Sabolic e compagni le provano tutte, ma non riescono a battere la Slovacchia e perdono il posto nell'élite mondiale. Tutto facile, invece, per i tedeschi
Avevano tutte e due qualcosa da perdere, Slovenia e Slovacchia. I primi sapevano che in caso di nuova sconfitta sarebbero stati condannati alla retrocessione, mentre i secondi con un nuovo kappaò avrebbero definitivamente mancato l'appuntamento con il treno che porta ai quarti di finale. Alla Riga Arena la partita rimane a lungo apertissima, con la selezione allenata da Craig Ramsey che riesce a sbloccare il risultato in avvio di secondo periodo, quando Rikard Panik – dopo appena quindici secondi dal ritorno in pista – trova il modo di mettere il puck alle spalle di Gracnar, il quale riesce soltanto a sporcare la conclusione del trentaduenne attaccante del Losanna. E quella rete peserà come un macigno sulle speranze della Slovenia, che nel terzo tempo colpisce anche un palo, con Urbas, al cinquantesimo, ma nonostante tutti gli sforzi, Robert Sabolic e compagni sono costretti alla resa. Con Jan Drozg che mastica davvero amaro, la sua conclusione a botta sicura, a tredici secondi dal termine, finisce addosso al portiere Skornavek, che soltanto per miracolo riesce a evitare il clamoroso autogol.
Intanto, nell'altro girone, a Tampere, tutto come da copione per la Germania, che sale a quota nove punti dopo aver rifilato sette reti all'Ungheria.
Girone B: Slovenia - Slovacchia 0-1
Classifica: 1. Svizzera 5/15. 2. Repubblica Ceca 5/13. 3. Canada 5/11. 4. Lettonia 6/11. 5. Slovacchia 6/8. 6. Norvegia 5/4. 7. Kazakistan 6/4. 8. Slovenia 6/0.
Girone A: Germania - Ungheria 7-2
Classifica: 1. Stati Uniti 5/15. 2. Svezia 5/14. 3. Finlandia 6/13. 4. Germania 6/9 4. Danimarca 5/8. 6. Francia 5/4. 7. Ungheria 6/2. 8. Austria 6/1.