma, permettendo agli uomini di Uwe Krupp di guadagnare tempo prezioso. Anche con il gioco a ranghi pari, la formazione di Tangnes continua a far girare il puck nel suo settore offensivo, cercando in un modo o nell'altro di riaprire i giochi contro un Lugano che al 43'40" perde Joly, uscito dolorante a un braccio in un contrasto di gioco con Künzle (il numero 88 tornerà poi nuovamente sul ghiaccio solo negli istanti finali del confronto). È poi il turno di Mirco Müller di accomodarsi sulla panca dei cattivi per un fallo ai danni di Wingerli, e stavolta lo Zugo fa centro con Olofsson, che fredda il portiere bianconero sul primo palo su assist di Vozenilek. Al 47'22" però Kovar la combina grossa, andando a caricare al collo Mirco Müller costringendo i suoi a giocare per 5 minuti con l'uomo in meno e chiudendo lì la sua partita. Ma il Lugano non sfrutta l'ottima occasione per chiudere i conti e, peggio, su un passaggio errato di Thürkauf che si trasforma in un assist per Olofsson, subisce il 4-4 di Muggli. Una doccia fredda per i bianconeri che poco dopo incassa anche il punto del sorpasso, a firma dello scatenato Olofsson, e pure quello del 6-4 confezionato da Hofmann. Il finale si trasforma poi in una lunga sequela di penalità. Il punto finale, poi ce lo mette Künzle, che trova anche la rete del 7-4.
Zugo - Lugano (2-2 0-2 5-0) 7-4
Reti: 0’29“ Carr (Alatlo, Fazzini/es. Olofsson) 0-1. 1’52” Joly (Marco Müller) 0-2. 10’16“ Balestra (Leuenberger) 1-2. 10’54” Riva (Hofmann) 2-2. 22’02“ Aebischer 2-3. 30’43” Arcobello (autorete Hofmann) 2-4. 46’48“ Olofsson (Vozenilek/esp. Mirco Müller) 3-4. 51’33” Muggli (Olofsson/esp. Biasca per Kovar!) 4-4. 53’39“ Olofsson (Künzle, Hofmann) 5-4. 56’15” Hofmann (Martschini) 6-4. 59’51" Künzle (esp. Alatalo) 7-4.
Zugo: Genoni; Hansson, Riva; Muggli, Geisser; Bengtsson, Johnson; Balestra Wingerli, Olofsson, Hofmann; Martschini, Kovar, Vozenilek; Simion, Senteler, Künzle; Herzog, Leuenberger, Biasca; Antenen.
Lugano: Schlegel; Jesper Peltonen; Alatalo; Aebischer, Dahlström; Guerra, Mirco Müller, Meile; Patry, Zohorna, Sekac; Joly, Thürkauf, Marco Müller; Fazzini, Arcobello, Carr; Aleksi Peltonen, Canonica, Verboon.
Arbitri: Lemelin (Usa), Stricker; Altmann, Stalder.
Note: 7’647 spettatori. Penalità: 5 x 2’ più 1 x 5’ e p.p. (47’22“ Kovar) contro lo Zugo; 7 x 2’ più 1 x p.p. (59'24" Sekac) contro il Lugano. Tiri in porta: 32-21 (12-4, 6-11, 14-6). Zugo privo di Eggenberger, Schlumpf, Stadler (infortunati), Geisser e Wey; Lugano senza di Morini, Van Pottelberghe, Zanetti (infortunati), Huska, Pulli e Reichle (soprannumero). Lugano senza il portiere dal 59’18“ al 59’24”. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Fredrik Olofsson e Daniel Carr.