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‘Il Bienne ha giocato bene e noi no’

Contro i Seeländer l’Ambrì Piotta incassa la terza sconfitta consecutiva. Virtanen: ‘Dopo il cambio portiere la sveglia non ha suonato’

Cereda, Matte e Landry hanno provato a rimescolare le carte in corso d’opera, ma la reazione è stata insufficiente
(Ti-Press/Clericetti)

Ambrì – Per la prima volta in stagione l’Ambrì Piotta perde tre incontri consecutivi e se i kappaò contro Ginevra Servette e Zsc Lions rientrano tutto sommato nella logica delle cose, per questa sconfitta contro il Bienne Pestoni e compagni possono solo mangiarsi le mani.

I Seeländer infatti si dimostrano tutt’altro che imbattibili, ma riescono già a scavare un divario incolmabile nei primi venti minuti, dominati dai padroni di casa, che pasticciano però troppo e regalano a Olofsson e Brunner due reti facili. I bernesi si presentano alla Gottardo Arena in formazione rimaneggiata, ma forse più consci dei loro limiti rispetto all’inizio del campionato e senza più l’assillo della Champions. Dal 20’ al 54’ si assiste essenzialmente a un monologo biennese, ratificato dalla terza, pesantissima, rete di Rajala dopo appena 29” di periodo conclusivo, che segna la fine della partita di Juvonen, capace di tenere in partita i suoi per tutto il terzo di mezzo. Il sussulto con le reti di Zwerger e Formenton (questa con il tocco di Dauphin) nel giro di due minuti e spiccioli si rivela essere inutile, visto che poi Haas e Olofsson chiudono meritatamente la contesa a favore degli ospiti. Con pure il powerplay sostanzialmente deficitario, la nota positiva della serata è il buon debutto del difensore diciottenne Aris Häfliger, buttato nella mischia a causa dell’assenza per malattia di Tim Heed, a cui si aggiunge quella di Kostner.

Reti facili e leader latitanti

Jesse Virtanen si è così ritrovato a giocare un’infinità di minuti – 27 e 39 secondi – ma senza incidere particolarmente. A emergere in negativo sono però state le marcature troppo blande di Pezzullo sulla prima e sulla terza rete e di Wütrich sulla seconda. Attribuire la responsabilità della sconfitta ai due giovani difensori sarebbe però assolutamente scorretto, visto che è latitato anche il contributo di leader quali gli stranieri d’attacco, oltre agli svizzeri di punta come Heim e Pestoni. Pure il cambio delle linee d’attacco orchestrato alla seconda pausa da Cereda e dai suoi assistenti non ha praticamente dato frutti. E anche la fase di costruzione si è rivelata essere troppo confusionaria. «Il Bienne ha applicato un forecheck aggressivo, ma questa non è una scusa, il fatto è che loro hanno giocato bene e noi no – commenta Virtanen –. Le occasioni le abbiamo avute, ma non siamo stati in grado di sfruttarle nella maniera in cui avremmo dovuto, mentre abbiamo concesso decisamente troppi gol e quando si subisce così tanto diventa difficile vincere. In ogni caso non è certo stata colpa di Juvonen se ci siamo ritrovati in svantaggio per 3-0, la sostituzione del portiere doveva rappresentare una sveglia per la squadra, ma si è rivelata essere insufficiente. Venerdì ci attende un’altra sfida importante e sarà importante tornare sulla strada della vittoria».

Dominic Zwerger riassume invece così la serata: «Nel primo periodo abbiamo giocato molto bene, ma senza essere ricompensati, il Bienne ha invece sfruttato le sue occasioni. Poi il secondo periodo lo abbiamo giocato male, quindi nel terzo abbiamo mostrato una reazione e siamo tornati in partita, grazie a due gol in rapida successione, ma il 4-2 ci ha definitivamente tagliato le gambe». Anche l’austriaco sottolinea poi l’importanza del derby di venerdì, una sfida nella quale reagire a livello caratteriale può forse essere più semplice. Ciò perlomeno è quanto ci si augura in casa biancoblù, senza però dimenticare che, se le precedenti sette vittorie consecutive non erano certo sinonimo di qualificazione ai playoff garantita, queste tre sconfitte filate non rappresentano assolutamente una catastrofe.

L’annotazione

Posizioni fluide

Il Bienne è ancora in emergenza infortuni, è vero. Ma la formazione proposta da Petri Matikainen alla Gottardo Arena ha perlomeno del curioso, visto che il tecnico finlandese schiera i difensori Yannick Rathgeb (che torna però nel suo ruolo originale in powerplay) e Yanick Stämpfli in attacco. L’aspetto veramente interessante è che Liekit Reichle e Ramon Tanner di ruolo sono attaccanti, sul foglio partita vengono presentati come settimo e ottavo difensore, ma alla resa dei conti finiscono per non giocare né in una posizione, né nell’altra. Sicuramente non un attestato di stima nei loro confronti. Ma anche Luca Cereda decide di rimescolare i ruoli, ma solo in superiorità, situazione in cui a sostituire Heed sulla linea blu non c’è Pezzullo, Terraneo o Wütrich, ma Laurent Dauphin, con risultati nemmeno malvagi.

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