Rocco Pezzullo torna sulla vittoria in... altalena dell'Ambrì Piotta a Rapperswil: ‘Peccato per i 5' con l'uomo in più non sfruttati’
Ancora una partita in altalena per l’Ambri Piotta. Ancora (anche) tante reti incassate (4, per un totale di 17 nelle ultime quattro uscite, quando nelle 14 partite sin qui disputate il totale è di 42 reti), ancora fughe e rincorse, costanti che si erano puntualmente ripetute nelle ultime uscite degli uomini di Cereda. Ma a Rapperswil, e questa sì che è una bella notizia, Kubalik e compagni mettono finalmente il punto finale alla loro striscia negativa. E se ci riescono, una parte del merito è proprio da attribuire al ceco, capace prima di indovinare il pertugio giusto per scaricare la fiondata che nel disperato assalto a 6 contro 5 permette all’Ambrì Piotta al 58’51” di raddrizzare una partita messasi di traverso proprio nel finale dei tempi regolamentari, e poi anche di realizzare uno dei tre rigori che consegnano il secondo punto in palio ai leventinesi. «Quando ti ritrovi sotto di una rete a una manciata di minuti dalla terza sirena e riesci a pareggiare in uno degli ultimi disperati assalti, a 6 contro 5, al di là di tutto è sempre una bella sensazione: ti sei guadagnato un’altra chance per vincerla all’overtime. Se poi davvero riesci a mettere le mani anche su quel secondo punto, è sempre bello», sottolinea a fine partita ai microfoni della Rsi Rocco Pezzullo.
Ciò non toglie che considerato quanto visto sull’arco di tutto l’incontro, e in particolare nella sua prima parte, i leventinesi avrebbero anche potuto chiudere prima i conti, risparmiandosi l’ennesimo finale al cardiopalma. Quando al 12’08” Landry, dopo aver aggirato la porta di Nyffeler mette sul bastone di De Luca il disco che apre le danze alla St. Galler Kantonalbank Arena, sul conto degli ospiti le occasioni non capitalizzate sono già diverse: le più nitide se le procurano Kubalik e, due volte, Lilja, e altre seguiranno dopo quello 0-1. All’Ambrì, a ogni buon conto, va pure riconosciuto il merito di non aver accusato il colpo del pareggio incassato a meno di un minuto dalla fine del primo tempo e, anzi, di aver saputo replicare col nuovo vantaggio, stavolta con un tiro dalla distanza di Heed ‘sporcato’ da Grassi.
A far da contraltare alla bella reazione c’è però l’incapacità palesata dagli uomini di Cereda di sfruttare i 5 minuti con l’uomo in più per la penalità di partita rimediata da Capaul, frangente in cui ci provano i vari Heed, Kubalik, Bürgler e Landry, ma senza ottenere il risultato sperato. «Certamente quella era un’occasione per dare una svolta importante alla partita – prosegue nella sua analisi il difensore numero 86 dei leventinesi –. Dobbiamo imparare a chiudere prima le partite, quando ne abbiamo l’occasione. E contro il Rapperswil, quella superiorità numerica di 5 minuti era sicuramente l’opportunità per poterlo fare. Non ci siamo riusciti, ma abbiamo comunque lottato fino alla fine. I rigori, poi, sono una lotteria, e stavolta ci è andata bene». Prima di arrivare ai rigori, però, Rapperswil e Ambrì Piotta fanno... un altro paio di giri sull’ottovolante. Malgrado una marcata superiorità per mole di gioco e numero di occasioni da rete dei biancoblù, il secondo tempo va agli archivi con un solo gol: quello che permette al Rapperswil di riportare lo score in parità. Il nuovo allungo ospite di Kostner in entrata di terzo tempo trova la pronta risposta di Gerber. Poi al 57’22” è Wetter, con la complicità di Virtanen, a fare centro, portando per la prima volta avanti i padroni di casa. Ma Kubalik non ci sta, e con Senn a fare spazio a un sesto uomo di movimento, al 58’51” trova il guizzo che vale l’overtime. Dove sono ancora i leventinesi a crearsi le opportunità migliori per chiudere i conti. Ma, ancora una volta, non ci riescono. Nei rigori, però, Senn abbassa la saracinesca, e Bürgler, Kubalik e Pestoni fanno centro, permettendo all’Ambrì Piotta di aggiudicarsi la partita. M.I.