laR+ hockey

Lilja e il colpo di fulmine: ‘Ho voluto firmare subito’

Il nuovo straniero dell'Ambrì non ha esitato quest'estate per accettare l'offerta dei leventinesi. ‘Ma l'anno scorso avevo parlato anche con lo Zugo’.

Con la sua nuova maglia numero 29
(Ti-Press/F. Agosta)
7 agosto 2023
|

Jakob Lilja, 30 anni compiuti da poco, è uno dei volti nuovi dell'Ambrì Piotta, edizione 2023-24. Dopo l'allenatore Lasse (stagioni 1964-65 e 83-84) e il difensore Andreas (uno scorcio di stagione 2004-05, quella del lockout) è il terzo biancoblù a portare questo cognome. Lo svedese è arrivato in Ticino da ormai una settimana, un tempo sufficiente per fornire una prima impressione: «Il Ticino, con le sue montagne, è molto bello, anche se finora non ho potuto vedere molto, solo Bellinzona e la Gottardo Arena, trovo che sia un posto incredibile».

Per quale ragione hai firmato ad Ambrì? «Ho avuto una bella conversazione con la società, mi sono trovato bene e ho voluto firmare subito. In più ho parlato anche con altri giocatori che giocano in Svizzera (a Friborgo e Berna) e ho amici che hanno giocato a Zugo e a Lugano, ma anche in precedenza avevo sentito solo cose buone sull'Ambrì».

Avevi altre offerte oltre a quella dei biancoblù? “Quest’anno l'Ambrì è stata la prima squadra con cui ho parlato, ancor prima che mi scadesse il contratto in Khl. Ho subito chiesto un parere a dei miei amici che hanno giocato in Svizzera e tutti mi hanno parlato positivamente riguardo alla loro esperienza qui da voi».

È vero che già l'anno scorso eri venuto in Svizzera per discutere un tuo potenziale arrivo? «Sì, al termine della stagione avevo fatto visita a qualche squadra. Ho parlato con lo Zugo, che però dopo ha cambiato completamente direzione e non c’era niente di concreto».

Certo che passare da una città come Mosca (dove l'ala sinistra ha giocato l'ultima stagione con la maglia della Dynamo) e i suoi 12 milioni di abitanti, più di tutta la Svizzera, al Ticino con 350'000 residenti, è un bel cambiamento… “Sì qualcosa cambia, ma in fondo la Svezia è simile alla Svizzera per la natura. In passato ho giocato in città che erano anche più piccole, non è una cosa troppo importante. Anche in una bella cittadina possiamo divertirci e avere successo».

Intanto domenica ha vissuto la presentazione della squadra al pubblico, le tue sensazioni? «Mi era già stato detto che l'Ambrì ha dei grandi tifosi, in ogni caso fare il primo allenamento, davanti a tutta questa gente e con un tale tifo, è impressionante».

A proposito di ambiente, ti è già stato detto del derby con il Lugano: “Ho sentito anche questo, non vedo l’ora di viverlo personalmente».

Cereda: ‘Può far segnare di più gli altri’

Sul nuovo acquisto scandinavo si esprime anche il tecnico leventinese Luca Cereda: «Il suo era uno di quei nomi che girava sul mercato di coloro che erano disponibili a trasferirsi in Svizzera e a noi è piaciuto subito. Ha una buona velocità, fattore molto importante in Svizzera, va diretto sulla porta ed era qualcosa che mancava al nostro gruppo».

Che persona e che giocatore è? «Lo abbiamo appena conosciuto, ma mi sembra un ragazzo tranquillo e umile. Mentre sul ghiaccio proprio la rapidità e la volontà di puntare alla porta sono le sue caratteristiche chiave».

In cosa potrebbe invece ancora migliorare? «È presto per dirlo, ma guardando alla sua carriera, penso che per le qualità offensive che ha può raccogliere ancora di più. Deve insomma sfruttarle per segnare di più».

A proposito di reti segnate, il suo posto nello scacchiere biancoblù dovrebbe essere quello che era, la scorsa stagione, di Filip Chlapik… «L'anno scorso Chlapik ha segnato 24 gol, per il nostro campionato sono molti, dunque penso che Lilja potrebbe segnare un po' meno, ma sarà un buon complemento ai nostri playmaker e uomini-assist, come Spacek, Pestoni o Zwerger, creando spazi e permettendo a qualcun altro di segnare di più».