Hockey

I rigori premiano l'Ambrì, che fa suo il quarto derby stagionale

Dopo tre tempi e un supplementare combattuti e con una sola rete per parte, Bürgler e Kubalik decidono la sfida della Gottardo Arena

Festa biancoblù
(Ti-Press)
28 gennaio 2025
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Con due tiri nei primissimi secondi (fra cui quello di Kubalik che chiama subito in causa Schlegel per un delicato intervento), l'Ambrì Piotta fa subito capire di voler dettare il ritmo delle operazioni di questo derby numero 259 della storia. A riprova della buona lena mostrata sin dall'avvio dagli uomini di Luca Cereda è l'azione che vede protagonista Maillet al 3'25", con l'attaccante numero 61 dei leventinesi che prova la soluzione personale puntando dritto sul portiere avversario, lo mette a sedere con una serie di finte, ma poi non riesce a trovare lo spazio per concludere a rete. Il Lugano ci mette un po‘ a carburare, ed è solo dopo quattro minuti e mezzo che arriva la prima vera occasione sul conto della formazione di Uwe Krupp. Ma è comunque una di quelle che fanno correre i brividi lungo la schiena di Juvonen, che sulla doppia conclusione di Sekac si salva anche con l'aiuto del palo. Il derby a quel punto è lanciato. Nei minuti che seguono sono ancora Kubalik una volta e Maillet un'altra a sollecitare i riflessi di Schlegel. Il Lugano, per contro, fatica a trovare il varco per incunearsi fra le maglie della difesa dei biancoblù, bravi a chiudere bene gli spazi e a finire i check. Ma, quando ne hanno l'occasione, anche gli uomini di Krupp riescono a rendersi minacciosi, a immagine del tiro dalla media distanza di Carr che al 12'27" impegna Juvonen. Quello del topscorer dei bianconeri è però un intermezzo, perché poi il fulcro della scena torna dalle parti di Schlegel dove un ottimamente appostato Maillet, vera e propria spina nel fianco del Lugano, spara di pochissimo a lato. Poi, al 15'44" Arcobello prova a fermare l'indiavolato canadese dei leventinesi con le cattive, con un check alla testa, che viene sanzionata con una penalità di 5‘ (scontata da Fazzini) e la conseguente penalità di partita. L'Ambrì prova a stringere allora l'assedio davanti alla porta bianconera, ma i fortino eretto dai difensori bianconeri regge fino alla prima sirena.

Superata indenne la lunga fase con l'uomo in meno, il Lugano prova a rimettere la testa avanti, e infatti per qualche minuto sono i difensori biancoblù a dover ricorrere agli straordinari per contenere le sfuriate dei bianconeri. La prima grossa occasione della frazione centrale capita però a Kostner, la cui deviazione sotto porta non va però a buon fine. Sulla rapita ripartenza, Joly smarca Marco Müller che in velocità prende la mira e fa centro: 0-1. Punti nell'orgoglio, i leventinesi cercano subito di ricucire lo strappo, protendendosi avanti e procurandosi un'altra manciata di buone occasioni, ma in un modo o nell'altro il Lugano riesce a preservare il prezioso vantaggio. Anche quando un rilancio di Maillet libera Douay che s'invola verso Schlegel: all'ultimo momento su di lui piomba Sekac, destabilizzandolo nel momento di concludere a rete. Il gol, a ogni buon conto, i padroni di casa lo trovano una manciata di secondi più tardi, quando un passaggio ’no look‘ dietro la propria porta di Aebischer viene intercettato dai leventinesi che con due passaggi fanno pervenire il disco a Kubalik, il quale lo spara a colpo sicuro in rete: 1-1. Ancora Kubalik, in combutta col solito Maillet, alla mezz'ora di giovo inoltrata, in un due contro uno sfiora il gol del possibile primo vantaggio leventinese della serata, ma l'attaccante ceco spara addosso a Schlegel. Il Lugano replica a fiammate, come quel tiro di Guerra che una manciata di secondi più tardi trova pronta la ’pinza’ di Juvonen. Il periodo centrale si esaurisce senza ulteriori segnature, con Heed e Sekac, a tempo ormai scaduto, vengono alle mani sotto la Curva Sud, rimediando entrambi una penalità di 2‘ più 2’.

Cambiano un po‘ le dinamiche in entrata di terzo tempo, con il Lugano capace di crescere per mole di lavoro, e un Ambrì Piotta – la cui manovra pare anche aver perso un po’ di smalto – costretto per diversi minuti sulla difensiva. Il primo vero sussulto della frazione lo procura comunque il tandem Landry-Bürgler, che a una dozzina di minuti dal sessantesimo prova a sparigliare le carte, ma la conclusione dello svittese da posizione parecchio angolata, dopo un passaggio che taglia fuori tutta la difesa avversaria, va a spegnersi sull'esterno della rete. Più i minuti passano e più aumenta la consapevolezza in entrambe e squadre che una rete a quel punto potrebbe segnare in modo pesante l'andamento del confronto: c‘è voglia (e necessità) di vincerlo questo derby, ma c’è anche paura di perderlo, su entrambi i fronti. Ancora Bürgler, con un'azione insistita, in due tempi sfiora il possibile punto del 2-1, ma prima si fa parare il tiro da Schlegel e sulla ribattuta mette di poco a lato. Poi, al 55'13" Wüthrich si fa penalizzare per uno sgambetto e l'Ambrì Piotta per la prima volta nella serata si ritrova in inferiorità numerica, ma il Lugano non riesce ad affondare quello che con tutta probabilità sarebbe il colpo del k.o. Colpo che però non arriva: i tempi regolamentari si esauriscono infatti senza vincitori né vinti.

Nel prolungamento la prima vera occasione capita sul bastone di Virtanen che liberato da un passaggio di Bürgler in ginocchio all'altezza della linea blu, prova la conclusione, ben arrestata però da Schlegel. Co i biancoblù tutti protesi in avanti, a una ventina di secondi dai rigori, Sekac parte tutto solo da centro pista per involarsi verso Juvonen, la sua conclusione termina fuori dallo specchio della porta. E quella è anche l'ultima emozione di un derby che si deciderà ai rigori. Dove segnano Bürgler e Kubalik (e sbagliano Heed, DiDomenico) per l'Ambrì Piotta, mentre per il Lugano sbagliano tutti e quattro i primi rigoristi (Marco Müller, Carr, Fazzini e Joly), e di conseguenza gli uomini di Luca Cereda si aggiudicano la sfida e il secondo punto in palio.

Ambrì Piotta - Lugano (0-0 1-1 0-0 0-0; 1-0) d.p. 2-1
Reti: 23’15’’ Marco Müller (Joly) 0-1. 29’22’’ Kubalik (Maillet, DiDomenico) 1-1. Rigori: Heed -, Marco Müller -; Bürgler 1-0, Carr -; DiDomenico -, Fazzini -; Kubalik 2-0, Joly -.
Ambrì Piotta: Juvonen; Virtanen, Terraneo; Wüthrich, Isacco Dotti; Heed, Zgraggen; Zaccheo Dotti; DiDomenico, Maillet, Kubalik; Pestoni, Landry, De Luca; Bürgler, Miles Müller, Douay; Muggli, Kostner, Zwerger.
Lugano: Niklas Schlegel; Aebischer, Dahlström; Mirco Müller, Guerra; Jesper Peltonen, Alatalo; Meile; Fazzini, Arcobello, Carr; Patry, Zohorna, Sekac; Joly, Thürkauf, Marco Müller; Zanetti, Canonica, Verboon; Cormier.
Arbitri: Kaukokari (Fin), Piechaczek (Ger); Urfer, Dominik Schlegel,
Note: 6’775 spettatori. Penalità: 3 x 2’ contro l’Ambrì Piotta; 2 x 2’ + 1 x 5‘ e penalità disciplinare di partita (Arcobello, al 15’44’’) contro il Lugano. Tiri in porta: 32-30 (15-7, 10-9, 4-14, 3-0). Ambrì senza Senn, Grassi (infortunati), Heim (ammalato), Curran (straniero in soprannumero) e Pezzullo (in prestito al Visp); Lugano privo di Morini (convalescente), Van Pottelberghe, Aleksi Peltonen (infortunati), Pulli, Huska, Hausheer e Reichle (tutti in soprannumero). Al 4’38’’ palo colpito da Sekac. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Niklas Schlegel e Janne Juvonen.