HOCKEY

L’occhio instancabile di Albelin. ‘Uno così lo stai a sentire’

Domani la Nazionale torna in pista per affrontare il Canada, e la parola passa alla difesa. Loeffel: ‘È bello che qualcuno ti riporti sulla buona strada’

Ministro della difesa
(Keystone)
19 maggio 2023
|

Ha incassato la miseria di due reti in quattro partite, ed è un bilancio a dir poco lusinghiero quello della retroguardia della Svizzera di Patrick Fischer. Non soltanto perché nessuno è arrivato a tanto in quest’inizio di Mondiale, bensì pure perché dopo le sfide tutte vinte contro Slovenia, Norvegia, Kazakistan e Slovacchia, ben sei difensori su otto hanno già trovato la via della rete, a dimostrazione che la grande forza di questa Nazionale è la partecipazione effettiva di tutti i giocatori in pista alla fase offensiva. Segno tangibile del grande lavoro del ministro della difesa rossocrociato, quel Tommy Albelin braccio destro di Patrick Fischer, il cui compito è proprio curare il lavoro in retrovia.

Cinquantottenne ex difensore dei New Jersey Devils, lo svedese è un tecnico particolarmente rispettato nell’ambiente. Del resto, dopo aver giocato 1037 partite in Nhl, vincendo una Coppa Stanley e due titoli mondiali, uno non ha bisogno di alzare la voce per farsi sentire. «Quando davanti hai un allenatore che ha nelle gambe oltre mille partite in National hockey league, è chiaro che lo stai ad ascoltare – dice l’ex bianconero Romain Loeffel –. E, semplicemente, riesce a imporre il suo modo di essere. È davvero un ottimo ragazzo, che lavora moltissimo sui dettagli, sulle piccole cose su cui solitamente non ti metti a lavorare quando giochi con il tuo club. Lui ha l’occhio dello specialista che è un più, in questa squadra. E ne abbiamo di cose da imparare».

Nonostante Loeffel di esperienza ne abbia, dall’alto dei suoi trentadue anni, il neocastellano i suoi consigli li accetta volentieri. «A volte, sei talmente abituato a fare le cose in un certo modo che è un bene, se qualcuno arriva e ti riporti sulla buona strada. Ad esempio, lui ti dirà che non devi dare le spalle al gioco dopo aver fatto un tiro. Sono i dettagli, che ti fanno crescere. E il suo approccio è molto moderno, ha saputo adattarsi evolvendo di pari passo con il gioco».

Andrea Glauser, difensore del Losanna, è dello stesso avviso di Loeffel. «Tommy è sempre al passo con i tempi. Del resto, vivendo a Newark, passa il tempo a scrutare cosa succede in National hockey league». Glauser che, tra l’altro, è arrivato fino a Riga grazie alla benedizione dello stesso Albelin. «L’avevo detto a Fischer, che avrei dovuto fare un po’ di fisioterapia perché mi facevano male le mani – rivela il ventisettenne friborghesi –. Dopo le ultime partite di preparazione, ho discusso con Tommy e lui mi ha detto che contro Finlandia e Repubblica Ceca ho giocato due partite molto buone. ‘Fortunatamente’, aveva aggiunto, perché non è che prima le cose fossero andate tanto bene...».