Sopiti gli echi del caso Lian Bichsel, la Nazionale di Marcel Jenni è pronta a debuttare al Mondiale svedese. ‘Non sarà facile, ma non ci nascondiamo’
Dopo tre edizioni al di là dell’Atlantico, i Mondiali U20 rimettono piede sul Vecchio continente, a Göteborg, dove la Nazionale diretta da un Marcel Jenni al suo debutto in panchina a un campionato del mondo juniores, come da tradizione avrà quale traguardo la qualificazione ai quarti, obiettivo sfuggitole tre sole volte nelle ultime tredici edizioni. Impegnati nel girone B contro la Slovacchia (il 27 dicembre), gli Stati Uniti (il 28), la neopromossa Norvegia (il 30) e la Repubblica Ceca (il 31), i rossocrociati sanno che almeno due di quelle quattro squadre sono alla loro portata. Pur se il 49enne tecnico, che ha rilevato in panchina Marco Bayer dopo che quest’ultimo ha deciso di andare ad allenare il Grasshopper in Swiss League, vede le cose in altro modo. «Slovacchi e cechi sono più avanti di noi in termini di profondità in questa classe d’età, mentre in termini di qualità della rosa i norvegesi sono alla pari con noi, quindi non è detto che li batteremo facilmente come si pensa in Svizzera».
Ciò non significa però che Jenni non veda le cose con un certo ottimismo. «A novembre eravamo completamente sopraffatti dagli eventi e le cose andavano un po’ troppo in fretta per noi» aggiunge Jenni, ripensando al Torneo delle cinque nazioni in Cechia, dove la Svizzera aveva chiuso al penultimo posto. «Da allora, questo gruppo ha fatto enormi progressi: la nostra è una squadra coraggiosa, che accetta ogni sfida e non si nasconde, e sappiamo bene che un grande cuore può compensare molte cose».
La marcia d’avvicinamento a Göteborg in Patria è stata segnata soprattutto dal caso Lian Bichsel, talento dei Dallas Stars tornato a far parlare di sé per aver nuovamente rifiutato una convocazione. Il possente diciannovenne formatosi nell’Olten, draftato lo scorso anno al primo turno dalla franchigia texana (con cui aveva sottoscritto un accordo di quasi un milione di dollari a stagione fino al 2026), non è comunque il solo ragazzo di talento a far parte dei quadri della U20 rossocrociata, nel cui contingente figura pure il difensore biancoblù Simone Terraneo, mentre Alessandro Lurati, che attualmente milita nella North American Hockey League con i Minnesota Wilderness, ha dovuto accantonare il suo sogno iridato a seguito di un infortunio.
Di questo gruppo, i due giocatori più attesi sono però probabilmente i difensori Leon Muggli e Daniil Ustinkov, due ragazzi che hanno già ruoli di primo piano a Zugo (il primo) e a Zurigo (il secondo) a dispetto dei loro soli diciassette anni. Entrambi hanno una voglia matta di far vedere al mondo intero di che pasta sono fatti, dopo essere riusciti a suscitare l’interesse da parte di diversi scout della National Hockey League. Tuttavia, nessuno dei due pare troppo interessato dalle classifiche del Draft: entrambi vogliono semplicemente vivere il momento.
Ustinkov, che ha debuttato nella massima serie a 16 anni, a Zurigo questa stagione ha già collezionato 17 presenze con una media di 7’51’’ minuti sul ghiaccio, mentre il ‘time on ice’ a serata di Muggli è addirittura di 11’50’’, durante i quali a Zugo ha impressionato non solo sul piano difensivo, siccome ha totalizzato due reti e sette assist in 17 partite. «Mi ci è voluto un po’ di tempo per abituarmi – spiega Muggli – perché il ritmo è davvero veloce, e in allenamento lo è pure di più che in partita». Il nativo di Cham, secondo cui la sfida più grande per lui sono i duelli negli angoli, dice di giocare con la testa libera, anche perché a Dan Tangnes non importa se uno sbaglia, «a patto che provi a fare qualcosa».