L'Ambrì Piotta del capitano Daniele Grassi inizia il campionato ospitando, venerdì, il Rapperswil. ‘Sul gioco nello slot lavoriamo quotidianamente’
Lo scorso 4 marzo l’Ambrì Piotta disputava a Rapperswil il suo ultimo incontro ufficiale, venendo sconfitto 7-4 (con un parziale di 7-0 a metà partita), domani alla Gottardo Arena inaugura una nuova stagione di National League proprio contro i Lakers, che dal canto loro hanno già alle spalle quattro partite di Chl. «Sicuramente vogliamo iniziare su una pagina diversa – commenta il capitano dei leventinesi Daniele Grassi –, ma quella sconfitta non ci motiva maggiormente di quanto non faccia la voglia di ricominciare a fare sul serio. Come al solito infatti, c’è grande attesa, l’estate è stata più lunga del solito e questa settimana c’era un po’ di sana impazienza, siamo tutti carichi per l’inizio. Ogni anno le squadre che disputano la Champions partono uno step avanti, l’ho notato personalmente quando vi ho preso parte con il Berna. Il livello di competitività è ovviamente più alto che nelle amichevoli, per cui dovremo essere ancora più attenti all’inizio e approfittarne anche noi per entrare immediatamente nel ritmo di campionato». A non vedere, evidentemente, l’ora del via alle ostilità anche qualche curioso che ha seguito l'allenamento dalle tribune.
Questa situazione non è comunque una novità per voi, visto che vi ci ritrovate per il terzo anno consecutivo. Contro il Friborgo nel 2022 e contro lo Zurigo nel 2021 tra l'altro era andata bene, con due vittorie esterne al supplementare per 2-1… «Erano state due partite giocate effettivamente ad alto ritmo, per questo sarà necessario farsi trovare pronti fin dal primo minuto».
Avete inoltre affrontato i sangallesi in amichevole, vincendo 4-3 ai rigori. «Loro non hanno comunque cambiato tantissimo rispetto alla scorsa stagione, sappiamo che è una squadra molto pericolosa in zona offensiva. Qualche indicazione supplementare l’abbiamo raccolta, ma eravamo ancora all’inizio della preparazione, quindi il ritmo sarà nettamente diverso. In generale nelle amichevoli ho visto un gruppo che lavora nella giusta direzione e con grande impegno, a che punto siamo ce lo diranno poi i risultati delle prossime settimane. Speriamo di raccogliere subito i frutti della preparazione».
Dopo il Rapperswil affronterete poi il Kloten in trasferta, cosa ci si può attendere da questo primo doppio turno? «Mi aspetto due partite combattute e intense, nelle quali vogliamo avere subito un forte impatto».
Soprattutto nella prima parte dell’allenamento odierno avete allenato il gioco nello slot, una zona nella quale lo scorso anno avevate pagato dazio. È quello l’aspetto fondamentale da migliorare per raggiungere l’obiettivo dei play-in? «Non solo, ma è una zona della pista fondamentale, sia offensiva che difensiva. Oggi abbiamo posto il focus su di ciò, ma è un ambito nel quale lavoriamo quotidianamente, perché diventi un aiuto in più».
L’anno scorso avete pagato la lunga crisi di risultati autunnale, a bocce ferme hai tu stesso ammesso che voi capitani non avevate gestito al meglio la situazione. Ci avete lavorato, per esempio a livello mentale? «Ne discutiamo tra di noi, questi periodi se arrivano vanno affrontati, adesso abbiamo un anno in più di esperienza pure come gruppo di capitani. Vogliamo dunque proseguire in modo da non ritrovarci più in quella situazione».
Per quanto concerne la formazione, Cereda dovrà rinunciare a Dominic Zwerger e probabilmente pure a Kilian Zündel e Tobias Fohrler, tutti e tre allenatisi in maglia rossa, l’attaccante numero 16 solo per la prima parte di seduta. Tutte le squadre sono però già confrontate con qualche acciacco… «Penso ci siano tantissimi studi che cercano di capire perché in alcuni periodi ci siano più infortunati e in altri meno, inoltre nell’hockey ci sono tanti tipi di infortunio diversi, dai colpi ai guai muscolari, fanno parte del nostro sport e bisogna essere pronti a sopperirvi».
Dopo aver mancato le ultime due amichevoli a causa di una discata al piede, Jesse Virtanen è invece arruolabile: «Sto bene, sono pronto per giocare», conferma il difensore finlandese.
Durante la tua assenza (e quella contemporanea di Heed) hanno avuto modo di mettersi in mostra i difensori svizzeri, come li hai visti? «Ogni stagione ci sono dei nuovi giocatori, forse non sempre così giovani. Per ora sta andando bene e ognuno lavora duramente, per cui non vedo l’ora di iniziare la stagione».
Lo scorso è stato il tuo primo anno in Svizzera, hai avuto una buona stagione a livello individuale (29 punti e 22’50” minuti di ghiaccio per partita), ma ciò non è bastato per accedere ai preplayoff. Sei soddisfatto? «In ogni posto in cui ho giocato c’è uno stile diverso, qui c'è tanto, un gioco verticale e numerosi giocatori di qualità e penso sia una buona lega in cui militare. È però mancata la cosa più importante, il risultato di squadra, per cui vogliamo fare meglio quest’anno. Ho comunque visto che posso aiutare la squadra facendo punti e giocando tanti minuti e sono pronto ad assumere nuovamente questo ruolo».
Quali aspetti devi invece ancora migliorare? «Semplicemente per riuscire a entrare tra le prime dieci andranno gestiti gli alti e bassi che si presentano durante una stagione, provando a migliorare giorno dopo giorno».