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‘Bravi per essere rimasti in partita fino alla fine’

Contro il Langnau l'Ambrì festeggia un successo tanto sofferto quanto meritato. Manix Landry: ‘Sottoporta non siamo stati fortunati’

Il matchwinner è Kneubuehler: ‘Era da un po’ che mancava la seconda vittoria consecutiva’
(Ti-Press)
29 ottobre 2023
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Ambrì – Un finale incandescente di una prestazione piuttosto scialba, ma per quanto visto sul ghiaccio della Gottardo Arena il successo dell’Ambrì Piotta sul Langnau è meritato. In particolare i biancoblù sono stati bravi a crederci, anche quando la partita sembrava ormai essere conclusa: «In effetti riuscire a riagguantare i Tigers è una bella soddisfazione, ma l’importante è stato riuscire anche stavolta a trovare il successo all’overtime, come era già successo in casa loro, quando era toccato a noi subire il pareggio nel finale – osserva Manix Landry –. Il gioco in sei contro cinque è un aspetto che guardiamo parecchio, in questo momento sta funzionando bene, speriamo di tenere questo ritmo per il resto della stagione».

L’ultima volta che i leventinesi segnarono un gol all’ultimo secondo dei regolamentari fu il 6 ottobre 2017, grazie a Michael N’Goy. Allora si trattò però dell’ininfluente 1-4 in una sconfitta casalinga contro lo Zugo. Per ritrovare un pareggio così tardivo bisogna invece ritornare al 26 ottobre 2012 a Friborgo, quando Pestoni realizzò il 2-2 a tre decimi dal termine, prima che i rigori di Williams, Miéville e Park e le parate di Lucchinetti regalassero il secondo punto ai biancoblù.

Il Langnau dal canto suo si è concentrato sul gioco difensivo, con i soli Saarela e Pesonen a mettere in difficoltà la retroguardia avversaria. Anche il gol di Petrini è infatti casuale e favorito dalla papera di Juvonen, perdere per una rete del genere sarebbe stato assolutamente beffardo: «Vero, ma sono cose che succedono durante una partita e alla fine entrambi i portieri hanno svolto un buon lavoro. Poi siamo stati bravi a crederci, nel terzo periodo abbiamo creato nettamente più occasioni da rete rispetto ai precedenti due».

‘Meno costanti che a Zugo’

Tuttavia la prestazione della vigilia a Zugo è stata decisamente più convincente: «Sicuramente alla Bossard Arena è andata meglio, in particolare siamo stati costanti sui sessanta minuti, ma anche contro il Langnau si sono viste buone cose. Era una partita che poteva andare dalle due parti e non siamo stati particolarmente fortunati sottoporta».

Il ventenne centro ha intanto trovato la sua collocazione nello scacchiere di Cereda, quale centro della quarta linea in sostituzione dell’infortunato Kostner: «Fare parte dei quattro terzetti titolari è bello, ma anche essere tredicesimo attaccante è meglio che rimanere in tribuna, ho l’opportunità di giocare con dei buoni compagni e quando si vince è ancora più bello».

L’ambientamento alla National League e alla vita in Ticino funziona dunque ottimamente: «Ogni partita è un passo in più per abituarsi al livello del campionato, trovo che noi giovani stiamo facendo bene il nostro lavoro, quindi gli allenatori ci danno parecchia fiducia. Sono riuscito a trovare le prime reti e cerco sempre di lavorare per crearmi delle possibilità di andare a segno. L’ultima volta che ho abitato qua ero più giovane, quindi avevo una vita differente. Adesso per esempio sto scoprendo i migliori posti in cui andare a mangiare».

Ricorso respinto: Dauphin domani c’è

La buona notizia della domenica arriva poco prima delle 18: il Tribunale sportivo della Federazione svizzera ha respinto il ricorso presentato dal Rapperswil nel caso Laurent Dauphin, confermando la decisione di prima istanza presa dal giudice unico di squalificare l’attaccante biancoblù per quattro giornate per una carica scorretta contro l’attaccante dei sangallesi Tyler Moy. Ciò significa che Dauphin, che ha già scontato tutte le partite di sospensione, è a disposizione di Cereda per la trasferta a Losanna di domani.

Per quanto riguarda il capitolo infortunati, contro i Tigers erano indisponibili pure Conz e Terraneo. Sulla loro situazione aggiorna Luca Cereda: «Conz è uscito acciaccato dalla sfida di Zugo, quindi lo abbiamo lasciato precauzionalmente a riposo. Terraneo invece ha sentito un po’ di mal di schiena durante l’allenamento di giovedì, sabato ha pattinato e quindi penso che non si tratti di nulla di grave e spero di recuperarlo già oggi».

Il tecnico offre quindi la sua analisi della partita: «Sono contento per i ragazzi che sono riusciti a rimanere nella partita fino alla fine, il terzo tempo è stato indubbiamente il nostro migliore, non abbiamo concesso nulla al Langnau. Ai Tigers va dato atto di aver giocato bene, sporcando il nostro gioco. Non eravamo stanchi da venerdì, ma il Langnau è venuto per vincere, mentre noi abbiamo creato molte occasioni, ma siamo riusciti a concretizzarle solo alla fine. Alla fine penso che la nostra vittoria sia meritata. Errori come quello di Juvonen possono capitare, probabilmente non si aspettava un tiro da quella posizione, ma c’era ancora tanto tempo per recuperare».

Lo staff ha provato a rimescolare le carte, iniziando a modificare le linee già nel periodo centrale e chiamando il timeout al 48’… «Ma la scintilla l’ha accesa la squadra da sola, non concedendo più nulla al Langnau. Avessimo subito la seconda rete, probabilmente la partita sarebbe finita lì. È vero che abbiamo concesso loro pochissime occasioni, ma sono una squadra che una volta in vantaggio è in grado di difendersi bene e abbiamo faticato a segnare: pareggiare più tardi di così era difficile».

Dopo diciassette delle cinquantadue giornate di regular season com’è il bilancio? «Siamo a un terzo della stagione, ci sono ancora molte cose da sistemare, ma intanto siamo contenti di aver vinto due partite consecutive, cosa che non succedeva da un po’. C’è ancora una settimana prima della pausa nazionale, dobbiamo fare l’ultimo sforzo. Ci saranno sempre delle difficoltà alle quali dovremo reagire e finora i giocatori lo hanno fatto molto bene. Siamo in lotta per il decimo posto che, come abbiamo detto a inizio stagione, è alla nostra portata. Dovremo comunque lasciarci quattro squadre alle spalle».

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