Dopo mesi di lavoro è il momento della verità per i biancoblù, che inaugurano la stagione ospitando il Rapperswil. Grassi: ‘Motivati ed eccitati’
Ambrì – Ci siamo. Il brusco abbassamento della temperatura avvertito un po’ in tutto il Cantone da metà della scorsa settimana è stata una prima avvisaglia di un inverno – quello sportivo visto che, calendario alla mano, siamo a tutti gli effetti ancora in estate – che inizia ufficialmente domani sera. L’attesa è finita: dopo una lunga marcia di avvicinamento, è tempo di alzare il sipario sulla stagione 2024/25 di National League. La terza per Daniele Grassi nei panni di capitano unico dell’Ambrì Piotta, dopo due di triumvirato con Fora e Bianchi. Come riportano le statistiche di Brenno Canevascini, con la ‘C’ sul petto, il verzaschese in biancoblù ha collezionato 20 presenze in National League nella stagione 2020/21, 12 in quella seguente 21/22, e rispettivamente 50 e 45 negli ultimi due campionati, quelli appunto vissuti da capitano unico. «In questi anni mi piace pensare di essere maturato – sottolinea l’attaccante 31enne dei biancoblù –. Mi sento più saggio: il primo anno è stato una sorta di apprendistato, visto che c’erano alcune cose per me nuove rispetto a quando ero un ‘semplice’ giocatore. Anche se, al di là di tutto, non è che questa investitura cambi la natura e la personalità di una persona... Sì sono maturato, ma sostanzialmente sono rimasto lo stesso di prima, solo con qualche anno di esperienza in più sulle spalle. E ciò mi dà il vantaggio di capire maggiormente le dinamiche all’interno dello spogliatoio, come pure di intuire come queste possono mutare nel corso della stagione. Speriamo anche che questa esperienza mi torni d’aiuto nel prendere le decisioni più appropriate quando se ne presenterà la necessità».
Come si vive la prima di campionato? «Personalmente il debutto stagionale lo vivo con una certa sensazione di sollievo, perché arriva in coda a una lunga preparazione, pure intensa. Dove si giocano sì tante partite, ma senza punti in palio e intercalate a parecchi allenamenti. Le amichevoli estive, poi, sono poco indicative del reale valore di una squadra piuttosto che dell’altra, sia perché i vari schieramenti sono ancora in fase sperimentale, sia perché ognuna imposta la sua marcia di avvicinamento alla nuova stagione in modo diverso, ragion per cui può capitare di giocare contro un avversario reduce da un periodo di carico di lavoro maggiorato, e dunque in debito di energie, o magari contro una più fresca perché riposata. Ciò che conta davvero, in quei test, è l’attitudine con cui si affrontano, anche quando si è veramente stanchi e magari troppo carichi dalla settimana di lavoro. Proprio sotto questo aspetto, quasi sempre ne abbiamo ricavato ottime indicazioni, cosa che ci dà fiducia per il campionato. Dopo settimane e settimane di lavoro, non vedo l’ora che si inizi a fare sul serio, di mettermi finalmente alla prova in partite che contano per davvero. C’è sempre molta eccitazione e motivazione in una prima di campionato, ma anche tanta felicità e voglia di mettere alla prova quanto perfezionato nei mesi precedenti».
Da una stagione all’altra, di cambiamenti, in casa biancoblù ce ne sono stati diversi: rispetto a dodici mesi fa, come vive lo spogliatoio la vigilia di questo debutto stagionale? «Ci sono diversi volti nuovi, è vero, ma sostanzialmente l’atmosfera che regna all’interno dello spogliatoio è immutata. Tutti hanno voglia di togliersi dalle spalle (e dalle gambe) il peso del duro lavoro di questi mesi per immergersi nella realtà del campionato: c’è voglia di leggerezza, e la consapevolezza che, con l’ingaggio d’apertura della prima stagionale contro il Rapperswil, un nuovo capitolo inizierà in tutto e per tutto. Non manca, ovviamente, un po’ di agitazione, ma di quella che poi, una volta scesi sul ghiaccio, si trasforma in energia positiva».
Che squadra è l’Ambrì Piotta che si presenta ai nastri di partenza della stagione 2024/25? «Una squadra competitiva. Da quanto ho potuto vedere nelle scorse settimane, siamo un bel collettivo, che dispone di parecchi atout. A mia memoria non ricordo un Ambrì con un roster così completo, capace di consentire al coach una simile molteplicità di combinazioni. Starà dunque a noi di sfruttare in maniera ottimale una simile ricchezza, affinché queste ‘armi’ possano rivelarsi efficaci».
L’ultimo in ordine cronologico a essersi unito alla causa biancoblù, praticamente in dirittura d’arrivo della marcia di avvicinamento al campionato 2024/25, è stato Kubalik: cosa è cambiato col suo arrivo? «L’innesto di Dominik ha allargato ulteriormente il ventaglio di possibili opzioni a disposizione di Cereda. È un giocatore eccezionale, che sinora io avevo avuto la possibilità di vedere in azione unicamente da avversario, quando ero a Berna. Al di là delle sue indiscutibili ottime qualità di giocatore, a sorprendermi in Dominik è stata la sua semplicità: è un ragazzo tranquillo, sempre positivo. In questo senso ha sicuramente le carte in regola per rivelarsi un trascinatore all’interno del nostro spogliatoio. Benché sia arrivato da poche settimane, con la sua attitudine si è già rivelato un’ottima guida per gli altri giocatori. A conti fatti credo che questa sia la dote che più mi ha colpito di lui da quando è arrivato». D’altro canto, però, la sua permanenza, almeno fino a metà dicembre, sarà un ‘day by day’... «La nostra speranza è che Dominik possa restare con noi per l’intera stagione, anche se, altrettanto ovviamente, non possiamo che augurargli il meglio per la sua carriera professionistica. Vivere... alla giornata la sua permanenza ad Ambrì, a ogni buon conto, non comporta particolari problemi in seno al gruppo: finché possiamo contare sulla sua presenza, sappiamo di avere un’arma in più nella nostra dotazione».
E, volgendo lo sguardo altrove, quali saranno le squadre che si presentano al via della nuova stagione con i numeri per ambire ai piani alti della classifica? «Sicuramente lo Zurigo, capace praticamente tutte le stagioni di presentarsi ai nastri di partenza con un collettivo di prim’ordine e non da ultimo campione in carica, sarà un avversario da primissime posizioni. Da una stagione all’altra, la sensazione è comunque che ogni club abbia rinforzato il suo organico, muovendosi molto bene sul mercato; di conseguenza mi aspetto che il livello del torneo salirà ulteriormente, rendendo ancora più difficile fare punti in tutte le partite. D’altro canto pure noi possiamo ritenerci soddisfatti di come ci presentiamo al via, con la consapevolezza che ogni sera avremo pure noi le nostre concrete chance di andare a prendere punti a chiunque».
Alla Gottardo Arena, per l’allenamento della vigilia, Cereda ha provato una formazione sostanzialmente simile a quella vista all’opera nelle ultime amichevoli, confermando dunque il terzetto composto da Kubalik, Zwerger e Landry così come quelli formati da Bürgler, Pestoni, Heim e Grassi, Müller, Douay. Con Muggli e Brüschweiler (allenatisi con la casacca grigia, così come De Luca e Isacco Dotti) verosimilmente in ballottaggio per il ruolo di tredicesimo attaccante.