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‘Sarà una delle stagioni più dure della mia carriera’

Tommaso De Luca è pronto a lottare per un posto nella prima squadra dell'Ambrì Piotta e le prime amichevoli sono senz'altro incoraggianti

Il 18enne all’opera contro i Bellinzona Rockets
(Ti-Press/Gianinazzi)
22 agosto 2023
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Tornato ad Ambrì con un contratto biennale (più opzione per un terzo anno) dopo una stagione in Western Hockey League (Whl) con la maglia degli Spokane Chiefs, Tommaso De Luca sta facendo tutto il possibile per convincere Luca Cereda a concedergli un posto nella rosa titolare. Nelle tre amichevoli disputate finora, l’aostano naturalizzato svizzero è stato schierato due volte al centro e una volta all’ala sinistra, è stato proprio in questo ruolo che si è maggiormente illustrato, con i tre assist realizzati nell’incontro con i Bellinzona Rockets. Una partita nella quale De Luca è stato, al pari di Manix Landry, artefice della rimonta biancoblù, potendo al contempo giostrare con i due centri stranieri, Laurent Dauphin e Michael Spacek. «Io e Manix dobbiamo imparare da loro, sono due giocatori di grande esperienza e qualità – spiega il 18enne –. Trovo che stiamo giocando molto bene entrambi, siamo molto competitivi, vedremo come andrà l’inizio di stagione».

Dopo aver già avuto la possibilità di debuttare in National League per un incontro nella stagione 2021-22, che sensazione è fare ora parte a tutti gli effetti della prima squadra? «Ho preso molta più confidenza fin dalle prime settimane, mi sono allenato molto meglio e ho iniziato a sentirmi molto più sicuro nelle giocate eseguite e nei movimenti, per cui Cereda ci ha dato la possibilità con giocatori fortissimi».

A proposito di Luca Cereda, com’è il rapporto con l’allenatore? «Lo conoscevo già, avendo svolto la preparazione atletica con la prima squadra nelle ultime due stagioni. È un allenatore che mi piace molto, in particolare per la sua voglia di vincere, la grinta e la competitività».

Intanto De Luca va a rinfoltire un gruppo italiano che alla Gottardo Arena è piuttosto numeroso, con Diego Kostner, Davide Fadani e il giovane Olmo Albis… «È sicuramente bello notare come il livello dell’hockey italiano stia crescendo e che ci sono diversi giocatori in Svizzera, spero che la situazione possa rimanere questa, o migliorare, anche nei prossimi anni».

Tu hai però scelto di vestire i colori della Nazionale rossocrociata (venendo immediatamente convocato per alcune amichevoli a livello giovanile), una scelta dettata soltanto dalla differenza di livello tra le due selezioni? «Indubbiamente la Svizzera ha la certezza di disputare i Mondiali di categoria superiore, ma ho anche voluto lasciare la comfort zone dell’Italia per provare a conquistarmi un posto nella Nazionale svizzera».

‘L'esperienza a Spokane me la porterò sempre dentro’

Tornando alla scorsa stagione che avventura è stata quella nordamericana, conclusa tra l’altro con 49 punti in 65 partite? «È stata una delle esperienze di vita più belle e che mi porterò dietro per sempre, sono molto contento di averla fatta. La stagione è andata bene, considerando che era la mia prima Oltreoceano e come straniero. Ho subito trovato la giusta fiducia e sicurezza, per cui l’allenatore mi ha inserito nelle linee più forti ed è andata bene».

Come mai hai allora deciso di tornare ad Ambrì dopo un solo anno? «L’Ambrì mi ha dato la possibilità di giocare tra i professionisti ed è una scelta che intendo portare avanti».

Per questa stagione quali sono dunque le tue aspettative? «Mi attendo una stagione molto dura, forse una delle più dure della mia carriera, nella quale dovrò dare il massimo in ogni allenamento e ogni partita, poi vedremo come andrà».

La prospettiva di venire girato ai Bellinzona Rockets in ogni caso non spaventa il numero 88 dei leventinesi: «Vedere che i Rockets sono molto forti e che possono puntare ai playoff di Swiss League fa piacere, vedremo come andrà in prima squadra, se caso sono prontissimo a giocare anche lì».