Fattasi recuperare nella serie, la franchigia della Florida è stata capace di conquistare l'ultimo e decisivo atto della Nhl
A dodici mesi dal trionfo dei Vegas Golden Knights, il trofeo si è spostato alla base più meridionale. Fattisi recuperare nella serie da un clamoroso 3-0, i Panthers sono infatti riusciti a trovare le risorse necessarie per prevalere 2-1 su Edmonton nel settimo e ultimo atto della finale del massimo campionato nordamericano conquistando in questo modo la prima Stanley Cup della propria storia. «È pazzesco! Non credo riusciamo a renderci ancora conto di quanto abbiamo raggiunto... – commenta raggiante il match-winner Sam Reinhart –. Ogni volta che ammiro questo trofeo è sempre più luccicante», ha commentato euforico Matthew Tkachuk. Dal canto suo l’allenatore Paul Maurice si è detto pienamente soddisfatto dell’atteggiamento della squadra. «I ragazzi hanno dimostrato grande carattere: sotto una pressione intensa, hanno trovato il coraggio di muovere il disco liberamente».
Ad aprire le marcature nella sfida decisiva è stato Carter Verhaege, che al 4^27“ ha fatto esplodere i poco meno di ventimila spettatori presenti all’Amerant Bank Arena di Sunrise. Mattias Janmark, due minuti e spiccioli più tardi ha però riportato lo score in parità. Al nuovo allungo dei locali al 35’11” a opera del citato Sam Reinhart gli Oilers non hanno però più saputo rispondere, anche perché poi il portiere russo dei Panthers ha abbassato la saracinesca parando tutti i dischi scagliati verso la sua porta.
Per i Florida Panthers si trattava della terza finale della loro storia, la prima finita vittoriosamente. La prima volta ci erano approdati 28 anni fa, nella terza stagione dal loro ingresso in Nhl, e in quell’occasione finì 0-4 contro i Colorado Avalanche. L’anno scorso, invece, a tarpare i loro sogni di gloria sul più bello erano stati i Vegas Golden Knights, pure impostisi in 5 partite. Per alzare al cielo il trofeo, nell’ordine, nei playoff hanno battuto Tampa Bay (5 partite), Boston (6 partite), New York Rangers (6 partite) e, infine, Edmonton (7 partite).
McDavid nominato Mvp dei playoff
Le franchigie canadesi sono invece chiamate a riprovarci onde cercare di rimettere in bacheca quel titolo che manca ormai dal 1993, conquistato da Montreal. A rincuorare i tifosi di Edmonton ci ha dunque pensato la superstar Connor McDavid. Il 27enne (42 punti) è stato infatti nominato Mvp dei playoff, diventando così il sesto giocatore nella storia a essere insignito di questo riconoscimento senza aver conquistato il titolo. «La squadra ha dimostrato una grande capacità di recupero: eravamo con le spalle al muro, ma siamo riusciti a lottare sino alla fine. Non posso che essere orgoglioso di tutti noi».