Alla Bossard Arena biancoblù di Luca Cereda raggiunti da un gran tiro di Simion a un minutino dalla fine. Poi, ai rigori, decide Lino Martschini
Nemmeno ventiquattr'ore dopo aver festeggia il successo all'overtime nel derby, l'Ambrì di Luca Cereda torna in pista a Zugo per provare a ripetersi, in un sabato sera in cui i biancoblù possono tornare a contare su Isacco Dotti, al suo primo impiego in questo 2024, con Terraneo che finisce in soprannumero, stessa cosa che vale in attacco per Diego Kostner, rimpiazzato in quarta linea da Nando Eggenberger.
Senza sorprese, alla Bossard Arena i primi a mettersi a spingere sono gli uomini di Dan Tangnes, mentre per l'Ambrì la prima buona occasione arriva al 2'30‘’, quando Hansson viene spedito fuori dagli arbitri per uno sgambetto: le intenzioni sono buone, ma le conclusioni non arrivano, e così lo Zugo supera il momento difficile senza subire. Le occasioni vere in avvio di partita non sono molte, e la più grossa capita probabilmente sul bastone di Attilio Biasca, che fa venire i brividi a Juvonen. La risposta biancoblù è un veloce rilancio sull’asse Heed-Douay, ma i due non riescono a concludere come vorrebbero. Un po’ la stessa cosa che succede qualche minuto dopo a Grégory Hofmann dopo un errore difensivo di Zaccheo Dotti, in un primo tempo comunque ben giocato dai biancoblù, che riescono ad arginare le offensive dello Zugo, in un primo tempo senza troppe emozioni.
Al ritorno in pista, l’Ambrì aumenta la pressione sui padroni di casa, che faticano anche solo ad uscire dal terzo, pur se al quarto lo Zugo si crea un’occasione grossa come una casa, dopo una leggerezza di Pestoni, il cui pericolosissimo passaggio a tagliare lo slot viene intercettato dal tedesco Michaelis, che però spara sopra la traversa da due passi. Poi, al 24’55’’, un ben poco convinto Dauphin finisce sulla panchina dei puniti per un’ostruzione ai danni di Genoni, e in quei due minuti con l’uomo in meno non solo l’Ambrì dà l’impressione di gestire bene la situazione, ma in contropiede si crea anche una grossa occasione con Lilja e Landry: tuttavia, a nove secondi dalla fine dell’inferiorità numerica, un’improvvisa accelerazione del già citato Michaelis regala il vantaggio ai padroni di casa, al 26’46’’, con Juvonen che nell’occasione non fa una grande figura, lasciandosi sfuggire il puck tra i gambali. Non passa che un minuto e un’ostruzione sul conto di Zaccheo Dotti costringe nuovamente i biancoblù a restare in pista con un uomo in meno, ma nell’occasione i ticinesi non rischiano davvero nulla, e subito dopo sono proprio loro a beneficiare di un powerplay, dopo un nuovo fallo sul conto di Hansson: e le occasioni all’Ambrì non mancano, in due minuti in cui gli ospiti lavorano davvero bene, e i vari Zwerger, Kneubuehler, Heim e Pestoni vanno vicino al pareggio che, a quel punto, sarebbe senz’altro meritato. Pareggio che però non arriva neppure in occasione della successiva opportunità con l’uomo in più, dopo un ingenuo sgambetto di Leuenberger ad Heim, con la squadra di Cereda che si costruisce non meno di due grosse occasioni, con Genoni che riesce però sempre a salvarsi.
E il portiere dello Zugo, al suo rientro dopo un'assenza per malattia, è costretto a lavorare anche in avvio di terzo tempo, per opporsi ai tentativi di Spacek prima e Lilja poi. Insomma, l'Ambrì c‘è, e al 44'14’‘ Spacek costringe Leon Muggli a un fallo che offre una nuova superiorità numerica ai ticinesi: ci provano Bürgler, Heim e Lilja, finché – assolutamente meritato – arriva il pareggio di Spacek, dopo una conclusione dalla distanza di Virtanen sporcata da Wingerli che si stampa sul plexiglass alle spalle di Genoni prima di rimbalzargli davanti, dove il topscorer ceco è lesto ad approfittarne, al 46'19’‘. A quel punto l'Ambrì è davvero scatenato, e lo stesso Spacek da il ’la’ ad altre due azioni a dir poco pericolose, ma dapprima Pestoni non riesce a controllare, e nella seconda occasione Genoni è bravissimo ad anticipare il tocco di Dauphin.
Dev'essere che lo Zugo non c’è più con la testa, a immagine del tocco di Grégory Hofmann a disturbare Fohrler con il bastone mentre si trova in panchina, appoggiato alla balaustra, gesto sconsiderato che regala altri due minuti in superiorità numerica ai biancoblù. I quali a quel punto s'esaltano, trovando un gol importante quanto spettacolare, a chiusura di una triangolazione avviata da Bürgler e proseguita da Pestoni e Kneubuehler, con il povero Genoni che non potrebbe far nulla neppure se lo volesse: è il gol dell'1-2 al 50'11‘’, per un Ambrì che riesce a capovolgere la partita in meno di quattro minuti. Trascinati da uno Spacek in formato extralusso, i biancoblù ci credono più che mai, e dopo aver saputo resistere a 4 contro 5 per una nuova penalità – stavolta sul conto di Zwerger – si rimboccano le maniche, continuando a lavorare a tutta pista, nel tentativo di rovinare allo Zugo la possibilità di lanciarsi nel forcing finale. E invece, qualche secondo dopo che Leonardo Genoni aveva abbandonato la propria gabbia, un po‘ dal nulla arriva il pareggio dei padroni di casa, segnato da un ticinese, Dario Simion, il cui tiro al volo su servizio di Kovar è davvero preciso, e s'infila nel ‘sette’, senza che Juvonen potesse farci nulla. Così, per la seconda sera di fila la squadra di Luca Cereda è costretta a giocare il prolungamento, dove non mancano spettacolo e occasioni, con l'Ambrì che a un minuto e nove secondi dalla fine beneficia pure di una penalità, per uno sgambetto di Genoni su Spacek: Cereda chiama il timeout, e i biancoblù in quel minutino a 4 contro 3 provano a chiudere i conti, ma non ci riescono. Stavolta, insomma, a decidere tutto sono i rigori, con il punto supplementare che alla fine va ai padroni di casa, grazie a un'unica trasformazione, quella di Lino Martschini.
Zugo - Ambrì Piotta (0-0 1-0 1-2 0-0; 1-0) d.r. 3-2
Reti: 26'46‘’ Michaelis (Hansson, Genoni/esp. Zaccheo Dotti) 1-0. 46'19’‘ Spacek (Virtanen) 1-1. 50'11’‘ Kneubuehler (Pestoni, Bürgler/esp. Hofmann) 1-2. 58'49’‘ Simion (Kovar, Hofmann/a 6 contro 5) 2-2. Rigori: Heed -, Simion -; Bürgler -, Martschini 1-0; Spacek -, Senteler -; Dauphin -, Kovar -; Virtanen -
Zugo: Genoni; Leon Muggli, Bengtsson; Stadler, Hansson; Riva, Gross; Balestra; Hofmann, Kovar, Simion; Biasca, Michaelis, Herzog; Wingerli, Senteler, Martschini; Suri, Leuenberger, Allenspach; Tim Muggli
Ambrì Piotta: Juvonen; Zaccheo Dotti, Heed; Virtanen, Fohrler; Pezzullo, Wütrich; Isacco Dotti; Kneubuehler, Heim, Bürgler; Dauphin, Spacek, Pestoni; Lilja, Landry, Zwerger; Douay, Grassi, Eggenberger; De Luca.
Arbitri: Wiegand, Stricker; Stalder, Francey
Note: 7'200 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 5 x 2‘ contro lo Zugo; 4 x 2’ contro l'Ambrì Piotta. Tiri in porta: 31-33 (11-7, 8-11, 9-13 2-2). Zugo senza O'Neill, Schlumpf, Geisser, Sheen (tutti infortunati) e Derungs (in soprannumero); Ambrì Piotta privo di Conz (infortunato), Formenton (motivi personali), Terraneo, Kostner e Zündel (in soprannumero). Zugo senza portiere dal 58'39’‘ al 58'49’‘. Al 63'51’' timeout chiesto dall'Ambrì. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Leonardo Genoni e Janne Juvonen.