Hockey

Il Lugano e un venerdì in quota di quelli nerissimi

Nei Grigioni i bianconeri cominciano bene, ma poi gli uomini di Holden fanno tutto ciò che vogliono, chiudendo il match con un pesantissimo 8-1

In sintesi:
  • L'unico gol ticinese di Jesper Peltonen, al primo centro stagionale
  • Ben tredici le reti incassate in appena due partite, tra martedì e venerdì
Tre gol in una sera per Matej Stransky
(Keystone)
25 ottobre 2024
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Di scena nei Grigioni per dimenticare l'amara sconfitta di martedì contro lo Zugo, il Lugano di Luca Gianinazzi non riesce a riscattarsi sul ghiaccio di Davos. Nonostante all'inizio siano indiscutibilmente gli ospiti a partire meglio, in una partita immediatamente lanciata, siccome le due squadre si creano non meno di un paio di occasioni ciascuna nei primi due minuti di gioco. Ma se è complessivamente il Lugano a destare l’impressione migliore, a far male sono invece i giocatori del Davos, che segnano ben due volte nella prima dozzina di minuti, con due azioni che più identiche non potrebbero essere: puck scagliato verso la porta dal ticinese Michael Fora, che in entrambi i casi va a colpire il corpo di Matej Stransky prima di finire in porta, con il povero Huska – confermato tra i pali dopo aver già difeso la gabbia bianconera martedì – che non può farci nulla. Tra un gol e l’altro, al 9’54’’, arriva il pareggio di Jesper Peltonen, che firma il suo primo gol con una bella conclusione che non lascia scampo al portiere slovacco dei bianconeri. Il problema, però, è che dopo il secondo gol dei padroni di casa sono soprattutto Ambühl e compagni a farsi preferire, gestendo un maggior numero di dischi rispetto al Lugano, e oltretutto – a differenza di quelli ticinesi – gli attaccanti di Josh Holden dimostrano di essere molto più concreti, e dopo una pericolosa deviazione di Kessler su cui Huska riesce a intervenire, al 16’17’’ arriva anche il terzo gol, a firma Rico Gredig, dopo un disco perso nell’angolo da Hausheer, che nel frangente si dimostra un po’ troppo poco reattivo.

E poco reattivo in avvio di periodo centrale sembra tutto il Lugano, con il Davos che ne approfitta subito per far venire due volte i brividi a Huska. La reazione ticinese arriva grazie alla seconda linea, e il lavoro di pressione offre una buona opportunità per Cormier che però spara a lato, ma soprattutto a un Marco Müller che poco si ritrova sul bastone il puck del 3-2, ma perde il duello con il portiere Hollenstein. La risposta gialloblù è affidata al bastone di Stransky, dimenticato in mezzo allo slot, ma nell’occasione Huska si salva. Al 26esimo Egli aggancia Sekac in entrata di terzo difensivo dei grigionesi, e così il Lugano può beneficiare della sua prima superiorità numerica, ma nonostante un paio di buoni tentativi, il gol non arriva. Invece, un minuto dopo il rientro in pista del compagno, Julius Honka recupera un puck nel proprio terzo difensivo, e dopo saltato come birilli tutti i cinque bianconeri sul ghiaccio, si presenta davanti a Huska, e dopo averlo fintato mette il disco sotto la traversa. E non finisce lì: poco dopo la mezz’ora, i cinque bianconeri in pista forzano un attacco e sulla ripartenza si fanno trovare sbilanciati, con i padroni di casa che vanno via in due, e il solito Stransky riesce a trovare anche la quinta rete, con un bolide a fil di palo che costa il posto a Huska, rimpiazzato da Niklas Schlegel. E a quel punto è chiaro a tutti che il dado è tratto, anche ai giocatori: il cosiddetto ‘body language’ non mente.

Tuttavia, in avvio di terzo periodo i ticinesi provano a reagire, ma la reazione si traduce in un crosscheck di Verboon ai danni di Gross, e il primo powerplay gialloblù si traduce nel sesto gol dei padroni di casa, di nuovo sul conto di Honka, al 41'20‘’. Purtroppo per il Lugano non finisce lì: al 49'28‘’ Knak se ne va via in break, affondando nella retrovia ospite come farebbe un coltello nel burro, battendo il povero Schlegel per il gol del 7-1. E non è tutto: al 53'11‘’ arriva addirittura l'ottava rete, di Enzo Corvi. Dura, anzi durissima.

Davos - Lugano (3-1 2-0 3-0) 8-1
Reti: 8'32‘’ Stransky (Fora) 1-0. 9'54‘’ Jesper Peltonen (Marco Müller) 1-1. 11'47‘’ Stransky (Fora) 2-1. 16'17‘’ Gredig (Zadina, Ambühl) 3-1. 28'15‘’ Honka 4-1. 30'56‘’ Stransky (Dahlbeck) 5-1. 41'20‘’ Honka (Ryfors, Tambellini) 6-1. 49'28‘’ Knak (Gross) 7-1. 53'11‘’ Corvi (Stransky) 8-1.
Davos: Hollenstein; Gross, Fora; Dahlbeck, Honka; Barandun, Andersson; Guebey; Kessler, Corvi, Stransky; Tambellini, Ryfors, Frehner; Zadina, Egli, Nussbaumer; Knak, Gredig, Ambühl; Wieser.
Lugano: Huska (dal 30'56‘’ Niklas Schlegel); Alatalo, Jesper Peltonen; Mirco Müller, Hausheer; Guerra, Aebischer; Meile; Carr, Verboon, Joly; Sekac, Marco Müller, Cormier; Patry, Arcobello, Fazzini; Reichle, Canonica, Zanetti; Aleksi Peltonen.
Arbitri: Kaukokari (Fin), Hungerbühler; Obwegeser, Dominik Schlegel.
Note: 4'356 spettatori. Penalità: 2 x 2‘ contro il Davos; 4 x 2’ contro il Lugano. Tiri in porta: 34-38 (12-13, 9-16, 10-8). Davos senza Jung, Nordström (entrambi infortunati) e Parrée (in soprannumero); Lugano privo di Dahlström, Zohorna, Van Pottelberghe, Thürkauf, Morini (tutti infortunati), Schulz (non ancora arrivato a Lugano) e Cjunskis (in prestito al Sierre). Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Matej Stransky e Marco Müller.

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