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Ambrì e la febbre da derby. ‘Ma con la mente fredda’

Stasera i biancoblù ospitano il Lugano nell’attesa primo sfida di play-in. Heim: ‘Berna-Bienne era stata calda, ma in Ticino è tutta un’altra cosa’

Il bernese è in crescita: ‘Negli ultimi mesi mi sono concentrato sulla solidità difensiva’
(Ti-Press/Crinari)
6 marzo 2024
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Ambrì – 79 punti ciascuno, sei a testa nei derby; non si può certo dire che manchi l’equilibrio tra Ambrì Piotta e Lugano. Il doppio derby dei play-in si preannuncia dunque aperto a qualsiasi scenario. Lo confermano le parole del centro biancoblù André Heim: «I distacchi sono rimasti minimi fino all’ultima giornata, le compagini sono alla stessa altezza e a decidere i due confronti saranno i dettagli».

Intanto però voi avete già raggiunto l’obiettivo stagionale, rappresentato dalla qualificazione ai play-in, mentre il Lugano vuole almeno agguantare i quarti di finale. Ciò significa che la pressione è soprattutto sulle spalle dei vostri avversari? «Direi di no, adesso arriva il periodo più bello della stagione e vogliamo godercelo – prosegue il venticinquenne bernese –, ma penso che anche per il Lugano sia bello avere il derby. Ovviamente tutti vogliono andare il più avanti possibile ma l’unica cosa che vogliamo in questo momento è ovviamente iniziare al meglio».

Tu hai già vissuto un derby nella post-season nella stagione 2018-19, quando con il Berna avevi eliminato il Bienne in semifinale… «Non eravamo partiti bene, poi eravamo riusciti a raddrizzare la situazione (dal 2-0 per i Seeländer al 4-3 per gli Orsi, ndr). Era stata una serie molto calda, ma penso che il derby ticinese sarà ancora un’altra cosa. Tutti quanti, tifosi e giocatori sono felici».

Stavolta però con sole due partite in programma di diritto all’errore non ce n’è… «In casa vogliamo sicuramente partire con il piede giusto, come dici non ci si può permettere alcuna serata storta. Dobbiamo però rimanere nel presente e calarci subito nel clima da playoff».

L’unica vostra esperienza nei play-in riguarda la serie persa nel 2022 contro il Losanna, cosa avete imparato da quella serie? «Dobbiamo riuscire a passare in vantaggio, ma stavolta riuscire pure a chiudere i conti, non sarà però per nulla facile».

Guardando alle statistiche, voi avete dei migliori special team, mentre il Lugano ha segnato di più e ha maggiore esperienza in questa fase del campionato. Quali sono i fattori che potranno fare la differenza? «È difficile da dire, ma penso che la chiave sia la semplicità. Nonostante si chiamino play-in l’hockey che vi si gioca è già quello da playoff. Il Lugano dispone di tantissima qualità offensiva, mentre noi siamo molto solidi e il finale di stagione positivo ci ha garantito ulteriore fiducia nei nostri mezzi e siamo contenti di iniziare».

Comunque vada per voi la stagione sarà da annoverare come positiva: dodici mesi fa eravate dodicesimi e in vacanza, ora avete concluso ottavi, non è assolutamente un risultato scontato: «La National League è diventata ancora più equilibrata quest’anno, siamo dunque fieri di aver raggiunto l’ottavo posto, ma non ci accontentiamo di ciò».

A livello personale hai dovuto gestire una stagione complicata, con il trasferimento a St. Louis e il quasi immediato rientro in Leventina. Hai concluso la stagione con sedici punti in quaranta partite, ma il tuo contributo si è comunque fatto sentire soprattutto nell’ultimo mese… «Tutti hanno notato come abbia vissuto un periodo conclusivo, ma negli ultimi mesi mi sono concentrato sulla solidità difensiva e sul dare sicurezza alla squadra».

Nel finale di stagione regolare hai dovuto saltare l’incontro con il Friborgo, ma sei poi potuto rientrare a Kloten. Quali sensazioni hai avuto? «Mi sono sentito bene ed è stata un’ottima cosa mettere ancora nelle gambe una partita prima dei play-in».

Con Zwerger allenatosi in maglia rossa, quindi senza contatti fisici, le indicazioni dell’allenamento della vigilia lasciano intendere che i terzetti d’attacco dovrebbero rimanere immutati, con il ballottaggio Hofer-Eggenberger per il posto da tredicesimo, mentre in difesa rientrano Fohrler (al fianco di Virtanen) e Terraneo (come settimo), al posto di McIsaac e dello squalificato Isacco Dotti. Pezzullo viene quindi spostato al fianco di Wüthrich In porta, quindi, spazio a Juvonen.

‘I giocatori sanno cosa devono fare’

«Dopo una stagione ricca di emozioni è bello proseguire con il derby nei play-in – commenta l’assistente allenatore Eric Landry –, sul ghiaccio però emozioni ed energie andranno utilizzate nella maniera giusta. Abbiamo disputato un buon campionato, trovando una maniera di giocare confacente alle nostre caratteristiche, con la continuità mostrata nelle ultime giornate arriviamo in fiducia. Nello spogliatoio dobbiamo però rimanere tranquilli e lasciare che a eccitarsi siano i tifosi. I giocatori sanno già ciò che devono fare, bisognerà solo ricordarsi di mantenere la mente fredda».

I due staff tecnici dovranno essere bravi a gestire le varie situazioni che la nuova formula propone… «Bisogna sempre essere capaci di adattarsi a qualsiasi situazione. Il fatto che il Lugano abbia chiuso le porte dell’allenamento non ci interessa, noi ci concentriamo su di noi e abbiamo deciso di continuare come abbiamo sempre fatto. Non fa differenza giocare in casa o fuori, noi vogliamo vincere entrambe le sfide. In Nordamerica ho vissuto anche serie con due partite in casa, tre in trasferta e altre due in casa. Visto che abbiamo concluso indietro in classifica è forse un po’ strano iniziare in casa, dovremo sfruttare l’energia della folla per partire bene».


Keystone
‘Dovremo sfruttare l’energia della folla’

Finora però la vostra stagione è stata positiva, ora si tratta di trovare conferme. In particolare siamo stati bravi a riprendervi in febbraio dopo un mese di gennaio difficile… «Esattamente, ciò che abbiamo costruito in regular season ora va ribadito con continuità. Dopo la partenza di Formenton il gruppo si è forse stretto ancora di più, ma ho l’impressione che anche prima avremmo potuto vincere qualche partita in più. Tutte le situazioni di gioco sono importanti, alcune partite vengono decise dalle situazioni speciali, altre dai momenti di cinque contro cinque, quindi bisogna sempre essere pronti e non ha senso mettersi a confrontare il roster delle due squadre».