Il debutto stagionale della Nazionale svizzera si conclude con un 4-0 per la Finlandia. Egli: ‘Dovremo analizzarlo bene, ma abbiamo fatto buone cose’
Il debutto stagionale della Nazionale svizzera è stato fallito, con la sconfitta contro la Finlandia per 4-0 nella prima giornata della Karjala Cup di Tampere, in una Nokia Arena frequentata da quasi ottomila spettatori. Non c’è assolutamente bisogno di fare allarmismi, in fondo l’anno scorso in Finlandia gli elvetici avevano chiuso al secondo posto a pari merito con la Svezia prima, con due vittorie e una sconfitta, tutte oltre il sessantesimo, ma poi ai Mondiali, quando conta veramente, non erano andati oltre i quarti di finale. C’è invece tanto da imparare e da prendere da esempio da questa partita. Saarijärvi e compagni sono infatti riusciti a imporsi sfruttando gli errori degli avversari (le marcature troppo permissive di Bertschy e Marti sui primi due gol e il disco sanguinosamente perso da Nussbaumer sul terzo), limitando al minimo invece le occasioni concesse. E quando la difesa di casa non è riuscita a chiudere ci ha pensato l’ottimo portiere Christian Heljanko a sbarrare la strada agli attaccanti rossocrociati. Particolarmente importante è stato l’intervento su Andrighetto, al 6’20” di un inizio di gara chiaramente in mano agli uomini di Fischer. Sulla ripartenza però Kuokkanen firma l’1-0 e la partita cambia. È comunque la Svizzera a fare per lunghi tratti il gioco – fatta eccezione per la prima metà di secondo tempo, quando Berra deve a sua volta sfoderare non meno di quattro interventi decisivi –, ma senza crearsi clamorose occasioni, praticamente fino a quella di Ambühl in superiorità numerica, a terzo tempo inoltrato. Pure questa sventata però dal portiere finnico. Tuttavia, nel frattempo Suomela ha già realizzato due reti e con Berra richiamato in panchina l’attaccante del Losanna firmerà anche la tripletta personale.
In generale però è stata una partita giocata a un ritmo non particolarmente alto, con le due compagini parse in fase di rodaggio, com’è del resto normale che sia a questo punto della stagione. Ne sono dimostrazione le solo tre penalità (di cui due contemporanee) comminate e il computo dei tiri di appena 25-18, in favore svizzero. Fischer, Albelin e Cereda devono dunque attendere gli incontri del weekend (domani contro la Svezia, domenica contro la Repubblica Ceca, in entrambi i casi all’una del pomeriggio finlandese) per ottenere delle risposte più significative.
Intanto, per la prima uscita Fischer ha schierato i luganesi Thürkauf e Müller, ma non, tra gli altri, il leventinese Heim. I due bianconeri (con Thürkauf che pure in Nazionale ha avuto l’onore di portare la C di capitano) hanno badato soprattutto al gioco fisico, senza emergere né in positivo, né in negativo. Ha invece destato un’ottima impressione Marco Lehmann, l’attaccante del Berna alla prima presenza in rossocrociato, messosi in evidenza con diversi spunti in velocità.
Ai microfoni di Srf il difensore Dominik Egli riassume così l’incontro: «Nel primo tempo eravamo forse più pronti noi, ma loro hanno segnato. Nel secondo ci sono state diverse occasioni, mentre nel terzo abbiamo provato a fare pressione, abbiamo trovato delle buone sensazioni, ma alla fine la vittoria finlandese è meritata. Sia in powerplay, sia a ranghi completi abbiamo mostrato buone cose, ma non era certo la partita in cui si potevano segnare gol spettacolari, abbiamo diversi aspetti da analizzare in vista dei prossimi due impegni». V.B.