Hockey

Lugano, in un'altra serata crudele il cuore non basta

Bianconeri costretti alla resa alle Vernets: altro gol annullato nel 'money time’ (stavolta ad Alatalo), dopo aver perso per strada anche Andersson

Jussi Olkinuora dice no a un tentativo di capitan Thürkauf
(Keystone)
4 gennaio 2024
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Alle Vernet mancano gli ammalati LaLeggia e Gerber (ammalati), e nonostante il rientro di Ruotsalainen, schierato al posto di LaLeggia in prima con Thürkauf e Joly, alle Vernets Luca Gianinazzi in attacco non riesce neppure a completare il lineup, potendo contare su soli dodici attaccanti. Anche se, ed è notizia di ieri, da Davos è atteso nelle prossime ore il debutto sul ghiaccio di Aleksi Peltonen, il venticinquenne attaccante, fratello gemello del difensore bianconero Jesper, liberatosi dal contratto con i grigionesi per raggiungere un accordo valido alla Cornèr Arena sino al 2025.

Lugano subito pimpante, con un paio di puntate interessanti di Patry, Thürkauf e Fazzini, con diversi dischi guadagnati in zona offensiva. Il Servette prova a rispondere con Pouliot e Hartikainen, ma le occasioni migliori sono per i ticinesi, che in virtù della loro mole di gioco passano in vantaggio con merito al settimo, quando Olkinuora riesce soltanto a toccare una conclusione nel traffico di Fazzini, e Arcobello è il più lesto di tutti nell’approfittare della respinta del portiere finlandese. Superati brillantemente due minuti con l’uomo in meno per una trattenuta sul conto di Peltonen, provano a rimettersi a spingere, ma sulla scia del powerplay sono i ginevrini a quel punto i più pericolosi, anche se a due minuti dalla fine, dopo un’ottima chiusura a centropista di Wolf, capitan Thürkauf brucia Le Coultre e si presenta tutto solo davanti a Olkinuora, che poco dopo deve dire di no anche a Quenneville.

In avvio di periodo centrale sono i granata a provare subito a mettere pressione, con Schlegel subito chiamato in causa da Rod. Poi, però, al secondo minuto Jooris atterra Zanetti e i bianconeri possono beneficiare del primo powerplay di serata: il Lugano si piazza, il disco circola bene, e Olkinuora è costretto agli straordinari sul tentativo del solito Thürkauf, e poi a penalità conclusa su due tentativi di Peltonen. Invece del raddoppio del Lugano, invece, arriva il pareggio del Servette: grosso errore in fase di rilancio di Hausheer, che consegna il puck a Pouliot, che poi serve Filppula il cui tiro a fil di palo non lascia scampo a Schlegel. La partita è più che mai aperta, e poco prima di metà partita dopo un’azione imbastita da Joly e continuata da Ruotsalainen, Thürkauf e Alatalo vanno vicinissimi al secondo gol. Poco dopo una bastonata di Rod in faccia a Quenneville regala ai bianconeri ben quattro minuti con l’uomo in più: Arcobello e compagni, però, impiegano più di un minuto soltanto per installarsi nel terzo offensivo, e quando ci riescono il risultato è tutto fuorché brillante, tanto che in quei quattro minuti il Lugano riuscirà a concludere appena tre volte (oltretutto, tutte e tre bloccate dai ginevrini), confezionando persino una liberazione vietata. Molto più ispirato, invece, il powerplay dei padroni di casa, che al 37’04’’ riporta le Aquile in vantaggio durante i due minuti inflitti a Cormier per aggancio, con i ginevrini che fanno ammattire i quattro avversari in pista, prima del gol di Tanner Richard. Il Lugano accusa il colpo, anche sul piano fisico, chiudendo il secondo tempo in apnea, con Vatanen che colpisce un clamoroso palo a 28’’ dalla seconda sirena che per i ticinesi ha più l’effetto del gong che salva un pugile alle corde alla fine di una ripresa.

In pista nel terzo tempo anche senza Andersson (vittima di una discata, a quando sembra), il cui posto nella prima linea di difesa viene preso da Hausheer, il Lugano deve subito far fronte ai tentativi di padroni di casa – specialmente quello di Miranda, su cui Schlegel compie un miracolo – ma i ragazzi di Gianinazzi sono sempre in partita, e provano a far male con Quenneville e Peltonen prima, poi – soprattutto – con Patry e Cormier, e quindi con Thürkauf e Ruotsalainen. Finché, con pieno merito, viste le premesse, a due minuti e mezzo dal sessantesimo arriva il pareggio, a firma Santeri Alatalo. La gioia bianconera è però di durata brevissima: il Servette chiama infatti un coach challenge per verificare se la nascita di quell'azione fosse viziata da fuorigioco, e a giudicare dalle immagini tivù i due linesmen decidono che (per questione di millimetri) Joly era entrato nel terzo con un millesimo di anticipo. Lo stesso Joly che a quattro secondi dalla fine arriverà tutto solo davanti a Olkinuora, che in qualche modo ci mette una pezza, costringendo definitivamente i bianconeri alla resa.

Ginevra Servette - Lugano (0-1 2-0 0-0) 2-1
Reti:
6’14’’ Arcobello (Fazzini) 0-1. 25'23‘’ Filppula (Pouliot) 1-1. 37'04‘’ Richard (Hartikainen, Manninen/esp. Cormier) 2-1.
Ginevra Servette: Olkinuora; Jacquemet, Vatanen; Berni, Karrer; Le Coultre, Honka; Chanton, Völlmin; Miranda, Richard, Pouliot; Fuss, Filppula, Praplan; Jooris, Manninen, Hartikainen; Bertaggia, Cavalleri, Berthon.
Lugano: Schlegel; Mirco Müller, Andersson; Alatalo, Peltonen; Guerra, Wolf; Hausheer; Ruotsalainen, Thürkauf, Joly; Cjunskis, Morini, Zanetti; Quenneville, Arcobello, Fazzini; Patry, Verboon, Cormier.
Arbitri: Hürlimann, Nord (Sve); Duc, Urfer.
Note: 6'838 spettatori. Penalità: 3 x 2’ contro il Ginevra Servette; 2 x 2’ contro il Lugano. Tiri in porta: 32-25 (8-8, 18-9, 6-8). Servette senza Winnik, Maillard, Mayer, Lennström (infortunati) e Guignard (in soprannumero); Lugano privo di Carr, Marco Müller, Granlund, Walker, Canonica (infortunati), LaLeggia e Gerber (ammalati). Al 39'07‘’ palo colpito da Vatanen. Lugano nel terzo tempo senza Andersson (uscito per infortunio). Al 57'36‘’ rete annullata ad Alatalo dopo coach's challenge chiesto dal Servette. Al 58'24‘’ timeout del Lugano, che gioca senza portiere dal 57'19‘’ e fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Tanner Richard e Mark Arcobello.

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