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‘Alla Swiss Arena è stata una prova di maturità’

Lasciato alle spalle l’esordio stagionale, complice l’infortunio, Kostner è pronto a... raddoppiare: ‘Se ero pronto a Kloten lo sono pure per il derby’

L’abbraccio ai compagni dopo l’1-2 di Curran di mercoledì
(Keystone)
10 ottobre 2024
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Buona la prima per Diego Kostner. Che dopo essere stato costretto a guardare i compagni... dall‘infermeria biancoblù nelle prime otto partite della stagione, mercoledì ha fatto il suo esordio ufficiale nella stagione 2024/25, giusto in tempo per festeggiare il secondo successo stagionale dell’Ambrì Piotta entro i tempi regolamentari. Dodici ore dopo la sua prima apparizione in questo campionato, o giù di lì, però, il 32enne di Bressanone ha fatto di nuovo visita dal fisioterapista. «Ma è solo stata una seduta ’preventiva’, se così la vogliamo definire – s‘affretta subito a precisare l’attaccante numero 22 dei biancoblù –. Niente di cui preoccuparsi: spero di avere già dato la mia parte per un po’, visto che quello che mi ha tenuto a margine della competizione in questo primo scorcio di stagione (provocato da una discata rimediata nell’amichevole con il Davos del 3 settembre, la quart’ultima della fase di avvicinamento alla nuova stagione ndr) non era il primo infortunio, anzi... Dalla fitta di dolore al legamento percepita in quel momento ho intuito di essermi procurato qualcosa di serio. In quegli istanti mi sono passati per la testa tanti pensieri... Più che altro perché col passare degli anni avresti bisogno di una presenza il più costante possibile sul ghiaccio, e invece questi infortuni non fanno altro che minare tali intenti. Poi, ripartire, non è mai facile: l’ideale, soprattutto a 32 anni, sarebbe poter giocare una stagione senza doverti fermare per simili contrattempi».

Fermarsi a pochissimi giorni dall’ingaggio d’apertura della nuova stagione, dopo una lunga fase di preparazione, non è mai facile. «No, affatto. Soprattutto nei primi giorni, è stata dura vedere i compagni sul ghiaccio e non poter fare altrettanto pure io, a causa dell’ennesimo della serie di infortuni che non mi ha dato tregua negli ultimi anni. Soprattutto dal profilo mentale. Per fortuna però l’iter di riabilitazione è andato abbastanza velocemente, e senza particolari sorprese».

Quali sono state le prime sensazioni sul ghiaccio d Kloten? «Per essere la mia prima partita, posso essere contento di come mi sono comportato: è andata bene. Avevo voglia di finalmente poter ricominciare. Chiaramente mi manca ancora un po’ la condizione per tenere tutti i sessanta minuti, ma quella ormai arriva con la pratica, partita dopo partita, perché puoi allenarti quanto vuoi, ma poi, l’atto pratico è sempre un po’ diverso. Un bel plauso lo devo fare ai miei compagni di linea (Douay e Grassi), che mi hanno aiutato non poco, facilitando il mio compito. E poi, ovviamente, sono contento del risultato d’assieme: iniziare con una vittoria è il modo migliore per rimettersi in gioco». Che impressione ti ha fatto la squadra? «Per noi quella di Kloten era una prova molto importante, e l’abbiamo superata. Ho ricavato un’ottima impressione dalla nostra prestazione. È vero che nel periodo centrale i nostri avversari hanno spinto di più, ma nel terzo tempo siamo stati bravi a giocare in modo intelligente, e solidi dietro, creandoci pure diverse buone occasioni in attacco. Diciamo che gli ultimi venti minuti sono stati una sorta di prova di maturità per noi. Prova superata, a bocce ferme. Pur ammettendo che abbiamo ancora un certo margine di miglioramento, come singoli e come squadra».

Lasciato alle spalle l’esordio stagionale, è però già tempo di alzare di almeno un’altra tacca l’asticella, visto che il menu di venerdì prevede il primo derby stagionale... «Già... Queste sono partite sempre particolari. Lo sono per i tifosi, ma lo sono anche per noi giocatori: sono partite in cui le emozioni giocano pure loro una componente fondamentale. In queste occasioni, lo stadio è bello stipato già durante il riscaldamento, e senti la tensione salire, come pure l’adrenalina, man mano che si avvicina l’ingaggio d’apertura. Noi, a ogni buon conto, dobbiamo scendere in pista senza farci condizionare da chi ci sta di fronte, cercando di riproporre le buone cose messe in mostra in particolare nelle nostre ultime partite». Un derby che per l’altoatesino coincide con la seconda di campionato, mentre gli altri, di partite, ne han già diverse nelle gambe: arriva al momento giusto per ritrovare subito il ritmo di crociera ideale o forse troppo prematuramente? «È relativamente indifferente: alla fin fine ogni partita va giocata, che sia un derby o una contro la prima della classe, piuttosto che l’ultima, cambia poco: se mercoledì ero pronto per giocare contro il Kloten, lo sono anche per giocare questo derby».

René Matte

Juvonen fra i pali? ‘Non scopriamo le carte’

«Contro il Lugano dovremmo disputare una partita sui livelli del primo tempo di Kloten. Perché, poi, cammin facendo, abbiamo perso un po’ il nostro ‘momentum’ – premette, pensando al derby, l’assistente di Luca Cereda sulla panchina biancoblù René Matte –. In particolare, alla Swiss Arena, nel periodo centrale abbiamo commesso qualche errore di troppo, e anche concesso un paio di penalità. Nel derby sarà importante evitare questo passaggio a vuoto. A ogni buon conto a Kloten abbiamo disputato globalmente una buona partita, ed è da lì che dobbiamo ripartire. In particolare non abbiamo concesso reti all’avversario a 5 contro 5, e dunque sul piano difensivo la nostra è stata una prestazione alquanto solida».

Merito anche della scelta di schierare tre stranieri (Virtanen, Heed e Curran) in una difesa sorretta, dietro, da Juvonen fra i pali... «Janne ha indubbiamente fatto la sua parte nella vittoria di mercoledì, soprattutto nel terzo tempo, quando ha compiuto almeno un paio di interventi decisivi». Una prestazione che potrebbe dunque valergli la titolarizzazione nel primo derby stagionale? «Ovviamente non scopriamo prima le carte (ride). Di certo disponiamo di un tandem di portieri in ottima forma e in piena fiducia. E questo si riflette anche sulla squadra, che sa di poter contare su di loro in caso di emergenza. Partita dopo partita, fra Janne e Gilles si è instaurata una sorta di sportiva concorrenza che aiuta ad alzare il livello delle loro performance, a tutto vantaggio dell’intero gruppo».

Dovesse essere il finlandese il prescelto, Ang, già ai margini della competizione nelle ultime due partite, potrebbe rischiare di restare un’altra volta escluso, considerato anche che Curran ha pure lui trovato la via del gol... «Premetto che sinora di veri turnover fra gli stranieri non ci sono stati, complici le varie indisponibilità dell’uno piuttosto che dell’altro. Al di là di tutto, a ogni buon conto, la scelta di non schierarlo mercoledì è stata presa più che altro per mettere un po’ più di ‘peso’ in difesa, considerate le caratteristiche di gioco del Kloten. Kodie ha segnato, e questo è un valore aggiunto, che va a completare però un quadro che contempla pure altri dettagli. E che nel suo caso sono globalmente positivi».

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