Seconda sconfitta stagionale per i biancoblù, che s'arrendono a due gol estemporanei dello Zugo e alla calma di Genoni. ‘Rifacciamoci a Langnau’
Ambrì – Piovono gli applausi, i punti invece no. Al termine di una serata in cui i biancoblù non meriterebbero certo di perdere, invece è proprio così che va a finire. Dopo che, a due riprese, i ragazzi di Luca Cereda sono costretti a inseguire uno Zugo che trova due reti estemporanee e alla fine riesce a difendere la seconda – segnata al 37’29’’, con grande estro, da un Attilio Biasca all’esordio assoluto in National League con quella maglia addosso –, trovando poi il definitivo 3-1 a porta vuota con Fabrice Herzog. «Peccato soprattutto per il primo gol – spiega Benjamin Conz, preferito per l’occasione a Janne Juvonen, nella sera del suo debutto stagionale –. Era davvero difficile da prendere quel tiro, perché è stato anche involontariamente toccato da Wüthrich (che Martschini ha utilizzato per nascondere la sua intenzione di tirare, ndr)».
Dopo una prima parte di gara a corrente alternata, il pareggio di Kneubuehler a ridosso di metà partita (gran lavoro preparatorio in entrata di terzo del canadese Dauphin, e rapido tocco di lato da parte di Eggenberger) ridà nuova energia ai ticinesi, che iniziano a creare i primi serissimi grattacapi a un Leonardo Genoni al solito molto attento oltre che bravo a leggere anche le situazioni più intricate. L’Ambrì pattina, gioca più dischi rispetto al primo tempo e dà l’impressione di crederci più che mai, finché una leggerezza di Eggenberger, che pretende un po’ troppo in entrata di terzo offensivo, è all’origine del gol del citato Attilio Biasca, il quale si fionda minaccioso davanti a Conz e l’anticipa con un bel tocco sull’appoggio di Simion, dando una nuova svolta al confronto proprio nel momento peggiore. Infatti i biancoblù meriterebbero tutt’altra sorte, ma la fortuna sembra voltare loro le spalle. «Dopo il pareggio in powerplay (al 28’27’’, ndr) il “momentum” era dalla nostra parte. C’era fiducia, e credo sia stato un bello spettacolo anche per il pubblico» racconta Johnny Kneubuehler, il miglior biancoblù contro lo Zugo. A differenza di quella superiorità, la seconda vera occasione in powerplay della serata (al 48’34’’, per una penalità inflitta al trasparente Michaelis) non darà invece frutti, nonostante due tentativi di Lilja e Bürgler. Quanto invece alle situazioni di parità numerica sul ghiaccio, la sola linea offensiva in grado di far ammattire sul serio lo Zugo è quella del sempiterno Kneubuehler – partita di grande sostanza, la sua –, del citato Bürgler e di Dauphin, confezionata in corso d’opera nella sfida con il Friborgo, mentre quella di Spacek, Pestoni e Lilja fatica a confezionare concrete opportunità. «Ho visto tante cose positive, ma non dobbiamo focalizzarci troppo su questa partita – aggiunge Kneubuehler –. Abbiamo giocato bene, abbiamo finito i check, abbiamo giocato con il fisico e abbiamo vinto le battaglie, l’unico problema è che il puck non è entrato, ma non eravamo lontani dal successo. Ora dovremo andare a Langnau con lo stesso ritmo, portando velocità e fisicità e il medesimo rispetto con cui abbiamo affrontato lo Zugo, ma anche con la stessa fame: se lo faremo, avremo una grande chance di vincere».
Manca ancora un’ora e mezza all’inizio di Ambrì-Zugo, e sui seggiolini della Gottardo Arena fanno la loro comparsa centinaia di volantini distribuiti da Gioventù biancoblù. Un’intera pagina A4, tradotta in tedesco sul retro del foglio, intitolata ‘A difesa di un ideale di sport popolare alla portata di tutti’, nuovo capitolo nella polemica relativa ai nuovi prezzi iniziata ormai già nel corso dell’estate. Nel comunicato del tifo organizzato biancoblù si legge, tra l’altro, che «nel settore ospiti la sciacallaggine tocca vette mai viste», rivelando il perché in questa stagione – almeno finora – lo spazio riservato ai tifosi avversari avrà visto sì e no la presenza di una cinquantina di spettatori al massimo, ma sull’arco di tutte e tre le partite però. E se è così, c’è un motivo ben preciso: «Tutte le tifoserie boicotteranno le trasferte in Leventina» scrivono dalla Gbb, sostenendo che «la strategia societaria si è rivelata doppiamente fallimentare: non solo si avranno meno introiti dovuti all’azzeramento dei biglietti ospiti ma, ancor più grave, si minerà irrimediabilmente l’immagine dell’Ambrì quale club popolare». RED