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Il Lugano raccoglie meno di quanto seminato

A Berna arriva la seconda sconfitta consecutiva, ma la prestazione è migliore rispetto a quella con il Langnau. Zanetti: ‘Ora dobbiamo segnare di più’

Uno scambio di cortesie tra Carr e Loeffel
(Keystone)
25 novembre 2023
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Tra il 13 e il 20 ottobre scorsi il Lugano aveva sconfitto tutte e tre le compagini bernesi di National League, realizzando diciotto reti e subendone appena cinque. Alla luce di quanto successo negli ultimi due giorni, Gianinazzi e i suoi uomini martedì saranno probabilmente ben contenti di doversi recare a Rapperswil e non a Bienne. Ventiquattr’ore dopo la sconfitta casalinga contro il Langnau, i bianconeri escono infatti a mani vuote anche dalla Postfinance Arena. Tra i due confronti c’è però una sostanziale differenza ed è che stavolta Thürkauf e compagni raccolgono meno di quanto seminato, in particolare nel decisivo periodo centrale.

Dopo un primo periodo chiuso avanti grazie al gol di LaLeggia con uno dei soli quattro tiri in porta (poi è pericoloso anche Fazzini, mentre la difesa gestisce molto bene i 23 tentativi complessivi degli Orsi), nel secondo Thürkauf sfiora il raddoppio e dopo le reti in 58 secondi di Kahun e Baumgartner, sono Joly e Morini a mancare il possibile pareggio. Anche il powerplay non aiuta, con quattro minuti consecutivi non sfruttati, mentre il Berna concretizza la sua opportunità, nuovamente con Baumgartner.

Nel terzo conclusivo il Lugano si trova poi a sbattere contro una solida difesa di casa, che riesce a superare soltanto a 23” dal termine, grazie al suo capitano, che però avrebbe dovuto sfruttare piuttosto l’occasione avuta in inferiorità numerica a inizio tempo. La rimonta tuttavia non si concretizza, nonostante il tentativo di Granlund, e anzi Moser infila la gabbia sguarnita a fil di sirena.

I ticinesi possono dunque da un lato essere soddisfatti per essere riusciti a mostrare una prestazione decisamente più gagliarda rispetto a quella della vigilia, dall’altro si possono però mangiare le mani per le troppe occasioni fallite, con i propri demeriti che si mischiano comunque ai meriti dell’estremo difensore Adam Reideborn. All’appello è mancato in particolare il contributo degli stranieri d’attacco. Carr e Joly stanno infatti vivendo un normale periodo di assestamento dopo aver fatto a lungo faville, mentre per quanto riguarda i due finlandesi, Ruotsalainen si è nuovamente mostrato generoso, ma inconcludente e Granlund troppo pasticcione. Per finire Arcobello, con Morini e Zanetti, pare non avere i compagni di linea ideali per esaltarne le caratteristiche. «È stata una partita combattuta, abbiamo creato molto e fino all’ultimo avevamo la possibilità di recuperare – analizza ai microfoni della Rsi Marco Zanetti –. È stato un ‘doppelspiel’ negativo per noi, dobbiamo lavorare per cercare di segnare di più. Oggi abbiamo un giorno di riposo, poi da domani ci alleneremo per prepararci alla trasferta di martedì. Sicuramente aver giocato la sera prima s’è fatto sentire nelle gambe, ma loro sono stati bravi e il loro portiere ha preso tutto».

Ancora cambi dietro, non davanti

Da vedere ora se lo staff tecnico vorrà mettere mano alle combinazioni offensive, così come ha nuovamente fatto con le coppie di difesa. Con il rientro di Schlegel e LaLeggia e l’assenza per malattia di Alatalo, gli accoppiamenti sono infatti nuovamente stati modificati. Lascia inoltre qualche perplessità pure la presenza di Mirco Müller nel secondo quintetto di powerplay. Andersson, è vero, non sta certamente vivendo il suo periodo più brillante, ma potrebbe comunque rappresentare una risorsa preziosa in questa situazione. Oppure – senza voler svolgere il compito di qualcun altro –, perché non provare Wolf, in un ottimo stato di forma anche a livello di contributo offensivo? Oppure basterà la sete di rivincita, pensando anche al 6-1 subito in casa lo scorso 3 ottobre?