Parla il presidente della società biancorossa Giovanni Tonelli: ‘Abbiamo dovuto fare una scelta’
L’annuncio ufficiale arriva domenica di buon mattino: tra le dodici squadre della nuova prossima stagione di MyHockey League non ci saranno più i Gdt di Bellinzona, i quali dopo aver trascorso appena un anno nell’anticamera della Lega nazionale hanno volontariamente deciso di tornare da dov’erano venuti, in Prima Lega, nonostante aver salvato brillantemente il posto nel drammmatico overtime dell’altrettanto drammatica gara 5 della sfida playout con i friborghesi del Düdingen.
In attesa di conoscere tutti i contorni della vicenda, contrariamente a ciò che qualcuno potrebbe supporre dopo aver appreso la notizia alla base di tale decisione non c’è il manifestarsi di una situazione di difficoltà. «È innegabile che i risultati in MyHockey fossero piuttosto deludenti – spiega Giovanni Tonelli, il presidente dei Gdt Bellinzona che è però pure membro del Cda dei Rockets –. Quando eravamo in Prima Lega ci trovavamo sempre nelle primissime posizioni, e quando si è presentata la possibilità di salire, dopo la rinuncia da parte di altre squadre, abbiamo deciso di cogliere quell’opportunità, ma al termine della prima stagione ci siamo resi conto che la situazione nel frattempo si era fatta per noi troppo onerosa».
A quel punto si sono rese necessarie delle scelte. «E la scelta è stata quella di perseverare con la Swiss League, facendo un passo indietro a livello di MyHockey League. Quando l’abbiamo deciso? La scorsa settimana, anche perché ci sono dei termini da rispettare, siccome in Lega hanno naturalmente bisogno di pianificare con largo anticipo la prossima stagione». Quando la MyHockey League avrà tra le sue fila ben tre squadre nuove, dopo la retrocessione volontaria del Martigny dalla B e la promozione contemporanea di Wetzikon e Dübendorf dalla Prima Lega, anche per compensare l’autorelegazione dei Gdt. Una decisione, quest’ultima, che è implicitamente un segnale di fiducia nei confronti dei Bellinzona Rockets, a ulteriore dimostrazione che la volontà c’è. «Sì, noi ci crediamo, e io ci credo da sempre: infatti sono l’ultimo superstite del vecchio Consiglio d’amministrazione, quindi io l’avventura dei Rockets l’ho vissuta tutta, sin dalla loro nascita. Sappiamo bene che in Ticino l’interesse del pubblico è tutto polarizzato da Ambrì e Lugano, però a Bellinzona c’è davvero un bell’ambiente e sono tutti motivati: ma è chiaro che ci vorrà un po’ di tempo, serviranno un paio di stagioni o tre per far sì che i Rockets possano integrarsi bene nella nostra realtà. Con l’obiettivo di fare della formazione, nient’altro che formazione».