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Bellinzona, Serpenti nell’anima. ‘Serviva un’identità’

Con pochi soldi ma le idee chiare i Gdt Snakes sono pronti a mordere. ‘Anche ultimi non sarebbe un problema, a patto di non restare staccati di 30 punti’

Il presidente Tonelli: ‘Vogliamo gettare solide basi’
(Ti-Press/Crinari)
30 maggio 2024
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Fino a qualche settimana fa erano i Bellinzona Rockets, mentre d’ora in poi si chiameranno Gdt Bellinzona Snakes. Ma non c’è solo il nome di diverso nella nuova avventura che sta prendendo forma sul ghiaccio del Centro sportivo in via Brunari. Dove si crede ancora nel progetto di una formazione ticinese in quella che un tempo si chiamava Lega nazionale B. «Diciamo che abbiamo provveduto a riposizionare il progetto» spiega Giovanni Tonelli, il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione della società di cui ora i Gdt Bellinzona detengono il 70% delle azioni, mentre il restante 30% rimane intestato all’Hcap. «L’Ambrì, con cui storicamente i Gdt collaborano a livello di settore giovanile, contribuirà al progetto garantendoci la presenza di almeno quattro cosiddetti ‘prospects’. Almeno, significa che è il minimo garantito, quindi potrebbero essere anche di più». Tuttavia, l’Ambrì, non parteciperà più finanziariamente al progetto. «Né l’Ambrì, né nessun’altro club – spiega Tonelli –. D’altra parte, però, questo ci rende liberi di pescare giocatori dove vogliamo: possiamo farlo ad Ambrì, ed è appunto previsto, ma pure a Bienne, a Davos o da qualsiasi altra parte. Poi, è ovvio, i giocatori che quelle società vorranno parcheggiare da noi saranno a carico di chi ce li manda, in altre parole non dovremo essere noi a metterli sotto contratto, pur se le spese accessorie saranno logicamente a carico nostro».

E quello dei costi sarà il primo punto da tenere d’occhio.

Certo, non dobbiamo nasconderci, le risorse sono limitate – spiega Tonelli –. In una stagione in cui vogliamo gettare le basi affinché questo progetto abbia delle basi solide, per farlo dobbiamo contenere il più possibile le spese. D’altra parte, non potendoci assumere per il momento un allenatore esterno, affideremo al nostro direttore sportivo Nicola Pini, che dei Gdt è un emblema, anche la direzione della squadra: sarà assistito da Diego Scandella (già assistente la passata stagione di Raffaele Sannitz sulla panchina di quelli che ancora si chiamavano Bellinzona Rockets, ndr), ed entrambi sono già stipendiati dai Gdt Bellinzona.

Viste le premesse, non c’è il timore di vivere un campionato anche più complicato di quella precedente?

Cominciamo col dire che, dal punto di vista finanziario, avevamo chiuso la scorsa stagione riuscendo a far quadrare i conti. Oltretutto al termine di un’annata tutta di corsa, partita sostanzialmente solo a luglio, col trasloco da Biasca e un’organizzazione elaborata in fretta e furia. Tanto che durante l’estate stavamo ancora sistemando gli spogliatoi, perché c’erano dei lavori da fare. Ora, invece, sappiamo cosa ci attende, abbiamo già un po’ d’esperienza. Sappiamo che non è facile, perché c’è un sacco di lavoro dietro, ma conosciamo la forza dei Gdt, che sono le decine e decine di volontari che danno un prezioso contributo, e ora che ha la parola Snakes nel nome, questa squadra adesso ha una sua precisa identità: è parte integrante dei Gdt Bellinzona, e nella Swiss League sarà la punta di diamante di una società la cui base si estende fino i bambini più piccoli, in un settore giovanile che conta da solo oltre trecento bambini. Sappiamo bene che in Ticino le squadre faro sono Lugano e Ambrì, e naturalmente sono loro a monopolizzare l’interesse, ma noi siamo convinti, e io per primo, che una formazione di B un po’ di interesse lo saprà suscitare. Anche negli sponsor, ora che fa parte di una realtà consolidata come quella dei Gdt Bellinzona e non è più un qualcosa a sé stante, come i Ticino Rockets.

Per giocare i campionati, tuttavia, non bastano i soldi: servono anche i giocatori. Avevate già annunciato due nomi, il ventenne difensore Nathan Favre e il diciannovenne Robin Dey, entrambi in arrivo da Friborgo, e se li aggiungiamo ai quattro citati ‘prospect’ biancoblù si arriva a quota sei. Gli altri?

Ci sono già alcuni accordi presi con altri ragazzi, ma prima di procedere dovevamo aspettare l’esito dell’assemblea dell’altro giorno: abbiamo almeno otto candidati a cui sottoporre dei contratti, sono tutti giovani tra i venti e i ventidue anni, tutti cosiddetti ‘prospect’. La priorità naturalmente la daremo ai nostri ragazzi, ma ci saranno senz’altro anche talenti che arriveranno da fuori e a cui dovremo trovare un alloggio, ma che saranno disposti a giocare per cifre sostenibili per il nostro club. Anche perché noi, per loro, siamo un trampolino di lancio.

Trattandosi tuttavia di un campionato professionistico, nella Swiss League i budget vanno dai due milioni del Winterthur fino ai sei di un Visp, e parliamo unicamente dei soldi a disposizione della prima squadra...

Ah indubbiamente, le altre squadre hanno somme tre o quattro volte superiori alla nostra. Però non dobbiamo dimenticare una cosa, e cioè che noi abbiamo un unico obiettivo, fare della formazione. Pura formazione. Se alla fine della stagione che si appresta a cominciare dovessimo arrivare ultimi, non sarebbe un problema. Non è quello l’importante. A patto, beninteso, di non arrivare ultimi con trenta punti di distacco dal penultimo.

Grazie a quei budget, tuttavia, le altre società possono contare su due stranieri che, grazie alla loro esperienza e una filosofia hockeistica diversa, arrivando da altri Paesi, possono prendersi carico dei giocatori più giovani.

Ma anche noi avremo due stranieri, soltanto che saranno entrambi giovani – conclude Tonelli –. Stiamo lavorando in quella direzione, e sappiamo che ce ne sono alcuni disposti a firmare. Tuttavia lo sforzo va fatto da entrambe le parti, quindi dalla società come dal giocatore, che sa di poter avere un ruolo di primissimo piano e una vetrina in cui mettersi in mostra, per riuscire a strappare un contratto in un club di maggior blasone la stagione successiva.