I bianconeri si impongono con costanza in zona offensiva, ma vengono puniti dal cinismo degli uomini di Crawford, spesso dimenticati nello slot.
Dopo la vittoria casalinga nel secondo derby stagionale, il Lugano si presenta sabato sera alla Swiss Life Arena per il secondo impegno di questo weekend, dove affronta uno Zurigo reduce da tre sconfitte consecutive, ma che comunque occupa la terza posizione in classifica. I bianconeri scendono in pista con una formazione che vede Schlegel confermato tra i pali. Le principali novità arrivano dalla difesa, con l’assenza di Mirco Müller, infortunatosi durante la partita contro l’Ambrì, che viene sostituito dallo svedese Dahlström, chiamato a giostrare nella prima coppia difensiva con Aebischer. Scelta che costringe l’allenatore bianconero Luca Gianinazzi a rinunciare a Carr. Il suo posto in prima linea viene preso da Verboon, che sarà dunque affiancato da Thürkauf e Joly.
Il primo tempo si apre senza grandi emozioni, con i giocatori bianconeri, in particolare Dahlström, autori di qualche errore in impostazione. I sottocenerini reagiscono subito grazie a un’occasione capitata sul bastone di Aleksi Peltonen, che da posizione ravvicinata non inquadra la porta difesa da Zumbühl. Episodio che dà il giusto slancio a Joly e compagni, che verso il decimo minuto di gioco sono in controllo della partita, impostandosi costantemente in zona offensiva. Un po’ dal nulla i padroni di casa riescono a segnare grazie ad Andrighetto, ma la rete viene subito annullata per ostruzione sul portiere. Lo Zurigo si porta comunque in vantaggio in superiorità numerica grazie a Lammikko, dimenticato nello slot dalla difesa bianconera.
I primi minuti della seconda frazione di gioco vedono il Lugano sempre padrone del gioco, ma i giocatori di Gianinazzi non riescono a sfruttare le numerose occasioni create. Dopo la classica giocata di troppo, Joly perde un brutto disco in zona offensiva, innescando Lammikko, che in contropiede infila Schlegel, portando i padroni di casa in doppio vantaggio. Una rete che manda in affanno la squadra ticinese, con lo Zurigo sempre pericoloso e la difesa ospite mal posizionata e poco attenta. A metà incontro la situazione precipita, con gli uomini di Crawford che trovano il terzo punto della serata grazie a Sigrist. Pochi istanti dopo, i bianconeri accorciano le distanze con Zohorna, che da distanza ravvicinata riesce a superare Zumbühl. Reichle e soci continuano a creare occasioni pericolose, ma si fanno nuovamente trovare scoperti in difesa, con Frödén che porta i padroni di casa sul 4-1.
Il terzo conclusivo, che vede gli uomini di Gianinazzi costretti a rimontare tre reti, si apre con lo Zurigo che trova subito la quinta rete in powerplay con Grant completamente libero davanti a Schlegel. I ticinesi provano almeno ad accorciare le distanze, ma Marco Müller colpisce la traversa in superiorità numerica. In seguito, lo Zurigo riesce a controllare il gioco, impedendo qualsiasi tentativo di rimonta da parte dei bianconeri.
Zsc Lions - Lugano (1-0 3-0 1-0) 5-1
Reti: 18’ 12’’ Lammikko (Lethonen, Malgin/esp. Arcobello) 1-0; 23’ 05’’ Lammikko (Fröden) 2-0; 29’ 51’’ Sigrist (Zehnder, Malgin) 3-0; 31’ 52’’ Zohorna (Sekac, Aebischer) 3-1; 36’ 53’’ Frödén (Lammikko) 4-1; 42’ 46’’ Grant (Malgin) 5-1.
Zsc Lions: Zumbühl; Lehtonen, Weber; Geering, Kukan; Marti, Kinnunen; Bünzli; Sigrist, Lammikko, Frödén; Andrighetto, Malgin, Zehnder; De Leo, Grant, Rohrer; Riedi, Baechler, Baltisberger; Henry.
Lugano: Schlegel; Dahlström, Aebischer; Guerra, Schultz; Alatalo, Jesper Peltonen; Hausheer; Verboon, Thürkauf, Joly; Reichle, Marco Müller, Fazzini; Sekac, Zohorna, Arcobello; Patry, Canonica, Zanetti; Aleksi Peltonen.
Arbitri: Kaukokari (Fin), Mollard, Gnemmi, Urfer.
Note: 12’000 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 2 X 2’ contro lo Zurigo, 3 X 2’ contro il Lugano. Tiri: 28-33. Lugano privo di Mirco Müller, Morini, Van Pottelberghe (infortunati), Carr, Cormier, Huska, Meile (sovrannumero) e Cjunskis (in prestito al Sierre). Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Lammikko e Thürkauf.