Il Davos esce alla distanza e sconfigge un buon Lugano, ma poco lucido nel finale. Guerra: ‘I piccoli dettagli hanno fatto la differenza’
A Davos il Lugano vive nel primo impegno del 2024 un periodo iniziale molto equilibrato, ma poco spettacolare; dieci minuti nel secondo dirompenti, fruttati il gol del vantaggio di Thürkauf; venti minuti tra il 30’ e il 50’ di maggiore difficoltà, pagata con le reti (entrambe ottenute in mischia) di Nussbaumer e Frehner; infine dieci minuti in cui latita la lucidità necessaria per completare la rimonta. Anche se il pareggio arriva effettivamente al 58’55”, ma la rete di Thürkauf viene annullata per bastone alto, in un finale di gara in cui gli ospiti si lamentano anche per la penalità non inflitta a Rasmussen (un colpo di pomello sul volto di Quenneville). Gli arbitri inizialmente penalizzano infatti Stransky, ma riguardando la scena al video si accorgono dell’innocenza del ceco e non possono fare altro che annullargli la penalità.
Se i grigionesi sono stati in grado di sfruttare l’entusiasmo per la vittoria nella Coppa Spengler (in un Eisstadion esaurito in ogni ordine di posto), uscendo alla distanza senza cedere alla stanchezza, il Lugano ha invece verosimilmente bisogno di carburare un attimo dopo la settimana di pausa e alla lunga paga le sempre numerose assenze. Infatti, il paventato rientro di Ruotsalainen non si è realizza e, anzi, Gerber deve a sua volta alzare bandiera bianca per malattia. Senza dimenticare, inoltre, che Arcobello ha festeggiato lunedì la nascita del piccolo Owen, lieto evento sicuramente galvanizzante, ma che può rappresentare anche una piccola distrazione, mentre Joly è reduce da una Coppa Spengler giocata con le pile un po’ scariche, tanto che il canadese era assente nell’allenamento della vigilia. Sul foglio partita si è dunque visto, ma non ha messo piede in pista, il figlio d’arte Leonardo Domenichelli, classe 2006.
A questo proposito il calendario non aiuta certamente i bianconeri, che domani saranno impegnati in una nuova trasferta, stavolta dal lato opposto della Confederazione, a Ginevra. Per conquistare punti alle Vernets sarà necessaria maggiore determinazione sottoporta. Le occasioni da rete non sono infatti mancate, basti pensare ad Arcobello al 17’, Fazzini al 23’ e l’ottima prima superiorità numerica. Ma Senn risponde sempre presente ed è ben protetto dalla sua difesa. Tuttavia sia la statistica dei tiri in porta (30-25), sia quella delle reti attese (2,5-2,1) parlano a favore degli ospiti.
La trasferta grigionese ha dunque evidenziato anche qualche aspetto positivo per Luca Gianinazzi, come la solita esemplare prestazione di Calvin Thürkauf, un giocatore che pare immune alla stanchezza e ai cali di forma, e la solida presenza di Koskinen tra i pali. Insomma i bianconeri possono essere sostanzialmente soddisfatti della prestazione offerta, contro un avversario oltretutto al quinto risultato utile in campionato, come riconosce pure Samuel Guerra ai microfoni della Rsi: «Abbiamo giocato un’ottima partita, creando davanti e concedendo poco in difesa, ma i piccoli dettagli hanno fatto la differenza. È stata una partita intensa, che il Davos ha vinto con un gol sporco, come quelli che avremmo dovuto cercare anche noi. Quanto alla rete annullata ero assolutamente convinto che fosse regolare in quanto il bastone di Calvin era sotto le sue spalle (gli arbitri hanno però dovuto valutare la posizione del bastone rispetto alla traversa, ndr), poi c’è stata subito la penalità non data all’ingaggio. Ma non sono aspetti che possiamo controllare, per cui non cerchiamo scuse».